57 - Brno pt. 2

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[ Attenzione, piccola scena da bollino rosso ]

Marc indossava ancora la tuta da corsa quando lo raggiunsi nel suo motorhome. Era sudatissimo, i suoi capelli mossi erano bagnaticci, ma la sua faccia esprimeva solo gioia. Mi salutò con fare amorevole, prendendomi subito per la vita e dandomi un leggero bacio.

« Estaba esperando mi médico (Stavo aspettando il mio medico) » dichiarò lui sornione « pero antes tengo que ducharme ( ma prima devo lavarmi ) »

Misi le mani dietro al suo collo, sussurrando: « Lavati, puzzone »

Lui per tutta risposta spostò le sue mani sul mio sedere, stringendolo. Io di istinto mi irrigidii e lui mi diede un altro bacio, più lungo e intenso, facendo aderire di più i nostri corpi. Ammisi che, per quanto sentissi il suo odore di sudore, non ne fui schifata. Anzi, ne fui inebriata: più pervadeva le mie narici, più mi attraeva a lui e fungeva da catalizzatore per portarmi a fare pensieri poco innocenti su di lui. Ero abbastanza sicura che, se non avessi sofferto della mia paura, non avrei resistito al saltargli addosso. Durante il bacio una mia mano vagò sul suo petto, slacciandogli il colletto a strappo e tirandogli giù la zip della sua tuta fino a metà busto.

« Sofí » mi ammonì lui « devo ducharme, tu no puedes hacerme esto ahora ( devo fare la doccia, non puoi farmi questo ora ) »

« Non mi pare che tu voglia staccarti » mormorai io, facendogli notare che lui non aveva ancora tolto le sue mani dal mio corpo.

Lui mi diede un altro bacio, per poi bisbigliarmi contento: « Me gusta esta actitud coqueta tuya ( Mi piace questo tuo atteggiamento civettuolo ) »

Strofinai il naso contro il suo delicatamente, sorridendo e successivamente lui iniziò a baciarmi il collo. Senza alcuna consapevolezza, portai la testa indietro, lasciandogli più spazio per dedicarsi ad ogni centimetro della mia pelle esposta mentre con una mano gli accarezzai i capelli. La situazione stava iniziando a farmi percepire dell'eccitazione, che ben presto si fece pulsante proprio in quel mio punto, ma a quanto pare non successe solo a me: Marc dovette staccarsi dal mio corpo, cosa che mi fece rimanere confusa per qualche secondo. Lui indietreggiò di qualche passo, lamentandosi flebilmente.

Gli stetti per chiedere cosa stesse succedendo, ma lui si slacciò la zip della tuta fino al fondo, facendo particolare fatica all'altezza del suo cavallo: in quell'esatto punto i lembi della tuta erano più tirati del dovuto, evidenziando un turgore che normalmente non doveva esserci.

Quando la zip arrivò al suo termine, notai Marc sospirare sollevato.

« Estaba demasiado apretado ( Mi stringeva troppo) » sostenne lui, con un'espressione pervertita.

Io feci di tutto pur di non guardare quel punto preciso, infatti passai le mani sopra al suo busto, con l'intento di volergli togliere la tuta. Lui capì le mie intenzioni e con il mio aiuto se la spogliò. Rimase con il sottotuta nero, decisamente aderente, quasi come se fosse un ulteriore strato di pelle. La sua dettagliata aderenza permetteva di sottolineare ogni minima forma dei suoi muscoli, evidenziando soprattutto il suo rigonfiamento tra le gambe, che era ormai impossibile da evitare con il contatto visivo.

Non negai il fatto che, alla vista di quel poderoso turgore, il mio livello di eccitazione salì alle stelle; Marc attirò la mia attenzione nuovamente sul suo viso, che ospitava uno sguardo ben soddisfatto.

« Noto que a alguien le gusta algo que tengo abajo ( Vedo che a qualcuno piace ciò che ho sotto ) » fu infatti il suo commento.

Arrossii violentemente dall'imbarazzo e lui, senza mai distogliere gli occhi dai miei, si passò una mano proprio sul cavallo gonfio.

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now