Cap 43: Born Slippy Underworld

1.9K 270 70
                                    

Mi sveglio e non mi sento niente.
Palpebre appiccicose sono il sintomo di un pianto dimenticato.
La bocca asciutta, il rimasuglio di una notte mai vissuta.
Una penombra fastidiosa colpisce le mie iridi chiare, luce naturale, penetrante come spilli nello sguardo.
Frammenti di immagini dilazionate, atteggiamenti preconfezionati da teenager poco attenta, mi colpiscono assurdi.
Ricordo solo un incontenibile voglia di annientarmi.
Un rinnegarmi sull'orlo della follia.
Richard è arrivato a colpire la mia vita dove appena stentava a sorregersi.
Il suo nome nei miei pensieri è l'amore che mi è sempre stato negato, è l'inafferabile certezza, la disumana freddezza.
È come vedere un paesaggio incantato, un isola in un oceano irrequieto, allungare un mano e percepire la sua inafferabilitá.
Correnti forti mi trasportano lontano dall mia meta e più continuo a remare più sono naufraga in acque scure.
Tento di muovermi piano e la testa mi gira, il soffitto non sembra al suo posto, mi gioca scherzi di cattivo gusto mettendo in subbuglio il mio stomaco impreparato.
Una nausea inquietante mi coglie alla sprovvista, la mia schiena si innarca in un gesto spontaneo e l'istinto di sopravvivenza mi dice di correre in bagno.
Un peso mi blocca la gamba, allungo la mano e le mie dita incontrano pelle sconosciuta.
Mi volto confusa.
La schiena tatuata di Aidan è riversa nel letto, accanto a me.
Spalanco gli occhi e porto la mano alla bocca.
Un pudore ingenuo si fa largo sulle mie guance e con un gesto brusco mi divincolo dalla sua presa.
Scendo dal letto sul soppalco e stordita raccolgo i pezzi di una sera finita male.
Corro in bagno sconvolta, acqua fredda colpisce il mio viso intorpidito.
Mi guardo allo specchio e un bruciore al braccio cattura la mia attenzione.
Una scritta bluastra si fa largo nel mio sguardo assente.
Nella parte posteriore dell'avambraccio un tatuaggio arrossato mi dice che la serata non è solo andata male.
È stata un vero disastro.
"Mio dio" sussurro agitata.
Mi appoggio al lavandino barcollante e guardo con attenzione le lettere che sono diventate inaspettatamente parte di me.
-Playing for change-
Un corsivo tremolante ha iniettato inchiosto nero sotto la mia pelle.
Resto un istante sospesa nel mio stupore poi mi volto e vomito piegandomi.
La mano sul ventre, l'altra appoggiata sul davanzale della finestra.
Alcool non gradito torna a scuotere i miei pensieri.
Mi sforzo di ricordare ma niente.
Un buio che non si può penetrare spegne ogni mio tentativo.
Esco dal bagno senza parole.
Mi affaccio alla ringhiera sul soppalco, di sotto, sul divano, Richard ha la testa riversa sul cuscino.
Gli occhi chiusi in qualche sogno lontano, i capelli spettinati.
Blair su di lui, la testa appoggiata sul suo petto e la schiena nuda coperta dalle sua mani delicate e inermi.
Le dita leggermente incurvate su quelle spalle esili.
Mi volto di nuovo e mi fermo sul corpo perfetto e immobile di Aidan.
Non voglio più ricordare.
Non voglio sapere.
Voglio solo sfogare la rabbia che si è rintanata dentro di me in questa notte.
E tirarla fuori.
Lasciarla a qualcun'altro per privarmene.
Scendo le scale, il vestito stretto sale scoprendomi di più. Mi fermo davanti a Ric, mi mordo il labbro, come avevo visto fare a lui troppe volte.
Stringo la mia bocca morbida tra i denti sino a farmi male, poi, scompaio di nuovo.
Uno schiaffo ben posizionato parte dalle mie mani tremanti e colpisce Richard appiccicandogli addosso tutti questi sentimenti non sostenibili.
I suoi occhi si fanno vigili, si alza veloce, Blair sempre stretta tra le sue braccia.
"Caroline" dice sorpreso.
Dalla mia bocca esce tutto, un fiume di insulti irripetibili.
Blair si alza confusa, la maglia di Richard appoggiata malamente al petto.
Ed io non mi fermo, lo colpisco con forza, non respiro ora.
Non respiro.
"Caroline" continua Ric cercando di afferrare le mie mani che si muovono incontrollate sul suo corpo troppo bello.
"Smettila" la sua voce impastata ma pacata.
Smetterla è l'ultima cosa che voglio.
Un rumore familiare mi attraversa, il mio stato di incoscienza mi impedisce di soffermarmici abbastanza.
Sento solo le chiavi entrare nella toppa, dei passi decisi muoversi nella mia direzione e una mano delicata afferrare le mie spalle.
Il tocco, l'ho sempre saputo che ha qualcosa di magico.
Io quel calore, quel movimento calcolato e giusto lo riconoscerei ad occhi chiusi.
Non mi volto.
I capelli arruffati, il viso arrossato e rigato dalle lacrime, le mie dita doloranti per i colpi inferti a Richard.
Sento tutto di me in questo momento, sento un esplosione emotiva che ha esaurito il suo Timer.
Sento il respiro lento alle mie spalle.
Lo sento dietro di me.
Undici centimetri a dividerci.
Blair immobile accanto al divano.
Aidan appoggiato alla balaustra sul soppalco.
Richard incredulo.
E Nicolas ad avvolgermi, piano, nel suo abbraccio.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEWhere stories live. Discover now