Cap 38: Salome U2

2K 257 69
                                    

(Ascoltate questo pezzo. Si addice spaventosamente al momento)

"Chi è?" chiede il ragazzo senza guardarmi.
"Caroline" risponde Richard scandendo il mio nome.
"È carina" continua il ragazzo raggiungendolo sul divano.
Ric percorre il mio corpo, immobile al centro della stanza, si ferma sui miei fianchi delineati, socchiude un poco gli occhi e non riconosco niente di lui.
"Molto carina" dice accennando un sorriso.
Mi sento pietrificata davanti a quello sguardo impermeabile, non so cosa fare, vorrei fuggire da questa imbarazzante situazione ma non ci sono valide vie d'uscita da poter intraprendere.
"Tutto pronto?" Ric si volta verso l'amico.
"Credo di sì" risponde il ragazzo.
Altri passi si avvicinano all'ingresso, nuove confuse voci mi confondono e la porta che si era chiusa poco fa con Aidan, torna ad aprirsi.
Altri tre ragazzi compaiono sulla soglia, dietro di loro una bruna dal caschetto preciso e un abbigliamento strano.
"Arrivato?" chiedono ancora a Richard.
"Arrivato" risponde di nuovo lui come poco fa.
Richard si alza maldestro, scioglie la coda disfatta e lascia cadere i suoi capelli mossi sulle spalle, li afferra con una mano e li richiude di nuovo nell'elastico.
Il suo solito ciuffo, troppo corto, cade sulla fronte, si piazza in mezzo ai suoi occhi che si fermano, finalmente, su di me.
La ragazza rimasta ferma appoggiata al muro scuro lo osserva attenta, guarda i suoi passi dosati avvicinarsi a me e prima che possa raggiungermi, lo afferra per il braccio tirandolo a sé. "Eccoti finalmente" dice portando delicatamente la mano dietro al suo collo.
Con le dita sottili stringe i suoi capelli sulla nuca e poco interessata a quello che gli sta attorno, lo bacia sulle labbra.
Una t-shirt bianca la stringe nei punti giusti e dal lembo della manica della maglietta, un tatuaggio si mostra con la stessa prepotenza di quelli del ragazzo seduto sul divano.
I miei occhi si incollano sulle lettere bluastre che mettono insieme una sola parola.
Illegal.
Vorrei gridarglielo quanto è illegale quello che sta facendo.
Sta toccando la mia pelle.
Le mie labbra.
Le mie cose preziose.
Sta invadendo un territorio in cui sto combattendo giovani guerre.
Rimango a bocca aperta di fronte a quel corpo esile di donna appoggiato a quello di Richard.
Il mio cuore si lancia in una corsa che non tenta di rallentare, un caldo anomalo mi investe stordendomi.
"Blair" dice Richard allontanandosi un poco.
Lei gli sorride e lo lascia andare.
"Hai bisogno di una doccia?" mi chiede piano Ric avvicinandosi.
Annuisco appena mentre sento le sue parole muoversi insidiose tra i miei pensieri.
Tutti gli avvertimenti che con cura aveva posto lungo il nostro cammmino si fanno più importanti.
Evidenti e lucenti.
Un faro acceso in una notte buia.
Lo seguo mentre sale le scale che portano al soppalco, guardo la sua schiena innarcarsi ad ogni scalino.
Guardo il tessuto della sua maglietta muoversi in modo irregolare ed i miei occhi, scendono a fondo, oltrepassano il cotone leggero e disegnano la linea immaginaria del suo corpo.
Toccano la sua pelle senza toccarla davvero e tutto quello che vorrei ora è stringerlo forte a me, stringerlo tanto forte da fargli male.
Vorrei dirgli di non andare.
Di non sparire così. All'improvviso.
Eppure so che non servirebbe a molto.
Il soppalco ci concede la giusta intimità, un letto tondo si appoggia al muro, sopra, altre travi in acciaio.
Disfo la borsa nervosa e tutto quello che riesco a vedere è la bocca di Blair che sfiora appena quella di Ric.
Il suo corpo, accanto al mio, rimane inerme di fronte ai miei movimenti decisi.
"Qualcosa non va?" mi chiede con un sorriso che schiaffeggerei.
Mi provoca Richard.
Aspetta una mia reazione.
Incrocia le braccia al petto e si appoggia al muro.
E attende.
Ma io respiro.
Respiro, intenta a non dargli soddisfazione alcuna.
"Dovrebbe?" rispondo fredda.
Lui non lo sa.
Non lo sa quanto anche io abbia imparato a soffrire.
Lui non lo sa.
Non lo sa che anche io posso imparare a ferire.
I suoi occhi mi osservano, un senso di stupore imprevisto pare investire il suo sguardo.
Vuole averla sempre vinta Richard.
Farò tutto quello che è in mio possesso perché questa volta, non sia così.
"Quali sono i programmi per la serata?" chiedo fingendomi indifferente mentre tutto quello che vorrei ora è poter sprofondare di nuovo nella Alnwick lodge.
"Illegal" risponde lui scendendo le scale.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEWhere stories live. Discover now