19 - Jerez De La Frontera pt. 1

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[ Sopra, di nuovo Jorge innervosito ]

|| Punto di vista di Sofia ||

Ero riuscita a convincere Aida a venire con me a Jerez dopo averla implorata per un secolo: lei non era completamente sicura della sua scelta, infatti continuava ad addocchiarmi e a lanciarmi sguardi sospetti. Come biasimarla: essere supplicata ad andare all'ultimo ad un evento di cui non ci capivi niente non era di certo una cosa rassicurante.

Dopo aver recuperato i nostri bagagli, ricontrollai per l'ennesima volta il link di quell'articolo infame della rivista ¡Hola!, ma ottenevo sempre lo stesso risultato: Error 404, Page not found.

« Lo hanno cancellato, Señorita Rotasperti » disse una voce.

Alzai lo sguardo, incrociando quello compiaciuto e felice di Marc.

« Grazie tantissimo Marc, davvero, grazie » proferii io, con un peso in meno sullo stomaco.

« Creo que merezco un abrazo, ¿no? (Credo di meritarmi un abbraccio, no?) » appurò lui, con un'espressione innocente.

Senza neanche pensarci due volte mollai il trolley e gli gettai le braccia intorno al collo. Sentii che la mia vita venne avvolta dalle sue braccia e lui mi strinse più forte verso di sé.

Inalai il suo profumo da uomo, percepii benissimo la sua tartaruga ben definita sotto i vestiti e percepii i muscoli delle sue braccia, che mi tenevano in una morsa colma di sicurezza. Stavo bene in quell'abbraccio, mi sentivo al sicuro, protetta, a mio agio. Fino a quel momento non mi ero resa conto di quanto avessi bisogno di un contatto fisico del genere con lui. O meglio dire: non mi ero accorta di quanto avessi voluto avere un contatto fisico di quel tipo, con lui.

« ¡Andale, tortolitos! ( Eddai, piccioncini!) » ci richiamò Alex, ridendo.

Io e Marc ci staccammo: sul suo viso era dipinta un'espressione di disappunto. Entrambi eravamo contrariati nel porre fine a quel gesto.

In quel mentre, vidi Alex consegnare una sorta di pass ad Aida e lei sì mise a saltellare al settimo cielo.

« Vip pass come sorpresa, direi che mio fratello è già cotto a puntino » commentò Marc, sorridente.

Arrivai nel box di Jorge e lo trovai lì in piedi che mi aspettava solo, con uno sguardo leggermente irritato.

« Gli altri non sono ancora arrivati? » chiesi.

« No » fu la sua risposta, breve e concisa « Bello l'articolo, comunque. Peccato sia già stato rimosso. Opera di Marc? »

Incrociai le braccia: « Posso sapere perché ti interessa? »

Lui allargò le braccia: « Non so, dimmi tu. Prima dici che non puoi e non vuoi avere rapporti con i piloti, poi ti vedo sgattaiolare da Marc per assicurarti che lui stia bene dopo le cadute e dopo le gare, infine un articolo dove vi immortalano insieme, dicendo che avete passato delle giornate in compagnia. Come è questa storia? »

« E io ti rifaccio la domanda: perché ti interessa della mia vita? » ribattei io. Non erano minimamente affari suoi.

« Perché sei una del mio team e passi il tempo con un mio rivale, di un team avversario. Devo sapere di potermi fidare di te » proferì lui, serio.

« Stai mettendo in dubbio la mia capacità di dividere il lavoro dai rapporti personali? » gli domandai, offesa dalla sua insinuazione implicita.

Jorge scosse la testa: « Non è solo per quello »

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now