Cap 31: In my place Coldplay

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Non l'ho sentita l'erba fredda sulla mia schiena nuda, non l'ho sentita la brezza notturna accarezzarmi la pelle quando Richard, piano, mi ha tolto il vestito.
Ho riconosciuto solo le sue mani su di me. Un tocco esperto che mi ha stretto in una presa da non poter lasciare più.
Ho chiuso gli occhi e ho pensato a mia madre, agli abbracci in cui stringeva mio padre, alle speranze a cui si aggrappava dietro le sue promesse mai mantenute.
Vedo il buio mentre anche io mi ancoro alla passione di Richard su di me, una passione che solo un ragazzo può manifestare con tanto impulso e desiderio.
Vedo un buio pieno di stelle mentre mi chiedo se anche io, come mamma, un giorno dovrò allontanarmi da lui.
Mi guarda sospeso per qualche istante, si morde il labbro con forza, poi, sprofonda nel mio collo, mi volto accogliente al suo percorrermi e vedo l'abito chiuso su sé stesso, a terra, sul terreno, ormai caldo sotto i nostri corpi. Allungo la mano e lo afferro, stringo il velluto rosso tra le mie dita, il mio respiro si fa profondo, si riempie dell'aria che ci gira attorno, piena dei profumi di fiori maledetti.
Sento i fili, stretti l'uno all'altro, sento il rosso entrarmi sotto la pelle, raggiungermi dritto al cuore.
Il rosso dell'amore.
Il rosso del sangue.
Il rosso del calore.
Il rosso.
Respira Caroline.
Respira.
Il ciuffo biondo di Ric, si appoggia alla mia fronte, i suoi occhi non lasciano i miei, il suo corpo si innarca sul mio finché le sue palpebre non si socchiudono appena e lui fugge lontano. Si nasconde da qualche parte, nei suoi posti più belli.
Rimane sospeso qualche istante e poi si lascia cadere sul mio petto con il respiro affannato.
Guardo le stelle farsi spazio in una notte silenziosa, lenta lo stringo in un abbraccio, chiudo i suoi pensieri in me, li cingo speranzosa, li afferro uno per uno, con il vano desiderio di riuscire a conservarne qualcuno.
"Provaci Ric. Tu provaci" sussurro piano sulla sua guancia.
"Non voglio Caroline. Non voglio provarci" risponde dopo qualche istante di silenzio.
"E tu provaci lo stesso" azzardo stretta in una morsa.
Guardo la Burgamansia protendersi verso di noi, il suo fusto esile si fa largo nello spazio vuoto, osservo quei bellissimi fiori cadenti, i loro colori forti. Alcuni rossi come il mio vestito, delicati come il velluto, non arrivo ai loro semi velenosi, non arrivo alle domande sul l'assenza di mia madre.
Penso a quante cose mi girano attorno, oggetti inanimati, paesaggi infiniti, immagini poco osservate. Penso a quante di loro seguano il filo del mio cammino, quante parlino di me, di quel che ho vissuto e di quel che vivrò.  Analogie sconosciute sembrano essere disseminate nei miei percorsi involontari, quasi destinate ai miei passi ignari.
Ognuna lì, dietro angoli inaspettati, pronta a dirmi dove mi porteranno le mie scelte, le mie direzioni.
Me lo dice l'abito che indosso di nuovo alzandomi composta, il posto dove sono, le piante che mi circondano. Me lo dice il mio sesto senso, il mio cuore. Me lo dice Richard.
Me lo ha detto Nicolas.
Ogni cosa senza manifestarsi troppo mi suggerisce di desistere, di tener duro, di usare la ragione, di non lasciarmi sopraffare, ma io non ascolto. Io non voglio sentire quello che con diligenza tentano di dirmi.
Guardo Richard sistemarsi la maglietta, indossare la sua felpa, alzare il capuccio per coprirsi il capo.
Lo guardo aprire il mio cappotto e aiutarmi ad indossarlo avvolgendomi in un abbraccio.
Guardo i suoi gesti gentili, premurosi e mi allontano dalla freddezza che ostenta, mi scaldo nel calore che il suo corpo mi trasmette.
Respiro e non ascolto.
Esco da questo giardino incantato, esco dagli oscuri presagi che mi ha lasciato e torno con lui alla Alnwick Lodge.
Mi lascio avvolgere dal gusto antico del mobilio, dai quadri dipinti con passione appesi alle pareti.
Richard mi invita ad accomodarmi al tavolo vicino al camino acceso, la fiamma di una candela odeggia vicino a me ed io mi sento avvolta da un amore nuovo. Un amore che saprà darmi quel che cerco e togliermi quello che non vorrei mai perdere.
Richard mi osserva, i miei occhi persi in pensieri forti non riescono a sostenere il suo sguardo, scendono, a nascondersi.
"Proverò a non nasconderti niente. Proverò ad essere sincero. Proverò a darti tutto di me. Proverò" le sue parole escono con una difficoltà palpabile.
Un sorriso riempie il mio viso e una nuova speranza arriva a colpirmi inaspettata.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEWhere stories live. Discover now