Cap 55: Eppure sentire Elisa

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(Ad Anna)

Nicolas

Aspetto l'alba.
La luce.
Il giorno.
Aspetto il sole.
La notte ha in sé quello che mai vorrei dirmi.
Fermati Nicolas.
Fermati o ti farai del male.
Questo non è il momento.
Lei. Non è la persona che aspetti.
Proteggi e stai lontano.
Guarda e stai in piedi.
Allontanati da questo universo.
Cerca un'altra stella.
Fai un altro viaggio.
La luna fuori dalla finestra mi guarda seria.
Riflette la sua luce opaca sulle iridi scure, illumina debolmente questo sentire.
Riesco a vederlo.
Vorrei annegarci dentro senza sapere cos'è.
Senza avere la consapevolezza di quello che mi mostrerà.
Vorrei.
Quante cose ho voluto senza fare un passo per raggiungerle.
Quanti momenti non vissuti.
Caroline farà parte di quello che mi sono negato.
Starà sempre lì, a guardarmi, a dirmi che non sempre quello che si desidera è fatto per noi.
Arriverà la persona giusta.
Quella in grado di girare la chiave, quella che aprirà la porta ed entrerà senza che io possa accorgermene.
Si muoverà curiosa nei miei pensieri, cercherà risposte alle sue domande ed io non avrò bisogno di formulare risposte.
Mi volto e Caroline è qui.
La guardo .
Il suo sentirsi così fragile.
Guardo il suo esporsi, il suo esitare deciso verso oscuri orizzonti.
Guardo la sicurezza che porta dentro il cuore, la sicurezza della paura che la attraversa ogni giorno.
Guardo la vita che non le da quello che vorrebbe.
La guardo.
E la guardo ancora. E ancora.
Quali siano le corde che muove piano dentro di me, io, non lo so.
E non voglio saperlo.
Perché anche io la sento la paura.
Anche io esito deciso verso oscuri orizzonti.
E lei. Lei non è la persona che aspetto. Lo so.
Lo so perché mi sono fermato.
Lo so perché ho avuto rispetto di me.
Lo so perché voglio più di un amore in cui dare senza ricevere.
Tocco le corde del mio basso accanto a me.
Ondeggiano sotto la mia spinta, lontane dall'elettricità che da loro la vita emettono un suono metallico, vuoto. Eppure, dentro di me, sento la potenza del loro voler dire.
La stessa che porto io nel mio silenzio.
È incredibile come, del legno ben tagliato, sappia comunicare con me così profondamente.
Non c'è domanda a cui non mi dia risposta.
Non c'è conforto che mi neghi.
Le tocco di nuovo, il braccio teso, gli occhi dentro la stessa luna e nelle vibrazioni leggere che rimbalzano sulle pareti ascolto quel sussurro lontano.
Una voce che non esiste, che si fa strada nei miei posti nascosti, quelli che con difficoltà vado a visitare.
Mi dice di fermarmi e non farmi del male.
Mi dice di proteggere e stare lontano.
Di guardare e stare in piedi.
Mi dice che questo non è il momento.
Che Caroline. Non è la persona che aspetto.
Di allontanarmi da questo universo e cercare un'altra stella.
Un altro viaggio.
Troverò il mio posto.
La mia casa.
E saprò accogliere.
Dare.
Saprò non avere paura.
Sarò pronto.
Non sarò in grado di fermarmi.
Ne di avere rispetto per me stesso.
Perché quando si ama, quando lo si fa davvero, si mette in discussione quello che siamo.
Ci si perde senza volerlo.
Ed io ora, Caroline, la guardo e la capisco.
La guardo e comprendo il suo cuore che batte e la sua ragione che l'abbandona.
Capisco ed accetto.
Lei. Non è la persona che aspetto.
È quella che mi ha avvicinato all'amore, che ha dato un senso ad un sentimento tanto profondo.
Quella a cui non sono in grado da concedermi. Non a fondo.
Aspetto.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora