92 - Un trio in disaccordo

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«È l'ultimo Drago rimasto sulla faccia della terra. Certo che voglio incontrarlo di nuovo» stava dicendo Kita in quel momento. «Convertire una creatura semi-umana tanto speciale potrebbe essere l'inizio di una nuova era per noi».

«Le creature semi-umane sono schierate contro di noi da decenni, Kita, e questo ragazzo potrebbe essere parte del gruppo di dissidenti che è diventato una spina nel fianco particolarmente fastidiosa...» rispose una voce maschile rauca.

«Ma se non sono neanche stati in grado di scegliere un capo!» intervenne un terzo uomo. «La vera spina nel fianco rimane il tuo amico, Kita».

«Finiscila di tirare sempre fuori questa storia, Kahlun. Lo sai benissimo che senza i fondi della FSI non avremmo mai convertito Levante tanto in fretta» sbottò Lakitaii alzando la voce.

«Non mi fido del ragazzo Drago, così come non mi fidavo di A-8Z8 e ai tempi avrei dovuto insistere per incontrarlo di persona.» L'uomo di cui Tseren non conosceva ancora il nome riprese la parola. «Non farò lo stesso errore due volte: verrò anche io domani. Mi presenterai come vorrai e non aprirò bocca, mi basterà sentirli parlare per capire se c'è in loro il potenziale per diventare Audaci».

«Scordati di riuscire a portare l'Ascendente dalla nostra parte: è materiale da FSI più che da Setta degli Audaci. Però, una volta che avremo convertito il Drago, finirà per seguirlo...»

«Parli come se rendere il Drago un Audace fosse una passeggiata» tossicchiò Kahlun.

«Mi ricordo molto bene di loro. Sei anni fa erano soli contro il mondo e dopo quello che hanno passato, dopo essersi fidati di noi ed essere stati traditi, sono convinta che siano ancora più isolati di prima. Tseren, inoltre, è l'ultimo della sua specie e sapete quanto me che il bisogno di trovare una nuova famiglia è il motivo principale per cui le persone sole si avvicinano alla Setta...» rifletté Kita.

Tseren sospirò nel riconoscere se stesso in quella descrizione. Sei anni fa avrebbe probabilmente subito il fascino di un gruppo coeso e all'apparenza accogliente come la Setta degli Audaci. Tutta la vita aveva desiderato essere parte di un gruppo, un gruppo che non giudicasse la sua diversità, eppure il ragazzo solitario, costantemente alla ricerca del suo posto nel mondo, dilaniato dal senso di inadeguatezza e dal bisogno di appartenere a una famiglia - a un qualunque tipo di famiglia - era cresciuto.

Lakitaii non poteva sapere che rispetto a sei anni prima Tseren aveva scoperto cosa significasse avere accanto l'amore della propria vita, si era rappacificato con suo padre, aveva trovato in una grotta inespugnabile la razza gemella della sua e aveva degli amici per cui era disposto a sacrificare se stesso. Quello che non avrebbe mai sacrificato erano proprio quei legami.

«Sono tutte ipotesi, Kita. È altrettanto probabile che siano in città perché stanno tramando qualcosa insieme ai nostri oppositori...» sbottò l'uomo dalla voce raschiante.

«Visto che pensi che il tuo intuito sia migliore del mio, Rakan, sei libero di accompagnarmi all'appuntamento, domani mattina» si arrese infine Lakitaii.

«Dov'è l'appuntamento e a che ora?» chiese Kahlun accompagnando la domanda con un rumore di stoviglie.

«Nella piazza centrale, due ore prima di mezzogiorno» rispose la donna.

«Allora forse anche io avrò l'occasione di dare un'occhiata a questo ragazzo Drago. Gira voce che domani in centro ci sarà una manifestazione dei dissidenti ed è un po' che voglio ascoltare dal vivo le loro arringhe» considerò Kahlun.

