Capitolo 79

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Damon's pov
Ovunque io fossi, quel posto aveva un buon profumo. Il più bello, ad essere precisi.
Sbadigliai, e quando feci per muovere il braccio, non ci riuscì. Aprì gli occhi e quello che vidi, mi rese ancora più felice di quello che avevo sognato quella notte, o forse, non si trattava di un sogno.
Krystal, era avvinghiata al mio corpo, mani e braccia e la sua guancia, posava sul mio petto. Era così piccola e carina mentre dormiva, una versione completamente apposta a quella di poche ore fa. Al sol pensiero, mi veniva duro. Mi misi sul fianco, stringendola meglio a me, ma soprattutto per poterla guardare da vicino. Il suo viso era la perfezione, la sua pelle era così liscia e morbida. Avrei sempre voluto baciarla. Spostai una ciocca di capelli dietro il suo orecchio, arricciò il naso, ma non si svegliò, poggiando una mano sul mio petto. Amavo il fatto che mi cercasse anche quando non ne era cosciente.
Voleva dire tanto per me. Prima, sembrava che tutti avessero bisogno di me, ma per altro, per lo schifo che era e che purtroppo è ancora la mia vita.
Ma lei, non traeva alcun vantaggio a stare con uno come me, anzi. La sua vera fortuna, sarebbe stata non incontrarmi mai, ma era successo ed ora, non potevamo fare altro che stringere i denti, perché tanto non ci saremmo mai lasciati a prescindere da tutto il resto.
Abbassai lo sguardo, dove la sua mano si stringeva al mio petto. Accarezzai quei due anelli, uno al fianco dell'altro sulle due dita. Trattenni il fiato per tutto il tempo. Era solo un gioco, che facevano tutti. Quasi un rito di passaggio per chi venisse in questo posto. Un tempo, l'avrei considerata una grande stronzata, ieri sera invece, tremavo come un bambino, mentre mi guardava, mi sorrideva e diceva quel lo voglio.
Cazzo, era una farsa, uno stupido passatempo, eppure...eppure mentre lo facevamo, per un attimo desisterai che fosse tutto vero. Quando quell'uomo disse siete marito e moglie, lo desiderai davvero ed era una follia.
Sospirai pesantemente, prima di poggiare le mie labbra sulla sua fronte. Stavano cambiando così tante cose e la paura che tutto questo, potesse finire da un momento all'altro mi squarciava il cuore in mille pezzi.
Mancava meno di una settima all'incontro nel tribunale dei minori ed io, dovevo ancora parlare con la persona che avrebbe potuto aiutatemi, peccato che si trattasse dell'unica, alla quale non avrei mai voluto chiedere più nulla. Odiavo il fatto di dover mentire ancora a krystal, ma non potevo certo dirle che Green, forse, avrebbe evitato che lei venisse portata via da me.
Trasalì al sol pensiero di dovergli confessare la presenza di una persona così importate nella mia vita. Avevo sempre lottato per tenere la mia famiglia fuori dal mio lavoro e ci ero sempre riuscito. Con krystal no, con lei, avevo fallito fin dall'inizio e non me ne rendevo neanche conto. Ero troppo preso da lei, per accorgermi, anzi per ricordare che lui, aspettava solo questo. Un unico passo falso per poter usare qualcosa contro di me.
"Dam".
"Hey", le sorrisi, erano i nostri giorni quelli e per una volta, volevo pensare solo a quello anche se, ultimamente non facevo altro e forse per questo, mi trovavo in quella situazione.
"Buongiorno", sorrise anche lei e poi, mi chiedevo perché io, mi distraessi così facilmente.
"Ciao Margot". Passai le mani dietro la sua schiena, accarezzandola lentamente, mi piaceva da impazzire.
"Mh", nascose il viso nell'incavo del mio collo. "Ho...".
"Fame", ridacchiai. Se c'era una cosa che avevo capito di Krystal, era che mangiava poco ma spesso. Era la mia bambina.
"Esatto", alzò il capo, guardandomi tutta sorridente.
