Cap 26: Better Together Jack Johnson

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Mi tuffo in questo oceano di libri, con il mio vestito di velluto rosso,con tutte le mie paure e la tremenda curiosità di sapere quale libro troverò da mostrare a Ric.
La mano appoggiata sul mento, gli occhi attenti, il profumo di pagine stanche.
Mi immergo nelle luci basse, mi amalgamo tra lettori esperti e osservo le copertine strette tra le loro mani.
Richard più sicuro di me, percorre i corridoi passandomi accanto di tanto in tanto, lo seguo con lo sguardo, il corrodoio a dividerci, un filo lungo e invisibile a legarmi a lui.
Non sono mai stata un'ottima lettrice, non sono in grado di cavarmela in questo campo e malgrado questo posto mi infonda una pace nuova, nessun titolo cattura la mia attenzione. Leggo distratta ma nessuna trama, nessuna parola si adatta a quel che sono.
Esausta da questa ricerca poco proficua mi lascio cadere sulla poltrona arancione a doppio schienale in sala lettura.
Guardo la libreria davanti ai miei occhi, mi alzo sicura, mi avvicino piano, chiudo gli occhi senza pensarci troppo, allungo la mano e lascio scivolare le dita sulle copertine diverse per misura e fattura.
Le sfioro con gentilezza, mi muovo lenta a destra e poi a sinistra, mi fermo a momenti alterni, respiro lenta.
La mie mani scendono su un tessuto liscio e morbido, un nuovo velluto accarezza la mia pelle, mi fermo sugli angoli appuntiti del volume, ne constato la grandezza, la rigidità e decisa lo tiro a me.
Lo stringo un poco prima di aprire di nuovo gli occhi.
Il colore verde scuro della copertina mi cattura nell'immmediato, nessun titolo stamapato sul fronte ad invitare alla lettura.
Torno sulla poltrona morbida, mi siedo di nuovo e incerta apro la prima pagina.
William Shakespeare, Amleto.
Porto la mano alla bocca sconvolta.
Amleto.
L'essere e il non essere.
La realtà e la finzione.
La ragione e la pazzia.
Un turbine di pensieri mi attraversa, le dita tremano stringendo il libro.
"Trovato?" la voce di Richard mi fa sussultare appena.
Guardo di nuovo la copertina verde, percorro di nuovo con lo sguardo la sua morbidezza.
"Sì, trovato" sussurro appena.
"Anche io" sorride lui.
Un pacchetto stretto tra le sue mani curate.
"Hai scelto anche tu un libro?" chiedo curiosa.
"Un libro che parla di me" ammette lui con il suo solito sorriso.
Si siede accanto a me e allunga il braccio attorno alle mie spalle.
"Vediamo se sei in grado di stupirmi Caroline" guarda il volume appoggiato sulle mie ginocchia.
"Non sono io che ho trovato lui Ric, è lui che ha trovato me" ammetto perplessa.
"Deve esserci un legame profondo tra di voi allora" allunga la mano e lo porta a sé, con l'altra e mi porge il suo pacchetto.
Io nelle sue mani.
Lui nelle mie.
Strappo la carta sottile che avvolge il suo libro e lo stringo con un rispetto inaudito.
Parla di lui.
Nasconde le sue parti nascoste dentro parole ordinate.
Nessun titolo sulla copertina. Proprio come il mio.
"Pronta?" dice Richard guardandomi divertito.
"Tu?" lo guardo seria.
Annuisce piano mentre le nostre mani, all'unisono, afferrano la copertina rigida e la aprono piani.
I miei occhi sul libro che ha portato da me.
I suoi su quello che ho scelto io per lui.
Un silenzio imbarazzante tra di noi, le nostre domande a correre veloci sul perché di quella scelta.
"L'Amleto di Shakespeare?" grida quasi Richard perdendosi in una risata sentita.
"Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde?" lo imito io poco dopo.
"L'unico vero dilemma che non ha ancora nessuna giusta risposta?" i suoi occhi si muovono veloci sul mio viso.
"Il dominio dei sensi e la ricerca del piacere?" un tono di voce ironico indirizzato a lui.
Ridiamo io e Richard. Ridiamo l'uno dell'altro sulla poltrona calda e morbida. Ridiamo abbracciati dentro una stazione dismessa.
Ridiamo appoggiati alla ragione e alla pazzia, appesi al desiderio di bellezza e piacere.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEWhere stories live. Discover now