Il primo degli Alicanti [completata]

100 - Storia giovane

Nhyn Tray, lo Gnomo scorbutico che avevano conosciuto nelle Paludi, e che con alti e bassi aveva sostenuto la loro causa attraverso le peregrinazioni per il continente, non era fuggito con Iikka Jerd e Shuinì, dopo la sommossa in cui erano stati catturati due dei Primi Profeti. Aveva preferito raggiungere i parenti che vivevano nei pressi del Capoluogo della Zona degli Altopiani, per condividere con loro quanto era accaduto. Si trovava dunque ancora lì quando era giunta la missiva di Agata, il messaggio in codice che lo allertava di non tornare al rifugio nella selva del canyon, ma di raggiungerli nella vigna, la base di cui la FSI era all'oscuro.

Nello scoprire che altri dei suoi amici semi-umani erano caduti nelle mani della FSI, lo Gnomo non ci aveva visto più dalla rabbia. Aveva fatto di tutto per convincere non solo i parenti, ma anche il resto degli Gnomi rintanati nelle grotte dei canyon a unirsi alla battaglia, allo scontro che avrebbe decretato la sopravvivenza delle creature prigioniere nel laboratorio oppure la disfatta di tutti loro.

Che senso aveva la vita se dovevano rinunciare alla loro identità rasandosi il capo? Se avessero unito le forze sarebbero stati ben più numerosi dei membri della Fondazione. 

Non era facile, però, stanare gli Gnomi, abituati a vivere nelle profondità delle Paludi e a evitare il contatto persino con i loro simili non imparentati. E non era facile convincere le altre creature semi-umane a fidarsi le une delle altre e soprattutto a fidarsi degli uomini.

I Fauni erano rimasti in pochi ed erano poco inclini a gesti altruistici. Preferivano dimenticare i loro problemi, festeggiando tutto il festeggiabile e affrontando con superficialità ogni altro aspetto delle loro lunghe vite.

C'erano i Centauri, creature al contrario estremamente serie e sagge, che però impiegavano secoli a instaurare delle relazioni solide e che difficilmente si sarebbero convinti ad abbandonare le loro vite tranquille. I Centauri erano stati nell'antichità un popolo guerriero, ma la decimazione della loro razza, che li aveva portati sull'orlo dell'estinzione, aveva causato un'inversione a centottanta gradi del loro stile di vita.

I folletti erano impulsivi, sensibili, volubili, facili da convincere, ma altrettanto rapidi a rimangiarsi la parole. Erano una razza numerosa, rispetto alle altre, perché, pur vivendo appena una quarantina d'anni, potevano avere persino un paio di figli all'anno. Da quando veniva data la caccia alle creature semi-umane, i folletti avevano fatto del mantenimento della specie una vera e propria missione, tanto che le donne erano costantemente incinte.

Altre erano le creature semi-umane che vivevano nascoste da millenni, soprattutto a Levante: c'erano le Arpie, esseri metà umani e metà rapaci; e i Colossi, giganti alti quattro metri con la testa della dimensione di un pugno. Razze di cui si sapeva poco, razze di cui si ignorava l'esistenza, come nel caso dei Draghi di mare o dei misteriosi Alicanti. 

Se avessero aspettato di raccogliere tutti i dissidenti e gli alleati semi-umani provenienti dai quattro angoli di Levante e Ponente, sarebbero trascorsi mesi interi e Agata temeva che Harris avesse i giorni contati. A-8Z8 non se ne sarebbe fatto nulla di lui, dopo aver provato a raccogliere informazioni sulle attività dei gruppi ribelli. La sopravvivenza dell'amico rischiava di dipendere dall'umore con cui si svegliava la mattina lo scienziato.

E poi il piano, il piano che aveva messo appunto con Harris e perfezionato nel corso degli ultimi giorni, aveva delle scadenze precise.

L'Ascendente non poteva però prevedere che Nhyn Tray si sarebbe presentato con l'unica notizia che poteva distrarre Tseren dall'imminente scontro: informazioni contorte sulla terza razza imparentata con i Draghi, gli esseri dal nome evocativo di Alicanti.

Lo scorbutico amico spinse verso il Drago uno Goblin dal sesso indecifrabile. «Il mio nome è Quy Hoa» esalò una voce flebile.

«L'altra notte stavamo intonando una preghiera di buon auspicio, quando la qui presente Quy Hoa se ne è uscita con una strofa interessante!» esclamò Nyhn Tray con un ghigno compiaciuto.