6 - Termas De Río Hondo pt. 1

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[ Sopra, Daniel Pedrosa con la sua Honda ]

Il primo pilota del team ufficiale Ducati sarebbe arrivato nel suo box in una manciata di minuti e i meccanici si stavano dando un gran da fare per far trovare la moto con il numero 04 bianco a posto.

Io stavo sistemando delle ruote, in compagnia di un ragazzo che dimostrava all'incirca la mia stessa età, di nome Federico.

« Quindi lavori per la Ducati in MotoGP da due anni? » domandai, accennando a ciò che mi aveva raccontato qualche secondo prima.

Chicco accennò ad un sì con un movimento della testa: « Già, eppure sono ancora qui a fare dei lavori da pivello »

« Perché sistemare le ruote è da pivelli? » chiesi io, leggermente confusa.

Il ragazzo fece un'amara risata: « Sì, è un lavoro inutile e secondario, per questo lo lasciano alle new entry del team. Sai, non è che ci sia bisogno di possedere un titolo di studio, per sistemare dei copertoni »

Aggrottai le sopracciglia, non condividendo la sua opinione a riguardo: « Ma stai sistemando delle ruote per moto da corsa uniche al mondo! È fondamentale sistemarle: senza di esse, come possono poi procedere tutti quei cavalli? »

Federico posò di peso un copertone nuovo, sbuffando sonoramente, spiegandomi spazientito: « Senti Sofia, sistemare ruote in un box della MotoGP o sistemare le ruote nell'officina di un meccanico che nessuno caga sono la stessa ed identica cosa »

Per tutta risposta io rimasi qualche secondo in silenzio, presa alla sprovvista dalle sue parole quasi intrise di odio, mentre cercai una soluzione per potergli ribattere a tono con l'intento di fargli cambiare prospettiva.

« Almeno sei in un contesto dove ogni giorno puoi vedere delle persone molto famose » dissi ad un certo punto, sperando d'aver trovato un lato positivo al tutto.

« Seh...persone famose! » ripeté lui scettico « Se mi stai dicendo che ho la fortuna di vedere ogni sacrosanto giorno della mia vita facce famose come Lorenzo, o peggio, come Márquez, non vedo dove sia il vantaggio »

Corrugai la fronte, contraria: « Molte persone ti invidierebbero lo sai? Hai la possibilità di vedere ed entrare in contatto con gli idoli che tifi » constatai io « Non esistono solo Lorenzo e Márquez qui...e poi non capisco cos'hai contro il Cabroncito »

Chicco alzò gli occhi al cielo: « Il suo soprannome dice tutto Sofia: è un gran bastardo »

Appoggia brutalmente una ruota, stavolta io spazientita: « Lo sport è basato sul rispetto. Non hai il diritto di insultare coloro a cui non tifi »

« Oh, ma tu guarda » disse lui, teatralmente « Sto forse parlando con una delle tante fan che sbavano dietro ai fratelli Márquez? »

Lo incenerii con lo sguardo: « Stai parlando con una persona che riconosce il valore dello sport e sa cosa significa portare rispetto a chiunque decida di competere a 300 km/h, rischiando la propria vita per una passione »

Il ragazzo rise a crepapelle: « Gente che rischia la sua vita per passione? Puoi parlare così di Rossi, ma di Márquez e Lorenzo puoi solo dire che corrono per soldi e basta »

La rabbia invase il mio corpo: quel tipo mi stava davvero irritando.

« Come puoi dire una cosa del genere? Ma le conosci almeno le loro storie?! »

Federico incollò i suoi occhi chiari nei miei scuri, prepotentemente: « Vuoi sapere tu una storia interessante? Valencia 2015 e con questo ho detto tutto »

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now