59 - Pescatori di misteri

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Stremati, i due ragazzi mangiarono un boccone in silenzio. Decisero poi di  accamparsi per qualche ora nell'insenatura naturale, ciascuno assorto nei propri pensieri.

Tseren si stese sui sassi per riposare un poco e Agata rimase a fissare l'orizzonte, persa tra le preoccupazioni, chiedendosi se fosse il caso di tornare da Xhoán e se avesse sbagliato a non farsi raccontare di più da Anaheera sugli esperimenti della FSI. Per giorni aveva interrogato la scienziata, alla ricerca di qualche indizio che li aiutasse a identificare la causa della frattura tra l'identità di uomo e l'identità di drago; l'aveva assillata con le sue ipotesi, accusandola di non condividere tutto, finché l'altra non le aveva spergiurato di non sapere altro. Purtroppo solo il responsabile del laboratorio era al corrente dei dettagli di tutti gli esperimenti, centinaia di esperimenti che erano stati portati avanti da decine di persone diverse in cinque anni. Anaheera conosceva solo il proprio e quello degli studiosi con cui era più in confidenza, ed era certa che non fosse stato nessuno di questi a segnare Tseren a tal punto.

L'Ascendente, spostando in continuazione lo sguardo dal dondolio placido delle onde al volto irrequieto del Drago addormentato, perse presto la cognizione del tempo. E se non avessero trovato una cura? Cosa sarebbe successo a Tseren, se non avessero trovato una cura?

Era a tal punto assorbita da quella spirale ipnotica di dubbi, che non si accorse che l'altro si era svegliato. Improvvisamente il ragazzo spalancò allarmato gli occhi cobalto e scattò in piedi, voltandosi a guardare un punto dietro di loro.

Agata fece lo stesso e rimase di sasso nello scorgere una figura piegata tra gli scogli. Istintivamente si riparò dietro di Drago, aggrappandosi al mantello che ancora lo avvolgeva.

«Chi va là?» esclamò Tseren con voce tonante.

Una donna robusta si alzò in piedi e fece loro un cenno di saluto. «Non volevo disturbarvi!» rispose mortificata. «Sto solo raccogliendo qualche mollusco». Aveva una voce estremamente piacevole: cristallina e soave.

Tseren percepì la presenza di una seconda persona e si guardò intorno confuso. Dovette ruotare su se stesso due volte prima di individuare un uomo gracile, arrampicato su uno scoglio per metà sommerso.

L'uomo era mezzo nudo, proprio come la donna, e Agata si domandò come riuscisse a rimanere aggrappato alla pietra scivolosa. Sembravano entrambi incredibilmente a proprio agio tra gli scogli e la loro confidenza con il mare le ricordò quella dei suoi genitori, persone che avevano trascorso tutta la vita tra le reti da pesca.

«C'è qualcosa di strano...» le sussurrò Tseren serio. «Come siete arrivati fin qui? Non c'era nessuno quando siamo att... arrivati» aggiunse poi rivolto agli altri due.

«Potrei farvi la stessa domanda. Non siete di queste parti». La donna si voltò del tutto nella loro direzione e Agata notò che si copriva sospettosamente parte del volto con un braccio. Fin dall'inizio aveva cercato di ripararsi dietro ai lunghi capelli corvini.

In un attimo Tseren fu al suo fianco e le afferrò entrambi i polsi, costringendola a rivelarsi.

Sul volto della donna si dipinse un'espressione di terrore, che parve però rasserenarsi quando incrociò lo sguardo bicolore di Tseren.

Il Drago era rimasto altrettanto sconvolto dalla bocca di lei, che per un attimo la donna aveva socchiuso per la sorpresa. Dietro due labbra umane, era sicuro di aver scorto una lingua arancione tra due file di appuntiti denti viola.

«Un Drago del cielo!» esclamò impressionata la creatura semi-umana, liberandosi con facilità dalla presa blanda di Tseren.

L'uomo appollaiato sullo scoglio, nel vedere il forestiero attaccare la compagna, si era buttato urlando in acqua, nel tentativo disperato di aiutarla.

Fu solo quando li raggiunse che si accorse che non c'era più tensione nell'aria.

Nel momento in cui la donna misteriosa gli aveva rivolto la parola, con la sua voce melodiosa, Tseren aveva potuto sbirciare di nuovo l'interno nella bocca.

«Cosa sei, tu?» intervenne Agata, spiando i tratti semi-umani della giovane.

«La tua Ascendente, immagino» commentò gioviale l'altra, rivolgendosi sempre al Drago.

«Cosa sei?» Tseren fece eco alle parole di Agata, con un tono più perentorio.

La ragazza incrociò le braccia sul petto e rise divertita. «Non sai davvero cosa sono? Come è possibile?»

«Quante probabilità c'erano che vi incostraste qui, Milla?» L'uomo che era con la ragazza di nome Milla circondò la vita di lei con un braccio e con l'altro si strizzò i capelli bagnati, una lunga chioma bionda raccolta in una treccia sottile.

«Finalmente la smetteranno di sgridarmi perché mi spingo tanto a Oriente per pescare!» ribatté Milla ondeggiando le spalle. «Un Drago del cielo! Se non è una coincidenza miracolosa questa!»

Agata cominciava seriamente a spazientirsi; ancora scossa dalla crisi di Tseren, sentiva il bisogno di chiarire al più presto chi fossero quelle persone e soprattutto se...

«Sei per caso un Drago d'acqua?» Anche Tseren non riuscì a trattenersi oltre e seguì l'istinto. Nel momento stesso in cui aveva notato come la bocca di lei fosse di due colori distinti, aveva avuto il presentimento di aver finalmente trovato ciò che cercava.

Sentì Agata fremere al suo fianco, nell'attesa di una conferma o di una smentita dell'ipotesi che poteva cambiare le loro vite.

Gli altri due si scambiarono uno sguardo divertito e scoppiarono a ridere.

«Hai sentito come ti ha chiamato, Milla?» sogghignò l'uomo affondando il volto nell'incavo del collo di lei.

Milla ghignò sfacciatamente; infilò la lingua arancione tra i denti violacei e sibilò una risatina rivolta verso i due forestieri.

Nonostante l'atteggiamento poco trasparente, Agata e Tseren non potevano fare a meno di rimanere incantati di fronte alla voce fuori dal comune della donna semi-umana. Era come se riuscisse a pronunciare ogni sillaba nella tonalità migliore: quella che ne esaltava la combinazione di suoni.

«No, non sono un Drago d'acqua» rispose infine Milla allungando la mano come avrebbe fatto una ponentina. «Ci facciamo chiamare Draghi del mare» aggiunse chinando il capo come era invece consuetudine a Levante.

***NOTA***

Ci siamooo! Li abbiamo trovatiii! Che ne pensate dell'entrata in scena dei misteriosi Draghi del mare? Secondo voi mangiano davvero i bambini? E soprattutto, cosa caspita c'entrano con gli Alicanti?!

Entriamo nel vivo della seconda parte del romanzo e sono emozionatissima sia di farvi scoprire come si evolverà il rapporto tra Agata e Tseren che di rivelarvi alcune cose che neanche Tseren sa sulla sua razza!

Il primo degli Alicanti [completata]Where stories live. Discover now