Cap 17: If I Were a Boy Beyoncé

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"Carol" sento la cadenza del mio nome uscirgli dal cuore "Perché pensi che ti stia dicendo questo?"
Muovo le dita delle mani sfregandole nel tessuto morbido delle tasche e i miei occhi sostengono a malapena il suo sguardo.
Nicolas ha sempre avuto questo potere.
È sempre riuscito a farmi sentire più piccola di quel che sono.
Ha allungato il suo abbraccio sicuro su ogni mia fragilità.
Ha sempre saputo dirmi dov'era il mio errore.
È solo che io ora non voglio vederlo nel riflesso del suo sguardo.
"Perché sei abituato ad avermi tutta per te" do voce a una chiarezza che ha preso luce dentro di me.
Il suo respiro si ferma, l'imprevedibilitá della mia risposta gli fa mordere il labbro.
"Invece non è così" risponde poi alzandosi teso.
Sento il rumore dei suoi passi che tormentano il ghiaino, sbriciolano sabbia sottile, si sfogano sul terreno morbido.
"Nic. Tornerò presto" raggruppo i miei capelli in una coda composta.
"Mi preoccupa di più non sapere come tornerai" lascia uscire quelle parole piano, le riempie di un peso nuovo di fronte a me, apre la corsa a pensieri scomodi. Ci provo a distendermici sopra ma non trovo la mia posizione.
"Non mi farai cambiare idea" ripeto decisa.
"Forse riuscirò a farla cambiare a qualcun' altro" chiude il suo giubbotto si pelle come fosse un'armatura con cui combattere.
"Invece non lo farai!" mi alzo senza riflettere, lo sfido con uno sguardo pieno di una fermezza che non sapevo di possedere.
"Chi sei per fare una cosa simile? Che diritto hai?" con la mia durezza inappropriata, cancello le lunghe notti in cui solo lui ha saputo ascoltarmi.
Cancello la sua presenza nella mia vita.
I nostri sorrisi.
La nostra musica.
Cancello quel giorno in cui l'ho imcontrato.
Tutto il conforto, la comprensione che ha saputo darmi.
Questo è già Richard.
Uno spartiacque tra quel che sono stata sino ad ora e quello che sarò.
Mai come in questo momento le parole di Nicolas sono state più vere.
Allungo la mano dispiaciuta da tanta indelicatezza, Nic fa un passo indietro.
"Come vuoi tu Caroline" dice alzando le mani in segno di resa "Come vuoi tu"
Lo vedo voltarmi le spalle e incamminarsi verso l'uscita, le mani ben ripiegate nelle tasche dei suoi pantaloni, la frangia scomposta sulla fronte e l'andatura sicura.
La schiena ben eretta e un muro da alzare con pazienza e sofferenza.
Mi guardo attorno delusa da me stessa e riprendo a camminare.
Nicolas davanti a me silenzioso.
Io dietro.
Pochi passi a dividerci, un'oceano ad allontanare le nostre posizioni.
"Dove ti porto?" dice prendendosela con l'acceleratore.
"A casa tua" rispondo.
La sorpresa si mescola alla sua rabbia ancora calda e viva.
Si abbassa con movimenti decisi, scivola sull'asfalto freddo e la sua guida mi dice più di quello che so già.
Sorpassi folli si alternano a curve sospese in un equilibrio precario.
Inchioda davanti a casa e rimane sulla moto accesa, fruga nelle tasche nervoso.
Scendo e resto in attesa.
Stringe tra le mani il mazzo di chiavi e le lancia nell'aria fredda, il pomeriggio sta spegnendo le sue luci opache, nuvole scure portano verso una sera di pioggia.
Le afferro pronta e lo guardo.
"Richard non ci sarà. Non come ci sono stato io. Non dimenticartene" dice riprendendo di nuovo la sua corsa irrequieta.
Guardo le luci di casa spente, infilo le chiavi nella toppa e trovo un silenzio spaventoso ad aspettarmi.
La mia borsa lasciata ai piedi delle scale,
"Richard?" dico lasciando rimbalzare quel nome sulle pareti delle stanze vuote.
Nessuno mi risponde, mi chiedo dove diavolo sia in questo momento la torre che mi appresto a scalare.
Il rumore della solitudine si fa strada in questa casa che in questo momento non è poi così diversa dalla mia.
Nessuno ad aspettarmi.
Le parole di Nic si fanno un eco lontano dentro di me.
"Richard non ci sarà. Non come ci sono stato io"
Mi guardo attorno e sento i miei occhi appannarsi piano piano.
E Richard non c'è.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEKde žijí příběhy. Začni objevovat