70 - Tsarabanjina, Madagascar pt. 3

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[ Attenzione: presenza di scene spinte]


|| Ricordo che siamo ancora al Punto di Vista di Marc ||

Feci aderire per bene i nostri corpi, facendole percepire bene cosa ebbi nei boxer mentre iniziai a baciarle il collo, avido nel volere un contatto fisico con lei. Nel frattempo, una mia mano raggiunse la sua, invitandola a scendere all'interno delle mie mutande per occuparsi di qualcosa del mio corpo che dimostrava già di essere poco disciplinato.

In meno che non sì dica mi ritrovai la sua mano a percorrere velocemente la mia lunghezza e io godetti di quella sensazione in modo palese.

Ma quella volta, quel gesto non mi bastò e considerando quel che successe dopo, credo non bastasse nemmeno a lei.

Per sua spontanea decisione, Sofia sì abbassò a quella giusta altezza, dove ormai i boxer non c'era più, dato che erano stati calati e in qualche secondo la visione del mio membro fu letteralmente sostituita dalla testa della ragazza.

Inizialmente percepii le sue labbra dare dei baci proprio in quel punto, cosa che me lo fece irrigidire ancora di più, mentre la sua lingua scorreva lungo tutta la lunghezza. All'improvviso percepii le sue labbra umide e calde avvolte attorno alla mia cappella e ciò iniziò a farmi tremare: ben presto la sua bocca venne percepita lungo tutte le terminazioni nervose della pelle del mio pene.

Preso in contropiede all'inizio, rimasi spiazzato da quella sua decisione così repentina, ma ben presto me ne abituai subito, poggiando delicatamente una mano sulla sua nuca. Qualche mugugno mi scappò dalla bocca, troppo preso dall'estasi di quel che stava succedendo sotto, mentre in spagnolo la pregavo di continuare, più velocemente. Vedere la sua testa fare avanti e indietro, proprio tra le mie gambe e sapere che nella sua bocca avesse quella mia parte, mi mandava fuori di testa.

Quando decise, a mio malincuore, di staccarsi perché esausta, rimase stupita nel vedere che qualcuno rimanesse ancora turgido e ben fermo in una posizione eretta.

« È il tuo effetto » le dissi ghignando « devi avere un dono naturale per farlo così bene la prima volta »

Lei sì rialzò, ancora imbarazzata, ma in qualche secondo la fece sdraiare sul letto sotto di me. Quel mio gesto così improvviso la spaventò: notavo i suoi occhi terrorizzati.

« Ssssh » provai a tranquillizzarla io « non succede nulla. Solo che non é giusto che sia solo io a godere e tu no »

« Marc, io non... » disse lei, ma io provai a sfilarle le mutandine. Cosa che lei mi impedì.

« No » iniziò lei disperata, scuotendo la testa « Non è del tutto depilat...»

« Non ho mai detto che mi piacesse completamente senza peli » l'avvisai io, in un tentativo di tranquillizzarla « ehi, non preoccuparti »

Lei scosse la testa: « Lo sai che ho paura di non averla come tut...» ma sì troncò subito.

Sapevo bene cosa la bloccasse, ne avevamo già parlato in precedenza più volte e sinceramente, era ora di mettere fine a quella sua insicurezza. Le buone maniere non erano mai andate in porto con lei, perciò decisi di usare modi più ferrei.

Con molta più forza rispetto a quella che aveva lei, le tirai via la brasiliana e nonostante mi implorasse di non farlo, le aprii le gambe, inserendomici con la testa e iniziando a ricambiarle il favore di prima.

La sua tensione e la sua paura che la caratterizzavano scomparirono mano a mano che procedevo con il mio lavoro. Le sue suppliche di paura sì trasformarono in mugugni di piacere, a volte in sussurri che mi pregavano pure di continuare.

Dopo un po' mi staccai, tornando a guardarla negli occhi e lei mi fulminò, palesemente incazzata dalla mia decisione forzata.

« Marc » asserì lei ferma « Io ti...»

Ma la bloccai con un mio ghigno soddisfatto: « Dopo un' attenta visita, il tuo ginecologo personale può assicurarti che sotto è decisamente tutto apposto »

Lei rimase spiazzata: « Tu ti sei...ricordato? »

Stava facendo riferimento a quella famosa conversazione che avemmo tempo fa, riguardo al suo terrore relativo alle condizioni delle sue parti intime.

« Mi sarei dovuto dimenticare di un problema che terrorizza la mia ragazza? » le domandai, inarcando un sopracciglio.

« Io...»

« Sofì, te lo ripeto per la milionesima volta: non sei un gioco per me. Sei la mia fidanzata, come potrei non ricordarmi delle paure che hai? Soprattutto a letto, dove vengo coinvolto pure io? »

Lei abbassò lo sguardo, probabilmente colpevolizzandosi, e io la bacia dolcemente.

« Mi piace farti da ginecologo personale » le sussurrai, sperando di farle risollevare il morale, cosa che successe. Lei rise e io la baciai di nuovo.

« A quando il prossimo controllo allora? » mi domandò lei, e io ghignai malefico, abbassandomi ancora. Lei sì puntò con i piedi appena la mia lingua entrò in contatto con il suo clitoride.

Quando riemersi e tornai nel suo campo visivo, mi azzardai a spingere le cose più in là.

« Ehi, guardami » le mormorai, serio « ora devi stare calma e rilassata »

« Se me lo vieni a dire io non riesco a stare calma e rilassata » mi rispose lei, con quella sua tipica espressione che preannunciava già un'altra ondata di paura.

« Devi essere rilassata, sennò non funziona »

« Cosa non funziona? » balbettò lei.

Mi diedi una pacca mentale: non avrei dovuto dirglielo, le avevo solo fatto aumentare l'ansia.

« Quello che sto per fare »

« E sarebbe cosa? » chiese lei, sempre più rigida.

Io le accarezzai dolcemente l'interno delle sue cosce, facendole divaricare ancora di più le gambe: « Tranquilla Sofí » le intimai, con tono basso e avvolgente, mentre mi abbassai di nuovo con la testa.

« No, Marc, no » disse lei, prendendomi per il viso e costringendomi ad alzare lo sguardo verso di lei.

« Voglio solo continuare quello che stavo facendo prima » dissi esplicitamente, cambiando i miei piani. Sofia non sì sarebbe mai tranquillizzata da sola e questo lo sapevo già. Avrei dovuto starmene zitto e non dirle nulla, per evitare un suo attacco d'ansia, cosa che invece non ebbi fatto. Speravo solo che distraendola un po' sarei riuscito a fare ciò che avevo in mente.

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now