Cap 46: Teardrop Massive Attack

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Nicolas accanto a me è quella certezza granitica che nella mia vita non ho mai avuto.
Lo seguo remissiva.
Delusa da me stessa.
Con una luce spenta dentro gli occhi.
Diversa.
Non mi volto a guardare Ric mentre esco.
Non mi volto a vedere cosa mi lascio dietro.
Una scia appannata segue il mio cammino, una nebbia insidiosa che mi impedisce di capire dove si fermeranno i miei passi.
Osservo le mie All Star muoversi con un passo incerto, le guardo seguirmi di nuovo, senza domande.
Mi hanno accompagnato nelle corse a scuola, sul letto quando crollavo esausta dopo un intera giornata in sala prove. Hanno percorso con me notti silenziose, passeggiate lungo il Cam.
Ora. Non si sentono più mie.
Percepiscono un diverso portamento, un barcollare anomalo, un'incertezza che solo Nicolas riesce a sostenere.
Salgo sulla Ducati smarrita.
Ho seguito il mio istinto.
Quello che ogni parte di me mi ha detto di fare.
Ho seguito l'incognita, il rischio della delusione.
Non ho ascoltato e mi chiedo se ora, mi sento pronta a farlo.
Guardo gli occhi di Nicolas appoggiarsi sulla strada di fronte a noi, il suo piede si muove nervoso sull'acceleratore, ogni parte di lui è in tensione. Lo sento.
Salgo sul sellino senza fare domande e mi aggrappo ai suoi fianchi quando con una spinta decisa si immette sulla strada.
Galleggio nella sua corsa folle senza avere paura, i suoi capelli si muovono nel vento e so che la sua guida agitata è il sintomo inevitabile di un senso di fruatrazione represso.
Appoggio la testa alla sua schiena mentre lo stringo forte e mi chiedo perché mai siamo portati ad andare dove non dovremmo.
Mi chiedo perché siamo attratti dalle strade più difficili e ci precludiamo discese invitanti.
Gli occhi di Richard si nascondono nei pensieri e l'immagine di lui stretto a Blair è una luce ad intermittenza che si accende nei miei momenti con lui.
Ti chiederai chi sono, aveva detto Richard, sapeva già tutto, sapeva che mi avrebbe fatto soffrire.
Nicolas raggiunge il centro città, percepisco un'indecisione nel suo spostarsi, rallenta al bivio per Calton Hill, devia, poi si ferma appoggiando il piede a terra.
Sospira teso.
Inverte la marcia e sale lungo la collina senza più dubbi.
Le luci di un mattino freddo si fanno largo su Edimburgo, guardo la città svegliarsi lenta mentre Nic continua a salire rendendo la visuale un incanto di rara bellezza.
Raggiunge il punto più alto, la Ducati si spenge al suo giro di chiave ed io rimango in bilico sulla moto, sostenuta dalle sue gambe tese.
Un silenzio insidioso si fa strada dentro di me mentre lui rimane lì, immobile a guardare lontano.
"Tu ti chiedi perché mai hai deciso di intraprendere questo viaggio" sento la sua voce farsi sottile nel petto "Io faccio lo stesso" la sua mano si appoggia alla vernice nera della Ducati.
"Tu ti chiedi come diavolo hai fatto ad essere così stupida da cadere nella trappola senza uscita delle emozioni" continua senza fermarsi "Io faccio lo stesso"
Seguo il filo delle sue parole.
Seguo il suo cuore che si apre piano.
Senza paura.
"Tu hai le risposte? " chiedo continuando a stringerlo forte.
"Sì" risponde senza pensarci
"Tu? Le hai le tue?" la sua voce si fa profonda, proprio come quando mi parla della sua musica.
"Sì" dico pesando quell'unica parola con la dovuta attenzione.
Nicolas scende dalla moto, sposta la fragia dai suoi occhi e mi guarda serio.
"Sappiamo entrambi cosa ci facciamo qui. Tu con le tue risposte. Io con le mie. Ma c'è una cosa che devi imparare, c'è una cosa che non devi mai dimenticare" serra la mascella con una sicurezza che non ho mai incontrato in nessun'altro.
I miei occhi vigili seguono i suoi movimenti, le sue mani scendono nelle tasche dei suoi Jeans sgualciti.
"Nessuno Caroline. Nessuno deve appropriarsi del rispetto che hai per te stessa. Nessuno sguardo deve scendere tanto a fondo. Nessuna mano toccare un principio così importante. Nessuna emozione deve insinuarsi nell'amare ciò che sei" trattiene il respiro mentre le sue parole si fanno spazio dentro di me scontrando tutto quello che Richard ha generato.
Undici centimetri a dividerci.
Di nuovo.
E io lo sento pieno di una presenza che non credevo possibile.
Chiudo gli occhi, il battito del suo cuore lento e coinciso.
Chiudo gli occhi e il suo abbraccio caldo mi avvolge.
Chiudo gli occhi e mi appoggio al suo petto, un profumo riconoscibile a dirmi che sono al sicuro.
"Nessuno Caroline" dice piano con un sospiro fatto di un bisogno a cui sembra non poter rinunciare.
Una protezione destinata a pochi mi riempie il cuore.
"Nessuno" ripeto mentre una lacrima, piena di un dolore che altre cento non riuscirebbbero a contenere, solca il mio viso.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEWhere stories live. Discover now