L'uomo che poco prima Kita aveva chiamato Rakan tentò di dissuaderlo. Era fortemente contrario al fatto che si trovassero tutti e tre nello stesso luogo contemporaneamente. Temeva inoltre che la presenza apparentemente vistosa di Kahlun avrebbe dato nell'occhio.

«Mi vestirò alla moda degli Altopiani, va bene?» negoziò l'altro.

Dopo una discussione alquanto accesa, i tre Primi Profeti decisero che, in via del tutto eccezionale, si sarebbero trovati al massimo per un'ora nello stesso luogo.

«E tu sei sicura che questa ragazzetta che sarebbe stata bene tra le fila della FSI non abbia scelto appositamente il luogo dove saranno riunite le persone che più ci odiano al mondo?» rincalzò Rakan, il profeta dalla voce bassa e rauca.

«Ha scelto il posto più affollato della città perché ha paura che tenda loro una trappola insieme a Ut... ad A-8Z8». 

Kita dava l'idea di conoscere bene il Drago e l'Ascendente, così gli altri due Primi Profeti, Kahlun e Rakan, si arresero infine a correre il rischio.

Quando finalmente i fondatori della Setta degli Audaci andarono a dormire mancavano due ore all'alba. Tseren raccontò ad Agata per filo e per segno cosa si erano detti nella casa. Evitò però di riferirle che Lakitaii la considerava una mente adatta a lavorare per la Fondazione Scientifica Intercontinentale, sapendo che la ragazza si sarebbe solo rattristata.

«Vorrei condividere subito con Harris cosa abbiamo scoperto stanotte, ma non possiamo rischiare di perderli di vista. Non è detto che si presentino davvero all'appuntamento, domani» rifletté Agata.

«Farò di tutto per memorizzare le loro voci, i loro odori e il loro modo di camminare, in modo da poterli riconoscere anche a distanza in mezzo alla folla». Tseren si distese sulle piastrelle di terracotta del tetto, tiepide per via del calore che avevano assorbito durante il giorno, e fece cenno ad Agata di stendersi al suo fianco.

La ponentina si rannicchiò tra le sue braccia. «È così che hai riconosciuto Lakitaii, prima?»

L'altro mugugnò in segno di assenso. «Esatto, ho riconosciuto la sua voce mentre salutava non so chi all'uscita del cantiere».

«Dopo tutti questi anni la tua mente è stata in grado di recuperare un dettaglio tanto preciso... e tanto prezioso». Agata sollevò il capo per contemplare il profilo del Drago. «Non finirò mai di stupirmi delle tue capacità, Tseren» sussurrò mordicchiandogli le labbra.

Lui ricambiò il bacio con trasporto, schiacciandola quasi con il suo peso.

«E non mi stancherò mai di tutto questo» rise lei arrossendo nel riconoscere la passione dorata negli occhi del Drago.

«Ah, neanche io!» rispose Tseren con un sorriso canzonatorio. Rotolò poi in modo da ritrovarsi nuovamente con la schiena a contatto con il tetto e le passò una mano nella criniera di ricci pece, accarezzandole dolcemente la nuca. «Riposa un po', Agata. Domani sarà una giornata faticosa».

***NOTA***

Appena una settimana di lavoro e già ci sono i primi effetti. Un torcicollo improvviso mi ha bloccato a casa dei miei a Roma, impedendomi di rientrare a Milano e così oggi ho deciso di fare una sorpresa ai lettori che continuano a chiedermi di aggiornare.

Abbiamo finalmente fatto la conoscenza degli altri due Primi Profeti, finalmente! Vediamo se capite chi è chi... vi ricordate i loro soprannomi? Vento Conciliatore, Onda Compassionevole e Bocciolo Umile. Hehe. Guess!

Da queste parti ci rivediamo tra un mesetto, ma spero a breve con l'aggiornamento di GADI!

Grazie come al solito per il supporto che mi dimostrate,

Elaine

Il primo degli Alicanti [completata]Where stories live. Discover now