37 - Milano

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La mattina del giorno seguente mi svegliai al mio solito orario, ma nel letto in cui mi ero addormentata, Marc non era già più presente. Sentii qualche rumore nel motorhome e dopo essermi alzata, intravidi Marc già cambiato con la divisa della Honda, intento a cercare qualcosa.

« ¡Buenos Dias Sofia! ¿Dormiste bien? ( Buongiorno Sofia! Dormito bene? ) »

Io, ancora mezza addormentata mi strofinai gli occhi, mugugnando: « Sì..., a che caspita di ora ti sei alzato? Sono le 6:30 solo adesso »

« Cinco y media ( 5:30) » mi rispose lui, guardandomi divertito « no te gusta las mañanas, eh? ( non ti piacciono le mattine, eh?) »

Mi raggiunse abbracciandomi e dandomi un bacio sulla testa: « Me gustan estos cabellos tan ondulados y despeinados ( Mi piacciono molto questi capelli così ondulati e spettinati ) »

Mi tastai la chioma: oh no. I miei capelli erano diventati una massa uniforme di nodi sparati in aria come se fossi stata fulminata.

« Ah...accidenti. Devo pettinarmeli »

Lui rise: « Sei incantevole appena svegliata »

Gli lanciai uno sguardo, scuotendo la testa.

« Credo mi convenga levare le tende, prima che il paddock sì animi troppo » dichiarai e sotto lo sguardo mesto e dispiaciuto di Marc, mi preparai per scappare verso la mia camera d'hotel.

« Nos vemos en el paddock más tarde ( Ci vediamo al paddock più tardi) »

La gara sul circuito di Montmeló venne vinta da Marc, che fece letteralmente infiammare di gioia gli spalti dei tifosi spagnoli

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La gara sul circuito di Montmeló venne vinta da Marc, che fece letteralmente infiammare di gioia gli spalti dei tifosi spagnoli. D'altro canto, la pista sì trovava in Catalunya e quello era soprattutto territorio dei Márquez, perciò era ben comprensibile che la maggior parte dei tifosi sostenessero soprattutto il pilota principale della Honda. Fabio Quartararo tagliò il traguardo subito dietro di lui, seguito da Jorge con la sua Ducati. A quanto pareva Jorge stava iniziando a capire come destreggiarsi bene con la sua moto.

Tra il weekend di Montmeló e quello successivo di Assen c'era l'ennesimo stacco di due settimane, che quella volta passai in Italia. Fortuna volle che mio zio non vivesse nel mio stesso paesello, perciò la permanenza a casa fu meno complessa di quel che mi fossi aspettata. Il tempo passò tra uscite con Aida e alcuni giri in enduro per i boschi con Andrea. Anche lui doveva prepararsi alla volta di Assen: in quel weekend tutte le categorie del Motomondiale, ovvero non solo Moto3, Moto2 e MotoGP, avrebbero gareggiato su quel circuito, ma anche la MotoE e la SBK. Prevedevo già che casino infernale ci sarebbe stato all'interno del paddock e dei box.

In quel preciso momento mi trovavo con Aida nell'ennesima boutique, la quinta per la precisione, a Milano. Doveva scegliersi un abito da sera per quel fantomatico evento sull'ecosostenibilità che sì sarebbe tenuto la sera del giorno di gara in Olanda.

Lei sì stava specchiando con un abito celeste, che la rendeva decisamente sproporzionata.

« Sembri un sacco di patate » commentai, annoiata.

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now