Halloween

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Con la cricca ci diamo appuntamento davanti alla casa di Capitan Fra.

Anzi, a cinquecento metri dalla casa di Capitan Fra, perché arriviamo con passaggi genitoriali che non vorremmo pubblicizzare, dato che nessuno di noi ha ancora preso la patente.

Siamo: uno scheletro (io), un dracula (Filippo), un boia (Kevin), uno zombie inguardabile (Luca), una diavola porno (Arianna), una strega porno (Francesca), una non-so-cosa, ma comunque porno (Elisa).

«Scusa, Eli, ma tu saresti? Tipo Morticia?» chiedo, per curiosità.

«Ti risulta che Morticia avesse mini, calze a rete e mantello?»

«No, infatti.»

Fa una delle sue piroette: «Sono la dama della morte, cretino!»

«Ah, certo, la famosissima dama della morte!» la perculo, rimediando una manata.

Percorriamo la strada fino alla casa, incontrando qualche combriccola che sta facendo il giro "dolcetto o scherzetto".

Arrivati davanti al civico, do una gomitata a Elisa.

«Giusto una casetta, il tuo Fra» sorrido perché siamo davanti alla villa più grande ed elegante del quartiere. La cricca si entusiasma e la sento elettrica alle mie spalle.

Suoniamo e ci viene aperto il grande cancello. Entriamo nel giardino, imboccando il vialetto di ghiaia. Temo l'assalto di dobermann assassini che sbucano all'improvviso dal retro della casa. Invece no, arriviamo incolumi alla porta di ingresso, dove c'è un boia che ci aspetta. Quando solleva la maschera, noto che è Alex. Ha del trucco scenico sugli occhi, che glieli fa esplodere d'un azzurro crudele.

Appena mi sorride, però, torna l'Alex di sempre. Si sofferma su di me più del solito. Forse ripensa al nostro bacio. O forse si aspetta un gesto, un abbraccio da parte mia. Ma sono un pezzo di ghiaccio.

Mi sento una merda per questa nostra recitata indifferenza.

Vengo distratto dalla cricca che mi spintona per entrare nella casa.

Il salone è stato addobbato a tema per la serata e c'è la musica. Le luci sono soffuse, ma si riescono a vedere distintamente parecchie persone già presenti. Qualcuno balla. Qualcuno mangia. Qualcuno parla sul divano. Un gruppetto accerchia un dracula adulto che credo sia il padre di Alex.

Il gruppetto è composto da ragazze e ragazzi, più o meno ventenni. Forse sono i famosi modelli. Cerco anche un possibile Giò, ma molte persone sono irriconoscibili.

Il capitano arriva in tenuta da zombi e per fortuna non è truccato. Di sicuro non vuole disgustare la porno dama della morte o della notte, già non ricordo più, che lo aspetta con un sorriso da resurrezioni.

«Ragazzi!» Ci accoglie Fra. «Sono contento che siete venuti! Allora, laggiù c'è il tavolo con le cose da mangiare e da bere. I giubbetti vanno tutti dentro quella stanza, sopra il tavolo da biliardo. Là si esce per il giardino, dove potete fumare. Detto tutto. Buon divertimento» dice, sintetico, prendendo Elisa per una mano e trascinandola con lui.

Ah, ecco, così. Come al supermercato. Quindi potrei anch'io prendere Alex per mano e trascinarlo via? Ma dov'è andato Alex?

Lasciamo i giubbetti dentro la sala del biliardo. Poi, per non sembrare dei piccoli idioti, cerchiamo di sparpagliarci in coppie. Io e Filippo andiamo verso il buffet dove Luca e Kevin stanno già pasteggiando.

Arianna è gemellata con Francesca al tavolo delle bibite, cercando di valutare la fauna maschile.

Mi stappo una birra e osservo il presunto padre di Alex. Non si assomigliano per niente. Il padre è moro, scuro di carnagione. Credo che Alex abbia preso tutto dalla madre.

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