Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]

11 - Austin, Texas pt. 2

[Sopra, Marc Marquez e uno scorcio del suo motorhome]

|| Si ritorna al punto di vista di Sofia ||

Marc mi stava trascinando con sé con velocità da qualche parte: non capivo che strade stesse facendo, ma di certo non erano i viali principali dei paddock. Pareva fossero vicoli secondari, dove praticamente non c'era nessuno se non qualche meccanico in divisa. Io ero terrorizzata all'idea che qualcuno ci vedesse: paparazzi, gente avida di scoop, o anche solo semplicemente qualcuno del team Ducati, o peggio, mio zio. Nella corsa, feci di tutto pur di nascondere il mio viso: cercavo di tenere lo sguardo sempre puntato verso il basso, sperando che i miei capelli svolazzanti potessero celare il mio viso agli occhi altrui.

« Dove mi stai portando? » gli chiesi, senza alzare troppo la voce. Non volevo attirare l'attenzione. Non dovevamo averne.

Lui non mi rispose, ma continuò la corsa tenendo ben saldo il mio polso. Finalmente arrivammo ad una destinazione precisa: un enorme camion con inciso il numero 93. Salimmo delle scalette e lui aprì la porta, richiudendola subito dietro di me.

Rimasi imbambolata: nel camion c'era praticamente un vero e proprio appartamento, con tanto di cucina, salottino con divano, tavolino e tv, pure un bagno attrezzato e persino lavatrice. Due letti a castello in una nicchia incassata, molto più grandi dei normali singoli, e addirittura uno matrimoniale in una stanza a sé. Il tutto in uno stile molto minimal, essenziale ed elegante, sulla tonalità del grigio scuro e del bianco.