Cap 52: Dillo alla Luna Vasco Rossi

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(Leggete sul pezzo. Inevitabile)

Nicolas si volta, la sua spalla sfiora il mio petto, la guancia sprofonda sul cuscino ed io piano mi adagio davanti a lui.
Gli occhi dentro gli occhi.
I nostri profili che quasi si sfiorano.
"Che stai facendo?" mi chiede, la sua voce profonda, come la penombra che ci avvolge.
Il mio sguardo fugge dal suo, si arrampica sul muro accanto a noi, percorre il soffitto mentre mi muovo inquieta.
"Voglio vedere cosa sento" dico mangiandomi quasi le parole.
"Guardami quando mi parli Carol" non ha paura di me Nicolas.
"Che stai facendo?" ripete piano.
"Perché non ti sei fatto avanti tutto questo tempo? Nessun cenno, niente di niente. Perché?" Continuo muovendomi nervosa.
"Non mi hai risposto. Stai scappando anche da me. Conosco il tuo modo di risolvere ogni cosa. Conosco il tuo non fermarti per scappare dal male che senti" rimane immobile, nessun cedimento nel tono delle sue parole.
"Tu sai darmi quello di cui ho bisogno. Tu sei tu. Nessuno sa capire come te" mi fermo dentro i suoi occhi, gli stessi da cui mi lascio avvolgere quando non sono sicura.
"Io sono io. E non accetterei mai di essere una seconda scelta. È vero. Nessuno può sentirti come ti sento io. Credi che non sappia cosa c'è dentro di te ora? Credi che non sappia cosa stai facendo?" si morde il labbro, vedo la sua pelle morbida piegarsi.
Scivolo di nuovo lontano da lui, la sua decisione, la sua certezza, mi rende insicura, mi fa sentire inapropriata.
"Guardami Carol. Guardami quando mi parli" un ciuffo di capelli scuro sui suoi occhi.
"Nic" tremo "Voglio fuggire da questo sentimento che è cresciuto troppo in fretta dentro di me. Voglio cancellarlo"
"Credi che i miei baci, il mio corpo spazzerebbero via tutto, così, senza bisogno d'altro?" stringe gli occhi Nic, le sue ciglia si stringono l'una all'altra e mi rendo conto di averlo ferito. Profondamente.
Il cuore batte nel petto, sento il mio bisogno di averlo accanto pieno di un egoismo che non credevo di poter manifestare.
"Non so cosa sto facendo" dico sincera.
"Già. Non lo sai. Per questo non devi farlo" sorride appena "Io so cosa sto facendo. Lo so davvero. Guardati" allunga gli occhi sul mio corpo vicino al suo "Pensi sia facile?"
Sento il mio viso farsi caldo.
E ora.
Io lo bacerei Nicolas.
Lo stringerei forte a me.
Per la sua dolcezza.
Per il suo rispetto.
Per quello che solo lui sa capire.
Ma non devo farlo.
Il mio cuore non è con lui.
Il mio pensiero è da un'altra parte.
La sua pelle sulla mia è un'invitante sensazione a cui dover resistere.
Richard non c'è, eppure è qui, tra di noi.
Tra i nostri occhi.
Sul mio sguardo che non fugge più al suo.
"Ti sto guardando Nic. E non dimenticherò mai questo momento" incurvo le labbra e la piacevole sensazione di avere una persona come lui nella mia vita mi investe furiosa.
La porta d'ingresso sbatte forte.
Un sussulto mi percorre.
Nicolas rimane immobile, immobile e teso.
Passi pesanti si muovono al piano di sotto.
"Nic?" la voce di Richard mi raggiunge.
Arriva vera, qui, dove sino ad ora era solo un sussurro immaginario.
"Guardami Carol" Nicolas ferma il feastuono che nasce piano dentro di me.
"Ti guardo Nic" torno su di lui e attingo da lui un po di forza.
"Non dimenticare quello che ti ho detto. Il rispetto è tutto quello che non devi concedere. Quello che ho per me stesso mi ha permesso di parlarti in questo modo. Senza rimpianto alcuno" lo sa già che mi alzeró da questo letto.
Lo sa già che scenderó le scale.
Lo sa già.
Respira Carol.
Respira.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEWhere stories live. Discover now