Cap 83: Brivido Gue Pequeno ft Mararracash

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(Un pezzo questo che non rientra nella mia discografia. Un pezzo che però dice quello che voglio dire)

Richard

Ho bevuto.
Mi sono perso.
Non ho trovato quello che cercavo.
Ansimo.
Tutto gira attorno a me.
Vertigini instabili a prendersi il mio equilibrio.
E l'infermiera che mi mette i punti sul taglio in testa.
E il telefono che vibra, il nome di Nicolas scritto sul display.
Poche lettere per riconoscere la paura di un fratello.
Nessun coraggio nel rispondere al suo richiamo.
Ho bevuto.
Mi sono perso.
Non ho trovato quello che cercavo.
Ansimo.
Tutto gira attorno a me.
Vertigini instabili a prendersi il mio equilibrio.
E i miei posti più belli che riaffiorano in questa vulnerabilità.
E quello che sono, quello che sono davvero, si prende tutto di me ora.
La prepotenza, la decisione verso l'autodistruzione, si fa indistinta.
E Caroline non c'è.
E ho paura di quello che sono in grado di fare.
Delle vite che so rovesciare.
Degli intenti che posso comandare.
E il giubbotto di Nicolas compare nei miei occhi.
Il suo passo controllato che esita di fronte alla mia benda sulla fronte.
E i suoi occhi. I suoi occhi scuri. Immersi in consapevolezze che non conosco.
E il suo raggiungermi, indeciso sul da farsi.
Il suo sciogliersi nel vedermi seduto su un letto d'ospedale.
E la sua immobilità. La sua immobilità di fronte al mio sguardo.
Ho bevuto.
Mi sono perso.
Non ho trovato quello che cercavo.
Ansimo.
Tutto gira attorno a me.
E il suo abbraccio che arriva inaspettato.
Il suo stringermi.
Il suo non sapermi rimproverare ora.
Lo spavento.
La realtà che sta sopra le incomprensioni.
Che sorvola sui sentimenti. Sui contrasti. Sulle spinte. Sui pugni chiusi.
E il mio non riuscire ad alzare una sola mano alla sua stretta.
E lo sconvolgimento di quelle cose che io non so fare.
E Caroline non c'è.
E ho paura di quello che sono in grado di fare.
Delle vite che so rovesciare.
Degli intenti che posso comandare.
E i miei occhi tremano di fronte a tanto stupore.
Tremano nell'incertezza di quanto accaduto.
Nel non sapere se questa caduta mi servirà.
E Nicolas che non lascia la sua presa.
E Nicolas che si muove dentro di me.
Butta all'aria i concetti ben scritti nel mio cuore.
Scaraventa le mie convinzioni contro muri morbidi. Rimbalzano e tornano su di lui.
Sorde al suo chiamarmi continuo.
L'eco del mio nome che si ripete all'infinito, lo stesso che io non so riconoscere.
E la sua bocca che si avvicina all'orecchio.
E il suo tentare un controllo che, forse, lo sta abbandonando.
E la sua voce.
Quella calda e sincera verità che conosco e tenta di calmare una delle mie esplosioni più grandi.
-Dimmi che sta bene?- e la sua domanda ad aprire il varco a sensi di colpa che non posso rifiutare.
E il capire quanto in momenti come questo ogni scontro diretto perde significato.
L'ingoiare questa vita che sa metterti di fronte una precarietà a cui non si è mai pronti.
E il gusto di rendersi conto che spesso e probabilmente, gli attimi di paura, si dissolvono dietro al correre dei giorni.
E il mio volermi imporre di non dimenticarmi mai di questa vicinanza.
E il mio scontrarmi con la certezza che presto, certamente, dimenticherò. -Sono la persona peggiore che esista- dico voltandomi un poco.
La mia guancia ammaccata sulla sua.
Il dolore di una botta che gonfia la pelle arrossata, metafora materiale del cuore che batte male nel mio petto. L'ascolto di un suono distorto.
-Sei mio fratello- la sua voce è piena del suo profumo, lo stesso che sa di un amore che non riuscirà mai a rinnegare.
Quello per cui lotterá ogni giorno.
Quello che scontrerá tutto quello che di me è da buttare.
-Me ne vado Nic- dico con una voce che non sembra la mia.
Piena di un'ammissione che non conosco.
-Torno ad Edimburgo. Lontano. Da te, da me, da chi mi ha amato soffrendone già abbastanza- appoggio la fronte sulla sua spalla -Me ne vado- ripeto piano.
Ho bevuto.
Mi sono perso.
Non ho trovato quello che cercavo.
Ansimo.
Tutto gira attorno a me.
-Dimmi solo che sta bene- risponde lui -Dimmelo. Ne ho bisogno. Sei tu il maggiore tra i due. Ora tocca a te-
Ho bevuto.
Mi sono perso.
Non ho trovato quello che cercavo.
Ansimo.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEWhere stories live. Discover now