72 -Tsarabanjina, Madagascar pt. 5

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| Punto di Vista di Marc ||

Mi svegliai a causa di un enorme baccano e vociare che proveniva proprio di fuori dal nostro bungalow. Due pazzi stavano urlando il mio nome e quello di Sofia a perdifiato, con tono urgente. Ancora mezzo intontito aprii gli occhi e notai che la luce del sole filtrava già perentoriamente nella stanza, dando luce a tanti dettagli: il primo fra tutti i vestiti miei e della ragazza che ancora stava dormendo nel mio letto sparpagliati per la stanza, piccoli indizi che spiegavano chiaramente cosa fosse successo nella nottata precedente. Al ricordo sorrisi come un ebete. Il mio sguardo cadde sull'altra figura nel letto: Sofia dormiva ancora beata sotto il lenzuole, come se nulla fosse. Intanto le voci all'esterno sì fecero più frequenti e alte, e sentii bussare forte tante volte. Mi alzai dal letto nudo, brandii i miei boxer e i pantaloncini del pigiama e me li indossai, prima di dirigermi verso la porta di ingresso ed aprirla.

« MA CHE DIAVOLO! » urlò mio fratello incazzato « PERCHÉ NON RISPONDETE?! »

« SÌ PUÒ SAPERE DOVE SIETE STATI?! »

Inclinai la testa, confuso. In che senso "dove eravamo stati"?

« Di che caspita state parlando? » biascicai io, ancora con la bocca impastata.

« Dove eravate questa mattina ! » strillò Aida.

Se avessero continuato a gridare così tanto, avrebbero sicuramente svegliato Sofia e avrebbero fatto venire il mal di testa a me.

« Ma...ti sei appena svegliato?! » commentò invece Alex, rendendosi conto solo in quel momento del mio atteggiamento da perfetto assonnato.

« Direi proprio di sì » confermai io, sfregandomi gli occhi con una mano.

« È l'una » esclamò Aida, stupita « del pomeriggio! »

Guardai l'orologio in cucina per avere una conferma, incredulo a quello che avevo appena sentito: le lancette segnavano seriamente le ore 13.-

Avevamo dormito così tanto da saltare la colazione e il pranzo?!

« Dove è Sofia? » mi domandò sospetta Aida, facendosi largo dentro il bungalow « SOFIAAAAAA? »

« Aida! » la richiamai io « non urlare, por dios »

« Dove è lei? » mi ridomandò.

« Alex, puoi dare una calmata a tu novia?! » gli dissi aggressivo, non apprezzando l'invasione della sua fidanzata.

« Aida, por favor » la richiamò infatti lui, ma Aida non gli diede ascolto.

Sì diresse verso le porte della nostra stanza, e io cercai di pararmi davanti per bloccarle l'accesso: non volevo che vedesse la mia stanza con i vestiti di Sofia sparsi in giro e con la mia fidanzata ancora a letto, sotto il lenzuolo, nuda.

« Fammi entrare »

Scossi la testa: « Aida, no »

« Perchè no?! » eruppe lei « Sta male? Le hai fatto qualcosa?! Giuro che ti castro se tu... »

« No, sta benissimo Aida! » esclamai io, offeso da quell'insinuazione « Che diamine ti salta in mente?! »

« Lasciami passare » tuonò lei, indispettita.

« Aida, no, tu non... » ma tutto fu inutile. Riuscì ad evitarmi e ad entrare nella camera.

Sofia era ancora nel letto, mezza addormentata ma con gli occhi aperti e i suoi lunghi capelli mossi completamente arruffati.

« Marc? » mormorò lei, quasi con tono lagnante « Ma che cosa è questo casino? »

Quando sì rese conto degli intrusi nella stanza spalancò gli occhi, impanicata, sedendosi sul letto in modo rigido e tirandosi il lenzuolo fin sotto al collo.

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now