Cap 78: Bad Things Jace Everett

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(Questo è Groove. Puro e sentito)

E Nicolas continua a camminare.
Non si volta.
E la mia caduta si fa un volo senza atterraggio.
Un volteggiare continuo.
Nessun appiglio.
Nessun equilibrio.
Seguo i suoi passi e il Ta Bouche sembra la nostra stessa meta.
Percorro la sua schiena composta con lo sguardo, la sua posizione eretta, la sua attenzione nel non motrare.
Il segreto per tenersi ogni cosa dentro, emozioni gestite, sentite ma domate.
Lui, ha tutto quello che io, non ho.
Una fermezza invidiabile.
Guardo la porta socchiudersi piano al suo ingresso, la mia mano, ferma, la afferra prima della chiusura e con un forza piena di diasppunto la apre di nuovo.
Mi guardo attorno spaesata, colma del senso di una mancanza che non mi aspettavo.
Credere di possedere qualcuno senza possederlo affatto è il mio errore più grande.
Credere di avere una mano tesa nel momento del bisogno, la mia via di uscita più semplice.
Ma chi c'è sempre stato, ora, è qui, a due passi da me e non mi vede.
Non mi sente.
Il mio sguardo spento incontra Richard, il braccio appoggiato al bancone. Gli occhi di chi ha già bevuto abbastanza e la mora con cui l'ho visto a casa di Smoke molto tempo fa accanto a lui.
E la mia falsa sicurezza si scontra con due fratelli che in questa notte mi provocano un dolore direttamente proporzionale al sentimento che provo per loro.
La mancata attenzione da chi me ne ha riservata troppa.
La troppa indifferenza da chi mi ha riempito di un amore inaccettabile.
James guarda il mio procedere sicuro, i suoi occhi chiari lo specchio di un'amarezza che mi trascinerá nell'oblio questa notte.
"Fammi un Drink" dico diretta.
Obbedisce ai miei ordini contrariato.
Guarda Ric non molto lontano da me e Nicolas all'angolo del bancone con Claire.
"Eccovi di nuovo qui. Tutti insieme eh Carol?" i suoi occhi fissi sulla bottiglia che riempie il mio bicchiere.
"Dove ti porterà il tuo cuore?" nelle sue parole l'intenzione di una riflessione.
Dove mi porterà? Penso avvilita.
"Dentro questo ghiaccio che si scioglie piano" rispondo triste.
E tutto mi manca.
Le parole di Nicolas.
I baci di Richard.
Quella che ero.
E non sono più.
Ingoio. Respiro.
Ingoio e Respiro.
"Fammene un altro" nelle mie, di parole, l'intenzione ad un disastro.
"Vacci piano" James appoggia le mani al bancone "Dove diavolo vuoi arrivare? Credi che una mancata lucidità ti sarà utile?"
"Credo che sia il caso che tu faccia quello che ti sto chiedendo" i miei occhi si stringono nella disapprovazione di un aiuto non richiesto.
James sbuffa contrariato, riempie di nuovo il bicchiere, fa scivolare la bottiglia sul piano liscio ed io l'afferro.
"Lasciala qui. Ne avrò ancora bisogno" sento l'effetto di troppo alcol ingurgitato in pochi minuti stordirmi un poco.
"Sei arrivata?" la voce di Richard mi colpisce d'improvviso.
"Tu, saresti dovuto arrivare" dico mentre la sua mano cinge i miei fianchi.
I miei occhi si muovono irrequieti e vanno a cercare chi potrebbe sentirsi ferito da quel gesto.
E Nicolas ostenta ancora la sua indifferenza.
È tutto perduto.
Ogni nostro momento.
Ogni attimo di sintonia in silenzi spontanei.
"Buon inizio di serata" Ric alza il bicchiere a mezz'aria e la mora poco fa accanto a lui si allontana senza voltarsi.
A questo devo essere pronta?
Ad accettare quello che accettabile non dovrebbe essere?
Lascio che la bottiglia si svuoti davanti ai miei occhi, lascio che la bocca di Ric si prenda tutto quello che vuole e il vuoto dentro, percepito al mio incontro con Nic, non accenna ad andarsene.
Quello da cui stavo alla larga diventa una resa dei conti inevitabile.
Nicolas e i suoi occhi sono il mio rendermi conto di quello che sono diventata.
Lo guardo sottecchi, la sua mano che sposta la frangia sulla fronte, i suoi passi arrabbiati che raggiungono di nuovo l'uscita.
Ingoio. Respiro.
Ingoio e respiro.
Il mio stomaco reagisce ad un autodistruzione poco sopportabile.
Una nausea giustificata mi piega appena.
Porto la mano sul ventre, mi sciolgo dall'abbraccio di Ric e corro verso la stessa direzione che Nicolas ha appena percorso.
Afferro ancora la porta che sta per chiudersi alle sue spalle, con una nuova forza piena di diasppunto la apro.
Un inseguimento senza speranze da raggiungere.
Barcollo.
Percorro la sua schiena composta con lo sguardo per la seconda volta in questa sera, la sua posizione eretta, la sua attenzione nel non motrare.
Mi appoggio al muro umido
"Nic" riesco appena a dire prima di piegarmi in due.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEWhere stories live. Discover now