Cap 8: Heart on fire Jonathan Clay

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Quante volte capita nella vita di sentire il proprio corpo reagire ad un altro con un'intensità non giustificata?
Quante volte ci si ritrova a perdere la cognizione del tempo e della spazio per degli occhi che ti guardano curiosi?
Poche. Troppo poche per fermare l'istinto folle che mi tiene ferma qui.
Vicino a Richard.
Quante persone credono ancora negli amori impossibili?
Quante sono disposte e rischiare il proprio benessere per un emozione travolgente?
Poche. Troppo poche per lasciare che quest'occasione irripetibile, scivoli via.
Il corpo di Richard vicino al mio crea un'elettricitá insana dentro di me.
I suoi occhi azzurri sui miei sono un pericolo alle porte.
Lo so.
Eppure rimango ferma, qui, in attesa.
Quante attese attraversano una vita.
Si attende il compleanno, il regalo non previsto, il telegiornale del mattino.
Si attendono le previsioni meteo, gli esiti degli esami, la notte.
Le vacanze estive, le risate incontrollate, le persone migliori.
È tutta un'attesa questa vita.
Io ho sempre atteso il giorno in grado di cambiare la mia vita.
Ho aspettato un segno, un diversivo, qualcosa capace di permettermi di fermare il tempo, immobilizzarlo in un istante per cui valga la pena sentire senza remora alcuna.
Richard è arrivato in questo pomeriggio grigio, ha attraversato i minuti lenti della mia giornata e si è preso ogni mio pensiero.
Sono stanca di crescere prima del dovuto, stanca di rilegare le mie emozioni in fondo al cuore, stanca di nasconderle al mondo.
Questi occhi azzurri curiosi, cercano dentro di me, non si fanno troppe domande, si lasciano andare a voglie dovute.
Questi capelli sprecisi non si confondono con compostezza ed esibizione, si mostrano così come sono, nella loro follia.
"Caroline" dice la sua voce senza troppa chiarezza. Lettere poco scandite mi accarezzano troppo vicine.
"Dov'è Ric?" la domanda di Nicolas rimbalza sulle pareti ma resta fuori da questa stanza.
È un eco lontano che fatica a raggiungermi, lui, capace di spogliarmi, lì dove, vestiti pesanti mi hanno sempre coperto. Lui, in grado di comprendermi con uno sguardo, ora, si confonde con la folla di ragazzi dentro questa casa sconosciuta.
Richard ha tutta la mia attenzione.
Comprendo il mio falso disappunto di poco fa, comprendo il mio falso rammarico per il gioco irresponsabile a cui mi ha fatto prendere parte.
Comprendo la mia nuova voglia di non pensare a ciò che è giusto e a ciò che non lo è.
Respiro lenta sulle sue labbra, una forte attrazione mi vortica attorno mentre i miei occhi guardano il bordo della maglietta che scopre il suo collo.
"Smoke" grida di nuovo Nicolas fuori dalla porta -Dove sono Richard e Carol?- una vena di disperazione attraversa quella voce familiare.
Faccio un passo indietro, continuo a guardare Ric immobile nella sua posizione.
China il capo di lato, lascia cadere un ciuffo morbido di capelli davanti ai suoi occhi poi, alza il braccio appoggiato lungo i fianchi e porta i suoi capelli di nuovo indietro.
Mai vista tanta bellezza tutta insieme.
Fa quasi male tanto è vera.
Mi avvicino piano alla porta, afferro la maniglia indecisa e mi volto.
Richard continua a guardarmi, nel suo sguardo una sicurezza in attrito con l'indecisione dei suoi movimenti, catturati dalle bottiglie di Tequila bevute senza alcuna tregua.
Osservo la mia mano, la mia mente ordina una cosa ma il mio corpo non esegue ordini.
La mia ragione mi dice di uscire da questa stanza ma i miei passi si muovono nella direzione opposta, provo a contrastare il mio avvicinarmi deciso a Richard ma la mia voglia di sprofondare in questa emozione travolgente non si ferma.
Torno vicino a lui, lo stesso spazio a dividere i nostri volti, mi aggrappo alla dua maglietta e prepotente appoggio le mie labbra alle sue.
Un sapore sconosciuto entra dentro di me, una morbidezza nuova fa accelerare il battito del mio cuore, una perdizione spontanea mi culla lenta.
Con una spinta leggera mi allontano da lui, guardo divertita i suoi occhi sorpresi.
"Eccoti il tuo premio" dico tutto d'un fiato, le mie parole raggiungono la porta con me, mi getto nel caos della festa senza più voltarmi.
"Ehi Nic" grido sopra la musica assordante "Sono qui!"

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEOù les histoires vivent. Découvrez maintenant