Cap 12: Lovefool The Cardigans

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(Lovefool, The Cardigans:
Love me, love me,
say that you love me.
Fool me, fool me,
Go on and fool me.
Love me, love me,
Pretend that you love me.
Lead me, lead me,
Just say that you need me)

Una luce tenue attraversa i vetri sottili della finestra.
Nicolas si alza dal letto con una spinta decisa, i miei occhi socchiusi, spiano il suo corpo perso in lenti movimenti mattutini.
Si stropiccia la faccia addormentato, si mette i suoi Jeans strappati, le sue gambe ben disegnate si nascondono nel tessuto morbido.
"Carol, è ora di andare, tra un'ora abbiamo lezione" dice avvicinandosi al letto.
"Non ho nessuna intenzione di alzarmi da questo letto" rispondo affondando la testa sotto il cuscino.
Nicolas sospira divertito.
"Temo dovrai farlo" ammette alzandosi.
La sua mano delicata si appoggia sulla mia schiena prima di allontanarsi.
Sento la porta aprirsi e veloce alzo il capo.
"Nic" grido prima che esca dalla stanza.
Si volta un istante.
"Non verrò a lezione questa mattina" dico sicura.
"Caroline, abbiamo affrontato questo argomento diverse volte" risponde con un espressione delusa sul volto.
"Non mi importa Nic. Non verrò. Vado a casa" continuo senza ascoltarlo.
Nicolas mi guarda perplesso.
"Inutile insistere vero Carol? Fai sempre di testa tua" prende il giubbotto di pelle sulla cassettiera, cerca le chiavi nelle tasche dei pantaloni.
"Ci vediamo nel pomeriggio" aggiunge poi correndo giù per le scale.
A volte penso che non avere a casa dei genitori oppressivi non è poi così male.
Vorrei girarmi di nuovo, intrecciarmi alle lenzuola, sprofondare nel calore che Nic ha lasciato sul letto ma ci rifletto e forse dovrei andare.
Ma dove?
Da mio padre?
Dovrei tornare a casa e assistere ancora, inerme, alla sua rovina.
Sento Nicolas allontanarsi sulla sua moto, il suo procedere si dissolve in un eco sordo sul vialetto davanti a casa.
Mi alzo svogliata e scendo a prepararmi un caffè.
Le gambe di Richard penzolano ancora sul divano, è rimasto tutta la notte lì, dove l'ho lasciato.
Silenziosa riempio la tazza con caffè bollente e assorta, lascio scivolare i miei occhi appannati, fuori dalla finestra.
"Ehi" Richard entra in cucina con una voce impastata.
"Ehi" rispondo con un sorriso.
La coda che lega i suoi capelli è scomparsa e riccioli spettinati si fanno largo sulla sua fronte.
"Non hai lezione?" chiede perplesso.
"L'avrei" ammetto
"Ma?" Continua mimando i miei gesti di poco fa, si appoggia al bancone incrociando le gambe e porta anche lui la tazza alla bocca.
"Ma non andrò" sentenzio decisa.
Uno sguardo stordito si appoggia sul mio viso, la Tequila deve aver lasciato il segno del suo passaggio, in quel corpo teso e giovane.
"Vieni con me?" chiede dopo qualche istante di silenzio.
Il fumo vaporoso della bevanda calda si fa strada tra di noi.
"Dove?" lo guardo curiosa.
"Devo passare all'autonoleggio" storce un poco il capo.
"All'autoneleggio?" mi sento perplessa.
"Parto" risponde annuendo.
Il mio cuore si ferma per un momento.
Parte.
Ora.
Dopo ieri sera.
Parte.
"E per dove?" mi sento scossa, questo non l'avevo pevisto.
"Scozia. Edimburgo" dice ingoiando quel che rimane del suo caffè.
"E perché? " le mie emozioni contrastanti mi tradiscono.
"Vado a trovare un amico" dice pacato.
"E quanto starai via?" mi muovo nervosa, un nuovo freddo torna a farmi visita.
Richard mi aveva scaldato tra le sue braccia, aveva infiammato il respiro nella mia bocca ed ora prendeva i suoi bagagli per andarsene.
Sento le pareti di questa stanza restringersi a poco a poco e di nuovo, tutto, sembra starmi stretto.
"Allora che fai? Mi accompagni?" chiede osservandomi in modo strano.
"A Edimburgo?" dico senza riflettere.
"All'autonoleggio" sorride lui.
Tamburello le mani sul tavolo con un senso di ribellione ad appropriarsi dei miei pensieri.
"Certo. Vengo con te" dico decisa.
"All'autonoleggio e ad Edimburgo" concludo senza chiedere il suo permesso.
Richard muove un poco la testa.
"Va bene" aggiunge poi senza obiettare.
"Sul serio?" i miei occhi si spalancano in un grido di gioia.
Non ho mai messo piede fuori da Cambridge in vita mia e la Scozia, oh la Scozia, è sempre stata una terra da esplorare solo nei miei sogni più belli.
Non penso a Nicolas mentre entusiasta mi lancio nelle braccia di Richard, non penso che non ho una madre a cui chiedere il permesso.
Non penso, mi lascio andare soltanto.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα