Cap 15: Revolution John Butler trio

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Si alza piano, allunga la mano e afferra il mio braccio sospeso sui fianchi e con una spinta leggera mi tira verso di sé. Rimane seduto e mi guarda dal basso verso l'alto, i miei capelli lunghi scivolano vicino alle sue guance.
"Sono Richard. E mi hai baciato perché io te l'ho permesso. Hai trovato conforto nelle mie braccia perché io l'ho voluto. Ho scelto la tua biancheria intima perché sarà divertente togliertela di dosso quando la indosserai e così, mi prenderò quelle libertà che tu credi di non avermi dato" il suo tono è sicuro, il suo sguardo anche.
Io lo sono meno.
Sicura intendo.
Non sono sicura di quello che sto facendo.
Non sono sicura di quello che sono.
Non sono sicura di volermi appropriare di questo impiccio.
Scendo piano e lo guardo senza aggiungere altro.
Il rumore della porta che si apre mi riporta con i piedi a terra.
Richard scosta la testa e resta in ascolto, passi pesanti si fanno largo nella cucina al piano di sotto.
"È rientrato mio padre" dico tesa.
"Ottimo, non dovrai lasciare alcun biglietto" sospira senza sapere chi sta per incontrare.
Si alza in piedi, sistema i pantaloni stropicciati, afferra la borsa sul letto e si avvia verso la porta della mia stanza.
"Andiamo?" aggiunge poi prima di uscire.
Guardo il letto vuoto davanti a me.
"Andiamo" dico poi alzandomi in un sospiro.
"Caroline?" grida mio padre sulle scale.
Una voce più pacata rispetto a quella di ieri sera, un tono più calmo, una cadenza umana nella pronuncia del mio nome.
Richard compare davanti ai suoi occhi mentre io lo seguo sommessa.
"E questo chi diavolo è? " chiede.
Sorrido mentre penso che io stessa mi sono posta la stessa domanda poco fa.
"Richard" risponde Ric scendendo con la borsa sulle spalle.
Una postura straffottente, uno sguardo vacuo.
"Carol?" domanda mio padre scostando la testa per guardarmi negli occhi.
"È Richard papà. Come ti ha detto" guardo il suo viso stanco, le sue occhiaie pesanti sotto gli occhi e un espressione remissiva come tante ne avevo viste dopo le sue serate folli.
"Dove stai andando?" chiede guardando la borsa sulla spalla di Ric.
"Sto via qualche giorno" rispondo mentre mi riempio della voglia di uscire da qui.
Richard raggiunge l'ingresso, passo accanto a mio padre esitando qualche istante.
"Non starò via molto" dico mentre un indifferenza apatica attraversa il suo sguardo.
Mi osserva cupo uscire sul pianerottolo.
Nessuna domanda appropriata esce dalla sua bocca, nessuna richiesta di informazioni dettagliate sul posto dove andrò.
Un insensibilità atipica per un genitore all'allontanamento di un figlio torna a percuotermi silenziosa.
Richard rimane sospeso tra i nostri sguardi per qualche istante.
"Carol?" dice poi in attesa.
"Eccomi" dico uscendo di casa scossa.
Un biglietto mi avrebbe salvato da questa situazione imbarazzante, mi avrebbe evitato la consapevolezza di quanto io risulti insignificante ai suoi occhi.
Ric s' incammina sul vialetto, mi infilo il cappotto ancora stretto tra le mie braccia e guardo il suo braccio alzarsi lento nell'aria per appoggiarsi alla mia spalla.
"È fatta" dice con un sorriso "Ti sei guadagnata questo biglietto per la Scozia" aggiunge.
Il suo volto si avvicina al mio e con una naturalezza disarmante le sue labbra scoccano un bacio sulla mia guancia.
Sento il profumo di quel premio voluto, sento il sapore di chi ha capito le emozioni devastanti che mi hanno attraversato uscendo di casa.
Abbasso lo sguardo invasa da una gratitudine sincera.
"C'è qualcun'altro che devo affrontare" dico con un groppo che mi stringe la gola.
"Chi?" chiede Ric fingendosi ignaro.
"Lo sai bene" ribatto seria.
"Parli di Nicolas?" mi guarda perplesso.
Annuisco assorta.
"Come credi che la prenderà?" mi chiede curioso.
"Non lo so" rispondo sincera.
"Io una vaga idea ce l'ho a dire il vero" sorride tra sé.
"Quindi? Come la prenderà? " chiedo perplessa.
"Farai scoppiare una rivoluzione Caroline. Non sai in che guaio ti stai cacciando" dice divertito.
"Una rivoluzione? Addirittura?" mi sento spaventata.
"Tu non mi conosci affatto ma Nicolas ne sa abbastanza di me per tentare di convicerti che questo viaggio, forse, non è una delle tue idee migliori" la sua mano penzola leggera vicino al mio collo.
"Bene allora. Andiamo incontro a questa rivoluzione" dico poi, senza riflettere abbastanza.

NUMB Richard  DAL 21 NOVEMBRE IN TUTTE LE LIBRERIEWhere stories live. Discover now