62 - Grotte lunari

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Agata era rimasta incantata dallo spettacolo straordinario delle grotte scavate nella catena montuosa. Era talmente stregata dai maestosi rettili che sbucavano dalla superficie azzurro opaco del lago; i Draghi in forma umana con le loro bocche colorate; e gli Ascendenti, riconoscibili dai denti simili ai suoi, che non si rese conto che tutti erano in attesa che i due forestieri prendessero la parola.

«Il mio nome è Tseren. E lei è Agata, la mia-» esordì il levantino alzando la voce per farsi sentire anche dai più lontani.

«Oh per tutti gli scogli! Il ragazzo è un Drago del cielo!» lo interruppe una donna molto vicina, allertata probabilmente dai suoi occhi.

«Un Drago del cielo? Dici sul serio?» il padre di Milla si accostò per controllare le iridi del giovane ed esplose in un'esclamazione di sconcerto. «Sono secoli che le nostre due razze non si incrociano! Si può sapere che fine avete fatto?!»

«I Draghi del cielo si sono estinti anni fa, Tseren è l'ultimo rimasto» si lasciò sfuggire Dhorsten; e così Agata, dopo essersi a sua volta presentata, illustrò nuovamente quello che avevano raccontato poco prima sulla spiaggia.

Gli stravaganti abitanti delle grotte pendevano dalle labbra della ponentina che, sapientemente, riuscì a suscitare la simpatia di tutti gli ascoltatori. L'Ascendente ripercorse le vicende relative alla nascita di Tseren, così come gliele aveva raccontate Xhoán, evitando però di condividere con il gruppo di sconosciuti la decisione di Baya di rivelare la paternità allo sciamano solo in punto di morte.

«È una storia terribile. Non riesco a immaginare cosa provi, ragazzo mio, a essere rimasto l'ultimo della tua specie. Anche se non è la stessa cosa, almeno ora hai trovato noi, le creature a te più simili sulla faccia dei due continenti» sorrise una donna umana che aveva lo stesso mento a punta di Milla.

Uno a uno, i Draghi del mare si presentarono, ciascuno insieme al proprio Ascendente. Agata contò quattro Draghi uomini, cinque Draghi donne, due Draghi appena adolescenti e un Drago bambina. C'erano poi nove esseri umani adulti; i due ragazzini non avevano dunque ancora trovato i propri Ascendenti.

Una coppia attirò immediatamente l'attenzione di Agata e Tseren. Si trattava di una donna semi-umana che aveva l'aria di essere molto anziana e della sua metà, un vecchietto dalla schiena ricurva e lo sguardo vivace.

Il Drago ultracentenario ricambiò le occhiate curiose con indifferenza e si lasciò cadere all'indietro  nell'acqua. Al tonfo sordo, Tseren e Agata si scambiarono un'occhiata allarmata, ma presto furono raggiunti dagli schizzi provocati dal corpo smeraldo della donna, che adagio serpeggiava accanto alle piattaforme galleggianti. Il suo Ascendente si sedette su uno scoglio appuntito, massaggiando le spire della compagna con i piedi.

«Non penserai di cavartela così!» borbottò un Drago che poteva avere la loro età, agguantando scherzosamente Tseren per le spalle.

Tseren non amava essere immobilizzato, neanche per gioco, e così si liberò dalla stretta, torcendo con un po' troppa forza il gomito dell'altro. Se fosse stato il braccio di un uomo, si sarebbe probabilmente spezzato, ma il giovane semi-umano si divincolò con altrettanta facilità. In un attimo fu di nuovo alle spalle di Tseren e, con uno sgambetto elegante, lo fece cadere nel laghetto. Un coro di risate, miste a gorgoglii musicali, si alzò dalla platea improvvisata.

«Allora, vuoi farci vedere come è fatto un Drago del cielo, sì o no? Che aspetti?» lo incalzò il levantino che lo aveva spinto in acqua. Se da un lato Tseren era divertito dalla confidenza con cui il ragazzo lo aveva trattato, dall'altro era indeciso sul da farsi. Non amava mutare; in realtà sperava di poterne fare a meno, ora che aveva finalmente trovato quanto di più simile a una famiglia allargata.

Erano tutti in fermento, in attesa di vedere che aspetto avesse un Drago del cielo e così il levantino, sospirando, si immerse per celare la sua trasformazione.

