63 Spielberg - pt. 3

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La sera stessa ebbi una riunione con tutto il team, Dovizioso incluso, per fare il punto della situazione. Non eravamo messi benissimo, ma non era neanche la peggiore delle situazioni: avevo comunque un buon feeling con la moto, e questo era già un bel punto a favore. Avrei dovuto fare attenzione a non finire per terra ed evitare di fare manovre troppo avventate. L'incontro terminò abbastanza tardi, verso le dieci di sera: nel giro di un'ora sarei dovuta andare a dormire. Appena rientrata nella stanza, però, qualcuno bussò.

« Zio » lo salutai io, ferma.

Lui per tutta risposta entrò, non fiatando. Solo dopo aver raggiunto il centro della stanza sì decise a spiccicare parola.

« Domani, se qualcuno che conosci dovesse cadere, tu non devi azzardarti a fermarti »

Lo guardai confusa, non capendo: « Non lo farei mai »

Lui grugnì: « Sì, certo. So che lo faresti, dopo quello che è accaduto »

« Non avrei mai l'istinto di fermarmi » sottolineai io.

« Tu prova a farlo e sarai squalificata »

« So benissimo che verrei squalificata, ed è proprio per questo che non avrò la minima intenzione di fermarmi » ribadii io, seria e cocciuta.

« Lo spero per te, oppure manderai a monte il tuo stesso proposito per il quale hai deciso di fare da sostituto » bofonchiò lui, andandosene via.

Credeva che fossi una bambina? Che non mi ricordassi più come sì svolgesse una gara? Che non fossi in grado di gestire le mie volontà e che non fossi in grado di porre l'attenzione su ciò che fosse importante non solo per me, ma per la squadra?

Irritata da queste presupposizioni mosse da mio zio, diedi un'occhiata al telefono: avevo diversi messaggi e chiamate perse di Aida, Marc, addirittura di Alex. Decisi di chiamare la mia amica e qualche secondo dopo ci ritrovammo in una videochiamata: con lei erano presente anche i due fratelli Marquez.

« Perchè diavolo non sei venuta da Alex stasera?! » tuonò lei, indispettita.

« Riunione di team, purtroppo mi sono dimenticata di avvisarvi » mi scusai io, passandomi una mano sul viso, mentre mi sdraiai sul letto, stanca morta. Quel sabato era stato intenso, sia a livello fisico che a livello mentale. Avevo le energie prosciugate, come mai prima d'ora: ero esausta.

« Problemi con le moto? » domandò Marc, curioso.

« Anche se fosse, non potrei parlarvene » sostenni io, ben sapendo che lo spagnolo aveva appena attuato un tentativo per estrapolarmi informazioni « e anche se ci hai provato a farmi dire qualcosa, sappi che non mi freghi in questo modo »

Lui rise imbarazzato: « Dovizioso? Come sta? » chiese lui, probabilmente avendo visto la sua caduta in un replay post prove.

« Microfrattura al polso, è stato dichiarato unfit per domani »

Notai Alex corrugare la fronte: « Lo avevo davanti in FP4 e sono abbastanza sicuro di averlo visto girare anche nella Q1 »

« Io l'ho notato in Q2 » asserì Marc, che aveva assunto la stessa espressione del fratello minore.

« Era il sostituto che ha dovuto correre sia con la sua tuta che con la sua moto » li informai e loro sgranarono gli occhi.

« Siete riusciti a trovare al volo un sostituto?! Per la MotoGP?! » esclamò Marc, stupito.

« Tra una prova e l'altra?! » rincarò la dose Alex, con altrettanto stupore.

« È abbastanza complicato da spiegare ma...si » mormorai io, tentennando.

Tra le miriadi di cose che avevo fatto in quel giorno, mi ero scordata del dettaglio che gli altri piloti non erano a conoscenza della sostituzione di Dovizioso. Il fatto che quel sostituto fossi proprio io, era un altro minuscolo dettaglio a cui non avevo ancora avuto modo di rifletterci.

« Ce lo puoi spiegare venendo qua! » trillò Aida « Che ci fai già in camera tua?! Non potevi passare a fare un salto qui?! »

Essendo ufficialmente un pilota di un altro team, se fossi andata di sera in un motorhome di un mio avversario, ci sarebbe stato uno scontro di interessi e di sicuro l'azione non sarebbe piaciuta a nessuno della Dorna e della Ducati. Quel giorno non avevo proprio il permesso di mettere piede nella casa mobile di uno dei fratelli Marquez.

« Non stasera Aida » mormorai io, tirando una scusa « sono esausta mentalmente, non ce la faccio »

Non che fosse davvero una scusa, perchè ero seriamente a stanca: dall'anteprima della videochiamata sì intravedevano palesemente i miei tentativi di rimanere sveglia. Mi sì chiudevano gli occhi da soli: temevo che ad un certo punto mi sarei potuta pure addormentare in videochiamata davanti agli altri tre. Nonostante questo, non era comunque la vera motivazione per il mio rifiuto alla proposta.

« Eddai, Sof » mi implorò lei « cinque minuti »

« No...» mugugnai io, strizzando gli occhi e passandomi nuovamente una mano sul viso, nella speranza di riuscire a rimanere sveglia senza sforzi per almeno cinque secondi di fila.

Alex rise: « Guardala, sta già per addormentarsi! » esclamò lui, facendo ridere anche Marc « oggi ti han fatto proprio lavorare tanto allora! »
Oh, non ne hai la minima idea Alex, ma proprio non ce l'hai.

Stirai un sorriso assonnato sul viso, mentre la mia amica mi pregò di nuovo di raggiungerli.

« Aida... ti prego » sussurrai di nuovo « Non ce la faccio »

« Andale Aida » la richiamò dolcemente il suo fidanzato « déjala descansar ( lasciala riposare ) »

« Cinque minutiniiiii »

Sospirai: prima o poi avrebbero dovuto sapere del mio coinvolgimento diretto nella gara, e forse era meglio che fossi io la prima ad informarli, non che lo scoprissero loro da soli l'indomani sulla griglia di partenza, o peggio, da qualcun altro.

« Sono stanca, ma c'è un altro motivo per cui stasera non posso proprio venire da voi » rivelai io. Con quella frase attirai la loro attenzione: assunsero facce confuse, non capendo cosa stessi dicendo.

« Non mi è permesso entrare nel motorhome di un avversario la sera prima della gara » spiegai io, qualche secondo dopo.

Tuttavia non compresero.

« Tu sei sempre stata un nostro avversario, Sofí » enunciò Marc « eppure sei sempre venuta di nascosto. Che ti stai inventando ora? »

« Qualcuno ha per caso scoperto che tu e Marc...? » ipotizzò Aida, ma io la troncai.

« No » dissi, scuotendo la testa « nessuno sa niente, e non sì tratta di rivalità tra team. Sto parlando di rivalità tra piloti »

Alex e Marc non parvero ancora capire, ma Aida comprese in pieno: lo intuii dalla sua espressione pietrificata.

« No...no, aspetta, tu... » balbettò lei, incapace di rendere a parole ciò che aveva nella mente.

« Si » confermai io « sono il sostituto ufficiale di Dovizioso in gara »

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now