75 - Un viaggio di costrizioni

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Il sole di mezzogiorno picchiava impietoso sulla chioma pece di Agata. Nonostante il refrigerio del vento apparente provocato dal volo del Drago, la ragazza era consapevole che, se non si fossero fermati presto all'ombra, avrebbe preso una brutta insolazione. Tentando di ripararsi il capo con uno scialle di seta opaca, gettò uno sguardo in basso, sulle onde increspate tra cui nuotavano i due Draghi di mare, cavalcati dai rispettivi Ascendenti.

Dhorsten e Jai Liw esibivano una dimestichezza di cui la ponentina non poteva che essere un po' gelosa. Lei si sentiva ancora molto impacciata. Per quanto non avesse mai avuto paura di cadere e, da molti mesi ormai, non sentiva neanche più il bisogno di legarsi a lui per esserne sicura, raramente riusciva a lasciar andare il collo squamoso di Tseren.

Il giovane dalla treccia bionda e la levantina dalle sopracciglia dipinte di rosso non sentivano la necessità di reggersi ai propri Draghi: uno teneva le braccia incrociate dietro la nuca, l'altra le mani delicatamente appoggiate alle cosce. Gli schizzi e il movimento ondulatorio dei corpi serpentini non sembravano far perdere loro l'equilibrio; era come se fossero un tutt'uno con la seconda natura dei loro compagni. Agata, al contrario, tutte le volte che lasciava andare la nuca tiepida di Tseren, temeva di venir sbilanciata.

Dhorsten, originario delle Isole Settentrionali di Levante, conosceva bene quel tratto di mare, e li aveva rassicurati che, nel giro di qualche ora, avrebbero incontrato il primo atollo; la ponentina continuava però a vedere solo acqua all'orizzonte, e cominciava a temere che non avrebbe resistito ancora a lungo sotto il sole cocente.

Chiuse gli occhi, scegliendo di curiosare tra le emozioni di Tseren per distrarsi da quelle preoccupazioni. La priorità di lui, in quel momento, era volare più stabilmente possibile, in modo da evitare che il carico di bagagli schiacciasse la sua Ascendente. La ponentina apprezzò l'ennesima attenzione del Drago nei suoi confronti. Tseren era sempre stato estremamente attento alla sua incolumità, ovviamente, ma negli ultimi giorni la trattava come il più prezioso dei tesori e la ragazza si ritrovava sempre più spesso ad abbassare la guardia.

Non le veniva naturale affidarsi a qualcun altro, e con Tseren era sempre stata sulla difensiva perché non poteva ignorare come la sua mente solitamente lucida venisse annebbiata da emozioni che solo lui era in grado di suscitare. E Agata detestava non poter fare affidamento sulla propria mente.

La ponentina si avvolse meglio nello scialle. Se da un lato la seta morbida la riparava dal sole, dall'altro la faceva sudare ancor di più. Continuava a scoprirsi il capo esasperata, per ricoprirlo subito dopo.

Non le piaceva il sentiero che avevano imboccato i suoi pensieri. Nel corso delle giornate di pacifico ozio nella grotta, di tanto in tanto le era capitato di dimenticare per un attimo i suoi amici, impegnati in una lotta ad armi impari contro la tentacolare Setta degli Audaci. Le era persino capitato di non pensare per un po' all'uomo che aveva giocato con le loro vite, allo scienziato spietato che, magari persino in quell'istante, stava privando un altro essere vivente della dignità, pur di avvicinarsi alla prossima grande scoperta scientifica; o semplicemente perché era annoiato dall'immortalità.

Agata non amava ammetterlo a se stessa, ma sapeva bene di essere ossessionata da A-8Z8. E dopo che si era trovata faccia a faccia con lui, la notte che avevano attaccato il quartier generale della FSI, ne aveva avuto la conferma.

Aveva provato un senso di lacerazione nel momento in cui Tseren aveva preso la decisione di fuggire: troppo a lungo aveva desiderato incrociare di nuovo quello sguardo imperscrutabile, troppo a lungo aveva desiderato urlargli contro cosa le aveva portato via.

Agata aprì infine gli occhi, decisa a supplicare Tseren di riavvicinarsi alla costa del continente per ripararsi. Proprio in quel momento il Drago planò improvvisamente verso quello che aveva l'aria di essere un ammasso disordinato di scogli. E invece, nascosto dalla barriera di pietre laviche, la ragazza scorse un isolotto lussureggiante.

Il primo degli Alicanti [completata]Where stories live. Discover now