51 - Cervera pt. 1

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Eravamo arrivati finalmente a Cervera, dopo un volo dalla Germania e un tragitto in macchina sulla Honda Civic di Marc da Barcellona fino all'appartamento dei fratelli Marquez. Non appena scendemmo dall'auto, un vociare di cani riempì il silenzio.

« Shira e Stitch » ridacchiò Alex, aprendo la porta dell'entrata.

Due bassotti dal colore scuro uscirono a corse, quasi saltellando, guaendo all'impazzata. I fratelli presero in braccio un cagnolino a testa, coccolandoli. Mi avvicinai a Marc, osservando il cagnolino dal pelo leggermente più chiaro.

« Lui è Stitch » me lo presentò lui « vuoi accarezzarlo? Sono entrambi bravi »

Feci i grattini al bassotto in questione, che annusò curiosamente la mia mano, con un po' di diffidenza.

« Sì farà l'abitudine a vederti in giro per la casa » affermò Marc, notando l'atteggiamento sospettoso dell'animale.

Due settimane in casa Marquez, ecco cosa mi attendeva. Due settimane di relax, divertimento e complicità.

Mentre mi stavo godendo un momento di coccole con Stitch, Marc mi allontanò il cane per chinarsi e darmi un veloce bacio.

« Dopo un'ora e mezza di guida, ne avevo bisogno » proferì Marc, indicando con un cenno del capo l'altra coppietta « non ho avuto la stessa fortuna di qualcuno, che ha potuto besar a su novia por todo el viaje ( limonarsi la sua fidanzata per tutto il viaggio ) »

Mi scappò un'innocente risata: Aida e Alex avevano passato il tempo in macchina a baciarsi e ribaciarsi, a coccolarsi e a farsi scherzi. Ad un certo punto Marc sì era pure voltato, e con tono scherzoso aveva redarguito i due piccioncini dichiarando che non aveva intenzione né di assistere ad un loro atto sessuale nella sua macchina, né di pulire i sedili posteriori da...beh, particolari fluidi corporei.

Entrammo nella loro casa e il loro arredamento così minimal, essenziale e tecnologico mi colpì di nuovo. Ero già stata nella casa dei Marquez, proprio per scusarmi con Marc dopo quella fatidica gara indetta da Andrea, e da lì il nostro rapporto era diventato più profondo, scatenando l'inizio della nostra relazione. Le camere di Marc e Alex erano rigorosamente separate ed entrambe erano molto spaziose. Al primo piano vi era una piccola palestra attrezzata, che Marc e Alex ci mostrarono fieri, e di fuori una piscina interrata, che veniva ricoperta da un pavimento in finto legno a comando. Il seminterrato era dedicato a tutti i trofei che avevano vinto nella loro carriera motociclistica, oltre a cimeli come vecchie tute e caschi. Possedevano infine tre enormi garage: uno a testa per le loro due auto e un terzo contenente tutto il necessario per andare in moto, sia su strada, che pista che sterrato.

Marc sì incollò immediatamente alla cucina, facendo un gran baccano con il frullatore. In pochi secondi ottenne una bevanda dal colore verde.

« Apio, manzana y zanahoria ( Sedano, mela e carota ) » spiegò lui, prendendone un grande sorso « ¡Siempre bueno! ¿Quieres algo? ( Sempre buono! Ne vuoi un po'? ) »

Declinai gentilmente l'offerta: « Non sopporto il sedano »

« Mañana vamos a correr ( Domani andiamo a correre ) » mi informò lui « Asì puedes ver Cervera ( così puoi vedere Cervera ) »

« Mañana vamos a correr ( Domani andiamo a correre ) » mi informò lui « Asì puedes ver Cervera ( così puoi vedere Cervera ) »

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Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora