Cap 9: Just like a Pill Pink

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(Leggete sul pezzo. Queste parole non possono farne a meno. Questo è il mio capitolo migliore, senza quel giorno, Anna non sarebbe entrata nella mia vita)

Nicolas mi guarda, immobile, i suoi capelli spettinati, i suoi occhi neri dispersi.
Penso a questi due fratelli, così diversi ma indispensabili.
Entrambi necessari.
La notte e il cielo.
Due mondi in attrito, due universi in creazione, esplosioni di emozioni che mi illuminano attravesandomi.
Nicolas e Richard.
La certezza e la follia.
La presenza e l'assenza.
La verità e la bugia.
I sentimenti raggiungibili e l'attrazione fisica.
Eccolo il giorno che ho tanto aspettato.
Sono viva.
Sento il brivido consistente percorrere il mio corpo mentre mi muovo, camminando insicura.
Sento gli occhi di Nicolas appoggiati alla mia anima e quelli di Richard alle curve del mio corpo.
È arrivato, non devo più aspettare.
È arrivato a completare l'incompletezza.
Fusi insieme sono quello che ogni donna dovrebbe desiderare di avere accanto ogni giorno della sua vita.
La notte e il cielo.
Il nero e l'azzurro.
Il buio in cui nascondersi e il blu in cui lasciarsi andare in un volo senza meta.
Lo so, da ora in poi, non riuscirò a fare a meno di entrambi.
Lo so, una volta a casa, non avrò nient'altro a cui pensare, la vita scomposta di mio padre non avrà più la mia attenzione.
La lingua calda di Richard si prenderà tutto, l'immagine del suo petto nudo accanto al mio corpo mi afferrerá, trascinandomi lontano.
Sarò impegnata nei pensieri che ogni donna ha, quando qualcuno si prende il suo cuore.
"Che ci facevi là dentro?" dice Nic preoccupato.
Mi volto leggera, guardo Richard appoggiato allo stipite della porta, uno sguardo assorto, un lieve sorriso sulle labbra.
"Niente d'importante"mi limito a dire "Andiamo?" continua lui poco convinto.
Annuisco piano, mi metto il cappotto ed esco con lui, osservo Richard avvicinarsi al divano.
Barcolla nel suo vagare, si ferma davanti Kate che seduta lo guarda allargando un sorriso.
"Riprendiamo il nostro discorso lasciato in sospeso?" le dice allungando la mano.
Lei l'afferra senza esitare, si alza con una lieve spinta e il suo corpo in evidenza, sfiora quello di Richard consapevole.
Mi mordo il labbro perplessa prima che la porta di quell'appartamento di piccola periferia, si chiuda, impedendomi la visuale.
Scendo le scale sui miei tacchi alti, Nicolas sale sulla sua moto e le sento le parole che lo soffocano, la sento il suo bisogno di parlarmi ma come in ogni nostro incontro, sta in silenzio ed io lo ascolto comunque. Non c'è bisogno dica nulla.
Quante volte sono rimasta sospesa dentro questo nostro rapporto.
Quante volte l'ho sognato nelle mie notti assurde.
Quante volte gli sono stata troppo vicina.
Non sono bastate a farmi fare un passo avanti, troppa è stata la paura di perderlo.
Gli amori distruggono i rapporti, i baci cancellano tutto quello che c'è stato sino ad un momento prima.
Non ho mai voluto rischiare di lasciarmi alle spalle uno come Nic per un rapporto che poteva non funzionare.
Ho scelto di averlo accanto senza pretendere di più di quello che ha scelto di darmi.
Non mi sono mai preoccupata delle donne che gli sono passate accanto, di quelle che decisamente innamorate lo hanno seguito sin sotto casa, né di quelle che lo hanno investito di chiamate e messaggi dopo una semplice notte di piacere.
Io ho un posto, dentro di lui.
Ci sono.
Sono entrata e lui non mi lascerà mai uscire.
Questo è quello che deve bastare tra di noi.
L'incontro delle nostre mani, della nostra bocca, del nostro corpo, sono stati sostituiti dai nostri sguardi, dalle nostre parole non dette, dai nostri movimenti attenti.
Spesso ho pensato di aver avuto più intimità con Nic che con chiunque altro.
Lo stringo forte lungo tutto il tragitto, quasi avessi paura di perderlo, appoggio la mia guancia alla sua schiena, respiro l'odore della pelle nera del suo giubbotto, premo le braccia sul suo ventre teso, chiudo gli occhi e mi lascio cullare in questo abbraccio sentito che gli sto concedendo.
È il mio modo di chiedergli scusa senza farlo veramente.
È il mio modo per avvisarlo che qualcosa sta succedendo dentro di me.
Qualcosa di diverso.
Qualcosa che forse, mi porterà lontano, mi cambierà, rivoluzionerà questo nostro stare insieme.
Questo nostro rapporto, così bello da farmi male.
Abbracciata a lui, alla notte, al buio in cui nascondermi, alla certezza.
Stretta alla presenza, alla verità, ai sentimenti raggiungibili, vedo il cielo.
La follia.
L'assenza.
La bugia.
L'attrazione fisica.
Vedo l'azzurro.
Vedo Richard.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEWhere stories live. Discover now