Agata si sporse, in preda alla curiosità di scoprire se, vista da lì, la mutazione di Tseren assomigliasse alla sinfonia di bolle luminescenti dei Draghi d'acqua. E invece, durante i secondi di transizione da una forma all'altra, la superficie del lago prese la forma di uno specchio che andava in frantumi. Il caleidoscopio sommerso di schegge e lampi dava l'illusione ottica che il lago stesse pulsando.

Il silenzio era calato nella grotta e quando finalmente il Drago blu emerse, scrollando le ali artigliate dall'acqua, l'antro si riempì di urla di ammirazione. Tseren, con non poca fatica per via del corpo bagnato, riuscì finalmente ad alzarsi in volo. Salì perpendicolarmente al bacino e poi planò sugli scogli, soffiando su Agata un gettito d'aria calda. L'Ascendente si ritrovò completamente asciutta e si chiese se Tseren l'avesse fatto apposta.

L'unico Draghetto della tribù stava strillando come un'ossessa; non era facile capire se fosse per l'eccitazione o per la paura. Gli adulti, invece, applaudivano con un entusiasmo travolgente. I Draghi che in quel momento avevano la forma di mastodontici rettili acquatici parteciparono allo spettacolo ammaliante del volo del Drago del cielo con un coro di versi talmente melodiosi che ad Agata venne la pelle d'oca per l'emozione. Solo una manciata di esseri umani avevano la fortuna di assistere a quella scena unica: il ricongiungimento di due razze che probabilmente si erano evolute insieme, ma a distanza, come le due facce del satellite che regolava la loro natura.

«Anche Tseren può trasformarsi quando c'è l'alta marea?» domandò Milla ad Agata, distraendola dalle considerazioni sulla natura dei Draghi.

«La marea? No, Tseren può mutare solo nella settimana di Luna nuova» chiarì la ponentina. «Ogni quanto c'è la marea, da queste parti?»

«Due volte al giorno. Nel corso delle stagioni variano sia la durata che gli orari, ma è come se avessimo un orologio interiore che ci permette di sapere esattamente quando, e per quanto tempo, possiamo mutare» le illustrò la ragazza, facendole segno di accomodarsi.

Agata si guardò attorno perplessa; non c'era alternativa se non sedersi sulla nuda roccia e così imitò Millandra, massaggiandosi discretamente l'osso sacro dopo appena cinque minuti che era ferma in quella posizione.

«Gli Ascendenti possono percepire le emozioni dei propri Draghi?» domandò ancora la ponentina, sperando che indagare sulle particolarità della razza dei Draghi del mare l'avrebbe aiutata a trovare una cura per il malessere di Tseren.

«Ovviamente sì. Così come noi non possiamo allontanarci da loro senza perdere il controllo della trasformazione e tipicamente partiamo alla ricerca dei custodi della nostra metà umana nel periodo di transizione all'età adulta. Bree, il Drago laggiù, quello argentato con le pinne celesti, partirà a giorni con i suoi genitori» continuò Milla massaggiandosi i polpacci.

«Abbiamo tante di quelle cose di cui parlare!» intervenne Dhorsten. L'uomo si sedette accanto alla sua compagna, prendendole delicatamente un gamba per continuare il massaggio. «Ti sei stancata a trasportare tre persone, non è così?» disse dolcemente mentre la baciava.

Come ogni volta che si trovava insieme a due innamorati che non avevano problemi a esprimere i propri sentimenti, Agata sentiva un nodo alla bocca dello stomaco: il disagio di essere intrappolata in una dinamica di coppia in cui non riusciva a esprimersi, la nostalgia di un'intesa che lei e il Drago non avevano mai avuto, un pizzico di invidia.

Fu contenta che Tseren, in quel momento, non potesse leggere le sue emozioni come invece lei quelle di lui. Più stavano insieme, più Agata era consapevole che stava perdendo sempre di più la testa per il ragazzo taciturno e spontaneo da cui non poteva e non voleva separarsi; era successo cinque anni prima e stava succedendo di nuovo. Eppure, più stavano insieme, più cresceva in lei il dubbio che il loro fosse un amore che non li avrebbe mai resi felici.

***NOTA***

Caspita, ora che non c'è più Harris, li fa Agata questi pensieri negativi? Dai, Agata, goditi queste grotte idilliache dove non c'è neanche un posto dove sedersi!

Vi piace come sto delineando le caratteristiche dei Draghi del mare? Non so a voi, ma a me l'idea delle maree piace molto! *-*

Sperando che i nostri ragazzi non siano stati rapiti, come teme qualcuno, vi do appuntamento alla prossima settimana.

Elaine 👾

Il primo degli Alicanti [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora