35 - Montmeló pt. 1

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[ Sopra, Luis Salom. Luis è stato un pilota di Moto3 e Moto2, ed era un amico piuttosto stretto dei fratelli Marquez, specialmente di Alex. Conoscerete la sua storia durante il capitolo ]


Vennero aperte le porte per un altro weekend di gara, questa volta sul circuito di Montmeló, nella regione della Catalunya, in Spagna

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Vennero aperte le porte per un altro weekend di gara, questa volta sul circuito di Montmeló, nella regione della Catalunya, in Spagna. É uno di quei circuiti secolari del Motomondiale: infatti entrò nel calendario già dal 1992. Tuttavia viene usufruito anche per altri numerosi eventi legati al mondo dei motori: basti pensare alla Formula 1* o a categorie di competizioni inferiori.

Avevamo raggiunto il circuito con la macchina di Marc, dopo che io e Aida ci eravamo fatte trovare alla stazione dei treni di Cervera partendo da Saragozza. Durante il tragitto notavo il più grande dei due fratelli Márquez lanciarmi continui sguardi pieni di significato attraverso lo specchietto retrovisore: io e lui sapevamo per quale motivo. Né Aida né Alex erano al corrente di ciò che effettivamente fosse successo nell'appartamento di Marc, quando mi ero recata da lui per scusarmi. Avevamo deciso di andarci con i piedi di piombo con qualsiasi cosa stesse avvenendo tra noi due: quindi niente smancerie in pubblico e niente atteggiamenti che potessero far incutere sospetti agli altri.

Le qualifiche andarono piuttosto bene a tutti i piloti con cui avevo un minimo di confidenza e proprio quando stavo per andarmene via dal paddock, vidi Marc con un piattino, intento a mangiare.

« Beh, buon appetito! » esclamai, divorando avidamente con gli occhi qualsiasi cosa stesse mangiando. Avevo una fame terribile.

Lui rise: « Sono buoni questi ravioli! » commentò lui, alzandone uno in aria infilzato con la forchetta. Alla vista della forma del raviolo, mi bloccai.

« Come lo hai chiamato, scusami?» proferii, improvvisamente tagliente.

« Ra...violo? » tentennò lui, non capendo « non sì dice "raviolo" in italiano? »

Un uomo in divisa Honda, che era appena uscito dall'Hospitality della stessa casa costruttrice, scosse la testa ridendo, e con un inconfondibile accento bergamasco marcato, dichiarò: « É inutile, io ci ho già provato a dirgli cosa sono, ma non la capisce »

« QUESTI » spiegai, indicando il piatto « sono CASONCELLI**. Non ravioli, casoncelli »

Gliene rubai uno con le mani.

« Ehi! » protestò lui « quello è il mio pranzo »

Feci spallucce: « Scusami, ma quando sì tratta del cibo del mio posto, non resisto » e dopo aver deglutito il boccone, dissi estasiata « Mio Dio, ma quanto sono buoni. Il cuoco é bergamasco, vero? »

Sempre quell'uomo sconosciuto che sì era avvicinato a noi sorrise: « Eccomi presente e si, di Bergamo Bergamo proprio. In realtà tutto il team dell'Hospitality Honda é bergamasco »

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now