24 - Un amore egoista

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Xhoán osservava con attenzione il profilo del figlio. A preoccuparlo non erano né le occhiaie scavate, né la magrezza eccessiva, né quegli ematomi in via di guarigione che intravedeva sulla nuca. Tseren era un ragazzo forte, molto più di lui; e se era stato in grado lui di superare i segni intangibili della violenza subita venticinque anni prima, non aveva alcun dubbio che anche il suo ragazzo ce l'avrebbe fatta. Ciò che lo allarmava erano invece i suoi occhi di Drago: le schegge dorate erano fuori controllo, serpeggiavano nelle iridi blu come se avessero vita propria, accendendosi apparentemente senza alcuna connessione con le emozioni di Tseren.

Lo sciamano non aveva mai visto niente di simile: non era mai accaduto a Baya, né a nessun altro dei Draghi che aveva conosciuto in gioventù.

«Sono pronto a sapere di voi: di te e di mia madre» proferì infine il giovane. Si era apparentemente incantato a osservare il tentativo maldestro di un rospetto di acchiappare una libellula e Xhoán aveva atteso che fosse lui ad aprire il confronto. «Sono pronto da molto tempo» aggiunse Tseren puntando uno sguardo disarmato negli occhi calmi dell'altro.

«Ho amato tua madre dal primo istante che l'ho vista, Tseren. Avevamo appena sedici anni e, come sai, suo padre Daishir era venuto a cercarmi molto presto, ben prima del periodo in cui un Drago tipicamente cerca il proprio Ascendente. L'esperienza negativa che aveva avuto con tua nonna, la sua Ascendente, che per anni si era rifiutata di lasciare la famiglia, l'aveva convinto che fosse più semplice sradicare una persona durante l'adolescenza. Venne dunque a cercarmi molto presto» lo sciamano fece una pausa e per un attimo si lasciò distrarre dal movimento convulso delle pagliuzze nelle iridi di Tseren.

«Io e Baya siamo cresciuti insieme, coltivando quello che provavamo l'uno per l'altra, giorno dopo giorno, Luna nuova dopo Luna nuova. Per anni ho aspettato che anche lei fosse pronta ad assecondare l'amore che vedevo come l'unica strada percorribile tra noi. Non ci crederai, ma tua madre era molto timida da ragazza» sorrise l'uomo.

Tseren pendeva dalle sua labbra; era la prima volta che vedeva la madre attraverso gli occhi di Xhoán e, per quanto gli mancassero ancora tanti tasselli della loro storia, rimase incantato dal sentimento travolgente che ancora animava il padre. Solo parlare di lei, solo ricordarla, lo rendeva felice.

«Siamo stati insieme pochi anni, i migliori della mia giovinezza, ma mai e poi mai mi sarei immaginato che Baya fosse incinta quando l'hanno costretta a sposare Tumur» proseguì Xhoán.

«Come hanno potuto separarvi? Perché non ve ne siete andati?» Tseren finalmente si decise a interrompere quel racconto, che in parte conosceva, e che in parte aveva ricostruito da solo.

«Non so cosa sia passato per la mente di Daishir. Sua moglie Manik... beh Manik viveva nel suo mondo. Non le sono mai andato a genio e probabilmente era convinta che Tumur fosse un compagno migliore per sua figlia. Ma tuttora reputo il comportamento di Daishir inspiegabile...» replicò l'altro.

Al sentir nominare il figlio di Thuluun un'espressione di disgusto si dipinse sul volto del Drago.

«Non sono mai riuscito a perdonare i genitori di Baya, soprattutto suo padre. Daishir avrebbe dovuto capire che separando Baya dal proprio Ascendente la stava condannando all'infelicità. Credo che nel momento in cui tua madre si è sentita tradita dalle due persone che avrebbero dovuto amarla al di sopra di ogni altra cosa, qualcosa si è spezzato in lei. Non è riuscita a opporsi al matrimonio e non ha trovato la forza per fuggire con me» continuò lo sciamano. «È stata male per mesi, Tseren. Non è riuscita mai a confidare neanche a me cosa ha subìto...» Gli occhi di Xhoán si erano fatti lucidi e l'uomo sentì il bisogno di interrompere il racconto. Sapeva che molte delle domande di Tseren sarebbero state simili a quelle che gli aveva già posto Agata. La ponentina aveva sviscerato le vicende relative dell'estinzione dei Draghi da ogni angolazione, aveva cercato di ricostruire il comportamento di Baya dalle sue impressioni e da quanto le aveva detto Tseren in passato, e aveva formulato una propria teoria, che probabilmente era molto vicina alla verità. La verità. La verità era che mai avrebbero saputo veramente cosa aveva spinto Baya a mentire per vent'anni.

Il primo degli Alicanti [completata]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang