22 - Un abbraccio di riconciliazione

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Tseren avrebbe potuto correre più veloce, avrebbe voluto correre più veloce, ma tenne il passo di Agata perché non avrebbe mai più rischiato di rimanere senza di lei. E perché sapeva che anche l'Ascendente non era pronta a vederlo sparire, neanche per una manciata di secondi. Si era infatti accorto di come la ragazza lo cercasse in continuazione, come a voler confermare che erano veramente di nuovo insieme. Nonostante avesse sempre la situazione sotto controllo, Agata era costantemente nervosa, incapace di rilassarsi, e i suoi rari sorrisi erano più di circostanza che sinceri. Quando non si arrovellava sul male misterioso che lo affliggeva o sul loro futuro scivoloso, con ogni probabilità era ossessionata dalla vendetta.

Tseren, che con Utukur aveva trascorso molto tempo, sperava invece di non doverlo incontrare mai più. Quell'uomo era un puro estratto di logica e sadismo, non c'era traccia di umanità in lui e, mai e poi mai, sarebbero stati al suo stesso livello. In quel momento il capo della FSI era sicuramente furioso per esserseli fatti sfuggire, se si poteva definire furia il senso di frustrazione che Tseren aveva osservato di tanto in tanto in quello scienziato così distaccato dalle proprie emozioni. Quanto provava infatti Utukur, altro non era che una copia sbiadita dei sentimenti di un essere umano; era stato lui stesso a usare quella metafora.

Tseren correva, quasi volava, sui ponticelli di corda che lo separavano da suo padre e quando finalmente fu alle porte della Casa del Consiglio scandagliò quella massa informe di gente, osservò una a una le persone lì riunite, fino a riconoscere il profilo familiare dell'uomo più in disparte: le sue spalle larghe erano avvolte in una giacca consunta e la sua mano callosa era in quel momento appoggiata al portale scolpito.

Istantaneamente Xhoán si voltò, come se avesse percepito la sua presenza e, mentre gli occhi si riempivano di lacrime, lo sciamano aprì le braccia per accogliere suo figlio.

Il Drago aveva corso a perdifiato fin lì, eppure, ora che era vicinissimo, dovette fermarsi; si sentiva incapace di contenere la gioia: un senso di benessere si era spinto sino alla soglia del fuoco che ardeva nel suo petto e, per quanto la sua seconda natura fosse ben lontana dall'essersi placata, incrociare lo sguardo colmo d'amore di suo padre ebbe l'effetto di farla rintanare in un angolo.

Tseren raggiunse infine l'abbraccio di Xhoán e lasciò che questi lo stringesse, mentre le lacrime calde dello sciamano gli bagnavano il collo. Il Drago non era abituato a esprimere il proprio dolore in quel modo, e così rimase in silenzio, scosso da quel ricongiungimento in cui ormai non sperava più e che era forse un altro preziosissimo ingrediente della sua guarigione.

Agata, non appena aveva visto l'abbraccio liberatorio tra i due, era scoppiata in un pianto silenzioso. Mentre si passava una mano sul volto, un sorriso carico di serenità la illuminò a tal punto che per un attimo la ragazza ebbe la sensazione che tutto si fosse risolto. Non c'era più la paura opprimente di non riuscire a superare i traumi del passato, né il dubbio lancinante che gli sforzi per minare la Setta e la FSI non sarebbero serviti a nulla, né l'amara consapevolezza che A-8Z8 non fosse un nemico alla sua portata, e soprattutto non c'era più quel maledetto fuoco fuori controllo che le impediva di toccare Tseren.

***

Agata non era mai stata più bella. Agli occhi di Harris, l'amica che non vedeva da oltre un mese era come il traguardo di una maratona, un nastro d'arrivo che non riusciva ancora a raggiungere ma che almeno adesso poteva scorgere in lontananza. Era così vicina, ma al tempo stesso più irraggiungibile che mai: Agata non aveva distolto per un attimo lo sguardo da Xhoán e da suo figlio, quel ragazzo che Harris mai avrebbe creduto di incontrare e che ora sarebbe stato costretto a conoscere.

Appena arrivata, Agata non lo aveva cercato tra la folla, né lo cercava in quel momento. Non era mai stata più bella perché non l'aveva mai vista così disarmata: era finalmente un libro aperto e quello che sbirciava tra le pagine non gli piaceva affatto, ma al tempo stesso ne era irrimediabilmente incantato. Quel ragazzo di cui aveva tanto sentito parlare, ma che dava per morto, era un'incognita sotto ogni punto di vista, eppure gli era grato per essere riuscito a tirarle fuori un'espressione tanto radiosa.

Il primo degli Alicanti [completata]Where stories live. Discover now