"Ho prosciugato tutte le tue forze stanotte", ammiccai e lei arrossì. Questa cosa mi piaceva da impazzire. Insomma, non pensavo che esistessero ragazze che arrossissero ancora, almeno io, non le avevo mai viste o forse, avevo frequentato solo quelle sbagliate.
"Cretino", borbottò, cercando di colpirmi. Ovviamente non ci riuscì.
"Vorresti negarlo?". Saltai sul suo corpo, portando le sue mani, sopra la sua testa.
"Ah ah", annuì, mordendosi il labbro.
"Non ti conviene mentire, perché potrei sempre fartelo ricordare in questo momento". Bisbigliai nel suo orecchio e il fatto che una una serie di brividi comparvero sulle sue braccia, mi fece capire che le piaceva tanto quanto piaceva a me.
"Allora...", si morse il labbro. "Nego tutto e non ricordo nulla di quello...", non le lasciai il tempo di finire di parlare che mi avventai sulle sue labbra. Lo volevo anch'io, volevo assolutamente fare l'amore con lei quella mattina e tutte le altre.
Tolsi le lenzuola dal nostro corpo, afferrai le sue gambe, mettendole ai lati del mio corpo e la feci girare in modo che fosse lei sopra di me.
"Dam ma...ma non è giusto", sbuffò alzò lo sguardo al soffitto.
"Tra poco ti dò il cambio". Ammiccai, facendola alzare leggermente, ma lei aveva già capito tutto e in meno di tre secondi, si calò su di me, spezzandomi il respiro.
"Cazzo", imprecai, serrando per un sol secondo gli occhi. Poi, lei prese a muoversi su di me, dovetti afferrarle i fianchi, dovevo reggermi a qualcosa. Alzai lo sguardo, restando folgorato dal nostro riflesso in quello specchio. Non avevo idea che fosse così bello vederci insieme, eppure lo era. Vedevo come mi guardava, come si muoveva e poi vedevo me, un uomo nuovo, completamente diverso da quello che aveva lasciato quel riformatorio un anno fa. Cos'era successo? Cosa mi aveva fatto questa ragazza apparsa all'improvviso nella mia vita?
Deglutì, quando anche lei alzò lo sguardo, mi sorrise attraverso lo specchio. Era troppo, tutto questo. Troppo bello, troppo perfetto. Me ne sarei andato con krystal per sempre, proprio in quel momento. Non avevo dubbi che fosse lei, la donna della mia vita.
"Fidati, ti piacerà", la feci alzare. Non ci stavo capendo più nulla, troppe emozioni tutte insieme eppure non avrei voluto rinunciare a nessuna di queste.
Annuì, afferrando la mano che le stavo porgendo. Camminammo al centro della stanza nudi, e mi fermai al fianco di quello specchio verticale, incollato alla parete.
"Cosa...".
"Vieni qui". Sussurrai, dandole un bacio sulle labbra. "Sarà bellissimo, credimi", le feci alzare una gamba, che poggiò sulla sedia, le mani sullo schienale. E come se avesse già capito, girò la testa verso lo specchio, mentre mi posizionavo dietro di lei e Dio mio....non sarebbe durata ancora a lungo. Le baciai la schiena, lei chiuse gli occhi. Il fatto che potessi guardala ovunque, mi piaceva da impazzire. Avrei dovuto riempire di specchi anche la nostra camera da letto, un giorno.
"Posso?". Bisbigliai le suo orecchio, accarezzando i suoi seni.
"Si", annuì, incrociando il mio sguardo e non lo abbandonò mai, nemmeno per un secondo mentre affondavo in lei, prima piano...poi sempre più forte. Urlava il mio nome ed io il suo. Era l'unico che avrei detto per tutta la vita.
"Ti amo krystal", la abbracciai, quando le sue gambe presero a tremare.
"Dam...Oh Dam ti amo", poggiò la testa  sulla mia spalla, continuai a muovermi anche dopo, perché mai avrei voluto che quel momento finisse.

SweetWhere stories live. Discover now