50 - Sachsenring pt. 2

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La Moto3 e la Moto2 avevano già terminato la loro competizione e in griglia erano già schierati i piloti della MotoGP, in balìa di loro stessi e delle loro moto, dato che mancava una manciata di secondi al Warm-Up. Il tempo era bello e la temperatura non era altissima: in poche parole, quelle condizioni rendevano la giornata ideale per una gara. Venne dato il via al giro di ricognizione e dopo qualche minuto, i piloti ricomparvero a ripresero posto nelle loro caselle della griglia, tutti pronti per la vera partenza. I semafori sì spensero e le moto presero vita, incanalandosi tutte in un flusso di motori rombanti. Quartararo, che era secondo in griglia a pochi millesimi dalla pole di Marc, si ritrovò nel caos a causa di una brutta partenza che gli fece perdere diverse posizioni. Sempre al primo giro, forse per la troppa pressione, l'inesperienza e la grande bramosia di ritornare in zona podio, perse immediatamente il controllo della moto, finendo a terra nella ghiaia. Poverino, mi dispiaceva per lui: stava davvero lavorando sodo nel suo nuovo team in MotoGP.

Mi trovavo fuori in pitlane, proprio a ridosso della pista quando, alcuni minuti dopo, il francese comparve nel box della Yamaha Petronas. La sua squadra, giù di morale come lui, cercò di incoraggiarlo con parole e qualche pacca sulla spalla o all'altezza del suo soprannome sulla tuta. Il suo amico di una vita, Tom, che lo accompagnava ad ogni gara, gli scompigliò i capelli castani, dicendogli qualcosa probabilmente in francese che io non riuscii ad udire per via della distanza. E poi comparve una ragazza, apparentemente poco più alta di me e con un fisico decisamente più atletico al mio, che si avvicinò a Fabio abbracciandolo in modo deciso. Il pilota nascose il suo viso tra i lunghi capelli mossi castani e ramati della sua compagna, ricambiando l'abbraccio con altrettanta foga.

« Devi guardare alla prossima gara, questa è andata così » sentii lei dirgli in perfetto italiano « le giornate no succedono a tutti, non essere così duro con te stesso »

Rimasi stupita quando mi accorsi che la ragazza era italiana e dall'accento non doveva poi vivere neanche tanto lontana da Bergamo, anche se possedeva una cantilena a parvenza milanese. Lui la guardò con un sorriso mesto, baciandola successivamente con tenerezza. Rimasi ancora più confusa nel vedere quel gesto: Quartararo era fidanzato e per di più con un' italiana, del nord, milanese, probabilmente vicino a casa mia. Non osai pensare a come diamine potessero essersi conosciuti quei due, ma nel caso, buon per lei e buon per lui. Parevano una bella coppietta, anche se per le poche volte con cui avevo parlato con Fabio, non aveva mai accennato ad una ragazza e su Instagram non aveva mai pubblicato nulla che lo facesse intendere. Probabilmente avevano deciso di non mostrare la loro relazione al mondo, perlomeno non in tempi brevi. Saggia decisione.

Mi concentrai di nuovo sulla gara, giusto in tempo per sentire delle urla sconcertate dal team Suzuki: che Alex Rins fosse di nuovo caduto per terra? Risposta: sì. La beffa? Si trovava pure in seconda posizione. Insomma, aveva buttato via un'altra gara dove avrebbe potuto fare ottimi risultati.

Ma poi, non era mica Crutchlow quello che cadeva sempre? Gli era stato affibbiato il soprannome Crashlow apposta, ritenevo che fosse giunto il momento per dargliene uno anche a Rins, che si prendeva troppi... Rinschi. Battuta pessima, ne ero cosciente, ma questa era la brutta influenza delle telecronache di Guido Meda*.

Tra l'altro, Crutchlow si trovava pure in terza posizione, grazie alla caduta dello spagnolo in Suzuki: qualcuno doveva spiegarmi cosa stesse succedendo. Crutchlow con una Ducati Privata al terzo posto, così di botto, con davanti a lui solo Maverick e Marc, che aveva preso letteralmente il decollo. Aveva ben sei secondi di distacco dalla Yamaha di Top Gun.

Al termine della gara nulla fu cambiato: Marc stravinse di nuovo con un enorme vantaggio, ampliando il suo numero di vittorie consecutive su quel circuito e rafforzando ancora di più il suo titolo da SachsenKing. Maverick arrivò secondo e Cal terzo, mentre le nostre Ducati di Lorenzo e Dovizioso riuscirono a rimediare al disastro delle qualifiche ottenendo un quarto e un quinto posto.

Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Where stories live. Discover now