Cap 41: I will find you Mohicana

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(Leggete sul pezzo I will find you. È inevitabile)

Mi guardo attorno spaesata e mi sento sola in mezzo a tutta questa gente.
Occhi incatenati mi lanciano occhiate sfuggenti, corpi umidi si scontrano disattenti.
In angoli bui gambe intrecciate si scaldano su desideri improponibili.
Bocche morbide e giovani ne cercano altre indistintamente.
Capelli bagnati si appiccicano sulla fronte e guance arrossate si appoggiano su pelle sconosciuta.
Aidan si muove sicuro in sentieri invasi, segue un percorso deciso e si avvicina ad un tavolo malmesso in fondo alla sala.
Sul piano di legno scadente bottiglie di alcolici sono ammassate una vicina all'altra. Bicchieri capovolti costruiscono un castello di vetro, pronti ad essere riempiti, pronti a dare la giusta carica a fatiche insormontabili.
"Beviamo qualcosa?" chiede afferrando una bottiglia senza etichetta.
Sento a malapena la sua voce, si appoggia sotto ritmi frenetici, il rimasuglio di una realtà lontana.
Mi volto verso la folla, vedo le mani di Richard agganciarsi all'inferiata attorno alla consolle. Il suo corpo snello si tende e le sue gambe scavalcano la ringhiera protettiva.
Si sporge un poco e tra teste in movimento scorgo il caschetto di Blair. Il suo profilo si fa vicino ai miei occhi nonostante la lontananza, vedo i suoi lineamenti piegarsi in un sorriso mentre Ric allunga la mano per tirarla a sé.
I suo corpo esile rimbalza sul suo petto e vedo i loro occhi incontrarsi, Richard stringe i suoi fianchi e con una spinta leggera si avvicina al suo viso.
Luci verdi rimbalzano nell'enorme spazio, roteano sul soffitto ad intermittenza, mi perdo in giochi di luce avvolgenti e quando torno al punto di partenza vedo le labbra di Richard sprofondare in quelle di Blair.
Spinge il capo sul di lei che si piega un poco indietro e leggo in gesti morbosi una fisicità prorompente che si scontra con la materialità della carne.
Sento la testa girare, un senso di nausea percuotermi tutta e tutto quello che di bello, Richard, mi ha regalato, diventa un groviglio di sentimenti annodati e confusi.
Mi volto verso Aidan, sento i suoi occhi su di me, li guardo indagare il mio animo. Curiosi della mia presenza sconosciuta.
Mi volto di nuovo e vedo Blair muovere le mani sicura sull'impianto sul bancone. Sfoglia vinili appoggiati l'uno all'altro, ne stringe uno tra le mani, estrae il disco e si volta verso Ric.
La musica ferma il suo ritmo assordante, i bassi potenti diventano un sottofondo leggero e una voce di donna, prende il posto al frastuono tipico degli illegal. Blair gioca le sue carte e le gioca davvero bene.

-La speranza è la tua sopravvivenza. Percorro un sentiero incantato. Non importa dove vai. Ti troverò. Anche se ci volesse troppo tempo. Non importa dove vai. Ti troverò. Anche se ci volessero mille anni-

Parole appropriate mi rimbalzano nella mente, le ripeto una dopo l'altra dentro.
Sfiorano il battito del mio cuore, si appoggiano su sentimenti e desideri incontenibili.
Sento.
Sprofondo.
Annego.
Respira Caroline.
Sento.
Piango.
Muoio.
Respira.
"Ehi" Aidan mi riporta qui. Mi allontana dal mio profondo.
Che mi guardi pure.
Che cerchi.
Davanti al suo sguardo posso essere chi voglio.
Posso nascondermi.
Guardo la bottiglia stretta tra le sue mani, percorro il vetro trasparente e cado dentro il liquido chiaro conservato al suo interno.
Dentro turbolente correnti dai profumi forti vedo mio padre riverso sul divano, vedo gli schiaffi presi dalle sue mani insensibili. Vedo la freddezza nei suoi occhi, l'insensibilitá dei suoi gesti.
Vedo.
Le scelte più dure sono quelle che si prendono più lentamente, le mie mani si muovono piano e tremano.
I miei occhi sono fermi, vitrei, i movimenti lenti, posati.
Mi prendo il tempo per rendermi conto di quel che sto facendo.
Le mie dita bianche stringono la bottiglia, m'incanto sui vortici che l'alcool scendendo crea nel bicchiere.
Aidan mi osserva stordito.
"Che cosa stai facendo?" chiede perplesso.
"Bevo" sussurro a me stessa.
Slaccio le mie catene, sradico paletti, apro i cancelli.
Abbatto gli argini, scavalco le frontiere, tolgo le redini.
Bevo.
Un bruciore nuovo infiamma la mia gola, la bellezza della trasparenza si mescola al disgusto di un sapore forte.
L'azzurro degli occhi di Richard al veleno che contengono.
Chiudo gli occhi e vedo un fiore.
Una campana che si allunga, si apre verso l'esterno e pende verso il basso.
Solo un nome compare nei miei pensieri.
Brugmansia.
Richard.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEWhere stories live. Discover now