Capitolo 71

184K 4.3K 22.2K
                                    




Krystal's pov

Il viso nascosto nell'incavo del suo collo e non avevo alcuna intenzione di muovermi da lì. Un pò per vergogna, un pò perchè si stava infinitamente bene fra le sue braccia. Il suo respiro batteva sulla mia nuca, mentre mi stringeva a se, sembrava quasi che neppure lui, volesse mai lasciarmi andare. Avrei pagato oro, per sapere a cosa stesse pensando, anche se, dovevo ammettere che negli ultimi due giorni, si era esposto davvero tanto per me.

Le sue labbra, si posarono sulla mia spalla, depositandovi sù una serie di piccoli baci, che come sempre, mi facevano impazzire.

Poi baciò la mia guancia, era dolce tutto questo, non era più soltanto una cosa fisica, sentivo l'affetto, la cura che aveva nei miei confronti ogni volta che mi toccava, mi sfiorava, mi stringeva e mi piaceva, nessuno mi aveva mai fatta sentire così. Quel silenzio però, iniziò a mettermi ansia, e trovai quindi il coraggio per affrontare qualunque cosa stesse accadendo nella sua testa.

"T-tutto ok?". Domandai titubante, cercando i suoi occhi e quando li trovai, ne restai rapita. Era un mix di tutto quello che provavo io quando lo vedevo, sembravano uno specchio, il mio riflesso, come se adesso anche lui, potesse vedere se stesso attraverso i miei occhi e mi piaceva da impazzire il modo in cui lo faceva. Annuì, senza distogliere mai lo sguardo dal mio, baciandomi, schiusi le labbra, perdendomi in lui, almeno fin quando qualcuno non bussò alla porta, mettendo fine al momento magico che avevamo creato. Scesi dalle gambe di Damon, che in fretta e furia, tirò su i pantaloni. Esattamente due secondi dopo, la porta venne aperta da Charlotte, con al seguito Thomas e Jared. Volevo sprofondare, e dalle facce dei suoi amici, era chiaro che avessero una mezza idea di quello che era appena successo.

"Come va con lo studio?". Domandò Charlotte, avanzando verso di noi, per fermarsi poi a pochi centimetri da quella scrivania. Vidi Damon deglutire e i suoi amici, faticare per non scoppiare a ridere, dopo un'occhiata omicida da parte di quest'ultimo.

"Bene", intervenni prontamente, cercando di spostare l'attenzione su altro, consapevole di quanto tutto questo, al momento, fosse altamente impossibile.

"Perfetto", sorrise trionfante. "Allora avete finito?".

"No".

"Si", guardai Damon confusa, ero sicura che non avesse più intenzione di studiare quel pomeriggio, eppure...ora guardava male anche me. Sicuramente, io, non potevo immaginare i piani di sua sorella.

"Fantastico", squittì, afferrando le mie mani nelle sue. "Volevo proporti una cosa".

"Charlotte", sbuffò Damon alle mie spalle.

"Tranquillo, ho pensato anche a voi", fece un cenno con le mani. "Allora...abbiamo tutte bisogno di una serata fra ragazze, anzi più di una".

"Chi l'ha detto?". Sbottò Damon, per nulla contento di qualunque cosa, stesse per proporre sua sorella.

"Sta zitto", sbuffò, tornando poi a guardare me, fin troppo felice. Il suo entusiasmo era davvero contagioso. "Domani sera, io, te e la tua amica...non ricordo il suo nome".

"Tate", sorrisi, per la sua faccia buffa.

"Si, lei", urlò, battendo le mani. "Comunque, stavo dicendo che domani sera, dovremmo uscire tutte e tre insieme e andare a divertirci".

"Non so se sei pazza o scema", Damon, mi affiancò, dicendo la sua. Mi accigliai.

"Sono d'accordo", risposi io.

"Che?". Sentivo i suoi occhi, puntati su di me.

"Damon, non essere geloso", intervenne Jared. "Anche noi, andremo a divertirci".

SweetWhere stories live. Discover now