Cap 47: Viaggio D'Autunno Bobo Rondelli

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( Questa canzone parla di me più delle mie parole. Faccio tanti auguri di buon compleanno a Serena e Daria :-)

Nicolas

Mi sono sempre sentito vulnerabile di fronte alle mie emozioni.
Ho imparato a gestirle, a nasconderle, persino a me stesso.
Il sentimento è un paesaggio incantevole in un deserto caldo, senti il sudore scendere sulla fronte e il corpo seguire un cammino di sopravvivenza per raggiungere quell'oasi piena di sogni.
E quando ti ci immergi dentro non vuoi più andartene, non c'è acqua oltre quei confini ben definiti, solo un sole prepotente che rende arida ogni cosa.
Guardo i capelli biondi di Caroline appoggiarsi delicati su di me.
La sua testa incurvata, la spalla piegata in alto, quasi a proteggersi.
Non ha bisogno di farlo, non con me, ma una bruciatura viva sembra averle insegnato ad innalzare nuove barriere. Anche qui, tra le mie braccia, dove nessun angolo ha spigoli acuti su cui sbattere.
Guardo Edimburgo da Calton Hill, un agolatura dolce ed inclinata che fa vedere le cose da un'altra prospettiva.
E da qui, ora, osservo il mio sentimento per lei farsi più tangibile e vero.
Ho sempre avuto disumano rispetto verso le cose più fragili, bellezze rare che nella loro potenza trasudano delicatezza.
Carol è questo per me.
Un animo gentile che ha sofferto abbastanza.
Una voce melodica che trasmette un sentire raro.
Un corpo bellissimo che ha bisogno di essere avvolto.
Ce le ho le mie risposte.
Sono tutte dentro di me.
Punti esclamativi, virgole e pause mi trasmettono una consapevolezza che mi spaventa.
Non si decide chi amare.
Magari si potesse farlo.
Non si decide dove fermarsi.
Si tenta e basta.
E io non so indietreggiare di fronte a lei.
Ho un'imbarazzante sensazione in piedi accanto a me, a dirmi che le regole che mi sono sempre imposto forse crolleranno di fronte a questo sguardo da bambina smarrita.
E me lo dice anche il mio corpo che nella sua fermezza, trema un poco accanto a lei.
Caroline mi ha conosciuto abbastanza, mi è entrata dentro lentamente, silenziosa.
Si è insinuata nella fiducia, la stessa che non so concedere, troppo è imprevedibile l'animo umano.
Si ama anche senza avere.
Si ama senza toccarsi a fondo.
Non ho bisogno di manifestarmi, né di seguire il mio cuore che in questo momento vorrebbe solo sfiorarle le labbra.
"Torniamo a casa?" le dico piano.
"Non ancora" risponde sommessa
Sorrido un poco mentre la sento ancorarsi ancor di più a me.
"Facciamo un giro?" la mia voce si fa accogliente.
"Dici sul serio?" mi guarda riconoscente.
"Perché no? Abbiamo un lungo pomeriggio davanti. Cambridge può aspettare" decido di regalarle una visita a questa città meravigliosa nella speranza di farla rientrare meno incerta. Più serena.
Un sorriso dipinge il suo volto.
Gli occhi si distendono, il respiro si fa calmo.
"Come diavolo hai fatto ad arrivare al momento giusto?" mi guarda sorpresa.
"Mi hai chiamato" mi slaccio da lei piano.
Un espressione confusa, piena di frustrazione si riprende la calma apparente appena comparsa sui suoi tratti.
"Nic?" i suoi occhi chiari si stringono un poco.
"Non mi ricordo di averti chiamato" la sua voce si fa spaventata "Non ricordo niente. Non so cosa è successo ieri sera"
Lei non ricorda. Io non voglio saperlo.
Salgo sulla moto senza aggiungere altro, scendo la collina a motore spento, le strappo qualche risata con curve pericolanti e lascio che quello che è successo questa notte rimanga buio e inesplorato nella sua mente.
Perché io forse la amo Caroline.
È non sarà importante averla.
Non sarà importante toccarla a fondo.
Basterà vederla ridere.
Basterà renderla felice.
Perché questo è quello che importa realmente quando si tiene a qualcuno.
Mi sono sempre sentito vulnerabile di fronte alle mie emozioni.
Ho imparato a gestirle, a nasconderle, persino a me stesso.
Provo ad uscire, metto fuori la testa, abbandono il mio nido, calcolato e preciso.
Non so se uscirò completamente.
Non so se rimarrò ferito come lei a questo concedermi.
Metto fuori la testa e rimango in attesa.
Gli occhi puntati sulla mia oasi di sentimenti, il sudore che scende sulla fronte e il mio istinto a seguire un cammino di sopravvivenza che mi porta a tentare di raggiungerla.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora