Cap 56: Nina Comedy of life

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( Questo pezzo non è nel mio bagaglio musicale, stato inserito perché Richard me lo ha fatto sentire allo sfinimento. Credo che sia dovere inserirlo nei suoi pensieri)

Richard

Una luce fastidiosa mi colpisce.
Si insinua nel tessuto pesante delle tende, proprio come dentro di me.
Il giorno porta con sé il sapore amaro della notte passata, la certezza di una parte di me sgradevole, uno schiaffo in pieno volto a svegliarmi dai miei sogni cupi.
Amo Cambridge per la tristezza che porta in sé,  per i suoi colori troppo spesso grigi. La amo per la sua discrezione, per il rumore silenzioso dei passi di chi la percorre.
In questa mattina mostra un sole raro, invadente.
Mi scuote illuminado ogni cosa, mi lascia guardare, mi mostra dettagli che abitualmente tendo a trascurare.
Stringo gli occhi, perso nel mio mal di testa assordante, mordo le labbra, la bocca asciutta, lo stomaco sottosopra.
Ho bisogno di una corsa.
Ho bisogno di riflettere.
L'altalena del mio animo mi da il voltastomaco.
Se solo fossi in grado di rendere tangibili le mie intenzioni.
Se solo sapessi slegarmi da questa catena che mi chiude in me stesso.
Notti di sesso, alcol con ghiaccio, viaggi non programmati.
Donne da stringere senza volere abbastanza, stati di incoscienza momentanea, amici che amici non sono.
Per quanto dovrò fare i conti con questa realtà che non lascia nulla da ricordare?
Ricerca di attenzioni comprensibili solo ad un genitore presente che vede il proprio figlio autodistruggersi.
Comprensibili, ma non per me.
Nicolas muove i suoi passi in questo nuovo mattino, guardo il soffitto e so come si muoverà nella nostra stanza.
Il suo percorso è sempre quello giusto.
Le sue parole giungono a destinazione anche quando faccio finta di non ascoltarle.
Non me lo ricordo sul serio il sapore del l'abbraccio di mio padre.
L'ho soffocato sotto la mia vita instabile, vicino ai legami che non voglio stringere.
Qualche nazione a dividere il mio corpo dal suo eppure il suo respiro è sempre così vicino.
Caroline entra in cucina silenziosa, riconosco il suo procedere insicuro, la sua presenza flebile.
Chiudo gli occhi e il suo corpo, nudo sotto di me nel giardino velenoso di Alnwick, si fa palpabile.
Un ricordo a cui aggrapparsi nelle mie notti folli.
Un respiro profondo nasce spontaneo, sento l'odore umido dell'erba, il buio freddo che ci ha avvolto con intimità.
Sento il mio corpo dentro il suo e un calore invitante si fa strada sul mio petto, scende piano e una voglia invadente si prende tutto quello che le ho fatto.
Incredibile.
Sono davvero incredibile.
Tutto quello che vorrei ora è trascinarla su questo divano, stringere i suoi fianchi e sprofondare nel suo collo morbido.
Si fa così.
Si cancellano tutte le cose dette, tutte le ferite che hanno lasciato, si resetta tutto.
Il mio istinto che ha la meglio su ogni cosa.
Mi alzo nervoso.
Questo sole prepotente mi fa vedere cose che vorrei dimenticare.
Mi porta nei miei posti più belli, mi trascina indietro, inghiotte l'oscurità che mi sono costruito attorno.
Entro in cucina, non posso vedermi ma gli occhi di Caroline mi dicono che non ho un bell'aspetto.
Si appoggia al bancone, indietrggia al mio avvicinarmi.
"Non hai detto ciò che realmente sentivi ieri sera. Lo so io, lo sai tu, lo sa Nic" vado dritto al punto, come sempre metto i piedi dove voglio stare "Troverò il modo. Lo troverò sul serio. E aspetterò. Aspetterò che sarai di nuovo tu a dirmi ciò che vuoi"
Allungo la mano, la vedo ritrarsi spaventata, afferro la caraffa di caffè sul bancone, rimango vicino a lei, le mie gambe sfiorano le sue, sento un nuovo calore percorrermi, verso il caffè nella tazza e spero porti di nuovo attenzione nei miei occhi assonnati, nei miei intenti poco lucidi.
Caroline non apre bocca, sento il suo tendersi accanto a me, tocco lo stupore che appoggia sulle mie parole decise e pacate.
Mi mordo il labbro, sposto il ciuffo di capelli scomposto sulla mia guancia, sorrido piano ma dentro mi sento a pezzi.
Incapace di distruggere la mia prepotenza neanche di fronte ai miei disastri peggiori.
Un profumo dolce entra a farci compagnia, il volto teso di Nicolas invade la mia visuale, faccio un passo indietro, libero Caroline dalla mia stretta.
Guardo i suoi occhi chiari allacciarsi ai miei, muove qualche passo e raggiunge Nicolas all'ingresso.
"Aspetto" le dico prima di vederla scomparire dietro la porta.
Seguo il suo procedere lungo al vialetto, la vedo salire sulla Ducati con Nic.
Mi appoggio al bancone, incrocio le gambe, sorseggio il mio caffè e un sorriso involontario si fa strada nel mio volto.
Un'ardua sfida mi aspetta.
Ed io amo le conquiste.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIETahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon