25 - Le Mans pt. 2

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|| Punto di vista di Sofia ||

Sulla griglia di partenza i piloti Ducati avevano fatto un lavorone: Jorge addirittura partiva secondo, credo che fosse stato testimone di un miracolo o di una visione della Madonna. Non c'erano altre spiegazioni per quel risultato enorme. Subito dopo di lui c'era Miller, seguito da Dovizioso. Crutchlow riuscì a prendersi solo la tredicesima casella di partenza. La pole venne conquistata ovviamente da Marc, da chi sennò?

Quello che successe ieri sera fu qualcosa di magico e incredibile: mi ero trovata benissimo con lui, tra le sue braccia. Mi ero sentita nel posto giusto, al sicuro, come se lui fosse ciò di cui avevo sempre avuto bisogno. Quando ci fissammo negli occhi, ci fu qualcosa di incomprensibile: mi sentivo attirata da lui, dai suoi occhi marroni che nascondevano tutta la sua fatica dietro a quello che aveva conquistato, dai suoi lineamenti del viso, dai suoi capelli castani mossi e spettinati, dalle sue labbra, quelle stesse labbra che incorniciavano il suo fantastico sorriso da mattacchione. Era come se sì fosse creata una sorta di connessione tra noi due e credo che pure lui se ne fosse reso conto. Infatti, in un momento in cui mi trovavo fuori dal box di Andrea in pitlane, lui mi vide e mi lanciò un lungo sguardo, molto intenso, mentre sul suo viso sì formò un sorriso colmo di significato.

Su richiesta di Gigi dovetti recarmi nella zona del paddock per prendere alcune cose e in quel mentre iniziai a percepire di essere seguita. Mi voltai più volte per vedere se effettivamente ci fossero dei volti che ricorressero nella folla mano a mano che mi spostassi, ma non individuai nessuno.

O meglio, io non trovai nessuno, ma quel nessuno trovò me.

Una ragazza più alta di me e magra, con i capelli lisci e senza alcuna divisa dei team mi affiancò, chiedendomi in perfetto accento spagnolo: « Tu eres Sofia, ¿verdad? ( Sei Sofia, non è vero? ) »

Io continuai a camminare: «¿Quién lo quiere saber? ( Chi lo vuol sapere?) »

La ragazza sì tolse gli occhiali da sole, guardandomi. Probabilmente pensava che l'avrei riconosciuta senza di essi, peccato che non fu così.

 Probabilmente pensava che l'avrei riconosciuta senza di essi, peccato che non fu così

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« Lo siento, no te reconozco ( Mi dispiace, non ti riconosco) » dissi io, senza fermarmi

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« Lo siento, no te reconozco ( Mi dispiace, non ti riconosco) » dissi io, senza fermarmi.

Lei aggrottò le sopracciglia, abbastanza stupita: « Soy Lucía Rivera Romero ( Sono Lucia Rivera Romero) »

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now