60 - Silverstone pt. 2

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Mi trovavo nel motorhome di Marc: avevo trascorso insieme una semplice nottata di puro riposo. Lui indossava già la sua divisa Honda, mentre io dovevo ancora cambiarmi. Facevo una dannata fatica a svegliarmi e sapevo che pure per Marc era lo stesso, ma quando si trattava delle gare era disposto a svegliarsi anche alle tre di notte senza perdere un secondo.

« Ehi, hai presente il chiasso che sentivamo ieri sera, prima di andare a letto? » mi domandò lui, con un sorriso divertito già stampato sul volto.

Annuii senza proferire parola: la sera scorsa, intorno alle undici di sera, nel paddock silenzioso riecheggiò un chiasso madornale che durò per svariati minuti, perlomeno, fino a quando mi addormentai. Due voci per la precisione, così mi era parso.

« Erano Rinaldi y su novia » dichiarò lui « estaban discutiendo ( stavano discutendo di brutto ) »

Alzai le sopracciglia, sorseggiando un po' di latte: « E poi dicono che siamo noi bergamaschi ad avere un tono di voce molto alto »

« Nunca te oí gritar ( non ti ho mai sentito gridare ) Non posso fare un paragone » asserì Marc, specificando poi un dettaglio «Comunque...alla fine la discussione sì è trasformata in...altro »

<< Oddio, non dirmi che sì sono tirati addosso dei piatti >> proferii, incuriosita, alzando lo sguardo dalla mia tazza.

<< Piatti? >> ripetè Marc, quasi ridendo << oh no, diciamo che sì sono tirati addosso dei...preservativi >>

Sbattei le palpebre più volte: << Mi stai dicendo che...? >>

<< Diciamo che dalle urla ho ben capito che posizioni stavano assumendo >> dichiarò lo spagnolo << e quante volte siano venuti entrambi. Rinaldi sarà venuto all'incirca tre volte e dio solo sa quanto sia in grado di resistere quell'uomo >>
<< MARC! >> esclamai, facendo in tempo ad appoggiare la tazza sul tavolo prima di piegarmi in due dal ridere, cercando di evitare di rovesciarmi la colazione addosso << non dirmi che hai provato a cronometrarli! >>

<< Non riuscivo a chiudere occhio, cos'altro potevo fare secondo te?! >>

<< Ommioddio >> dissi, mettendomi le mani sul viso << io...io non...>>

<< Comunque ho constatato che dalle urla della sua fidanzata lui ci sappia ben fare, oltre ad avere una resistenza sovrumana >> commentò Marc << forse dovrei chiedergli qualche consiglio >>

Inutile dire che mi strozzai con un sorso del mio latte appena sentii quella frase e ciò lo fece sbellicare dalle risate.

Terminata la colazione, uscimmo dal motorhome in tempi diversi senza farci notare e lui si diresse verso il suo box, mentre io mi accinsi a dirigermi verso il mio, solo che fu proprio il protagonista della nostra precedente conversazione a riuscire ad intercettarmi.

E pure con modo furioso, aggiungerei.

« Tu » disse lui minaccioso, puntandomi il dito « TU »

Aggrottai la fronte e un brivido scorse lungo la schiena. Volevo sembrare indifferente, di non saper nulla, ma in realtà sapevo. Ilaria aveva deciso di dare ascolto alle mie parole, per quel motivo Michael era così incazzato con me in quel momento.

« Che stronzate sei andata a dire alla mia ragazza?! » tuonò infatti lui, furente.

« La verità » sottolineai io.

« Verità?! » ripeté lui « Dire alla mia ragazza che ci stavo provando con te mentre lei non c'era?! »

« È quello che hai fatto » constatai io, cercando di non farmi prendere dalla paura.

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now