Gli ultimi dieci metri

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Il locale è caldo, neanche troppo pieno e la musica non è male. Soprattutto non è sparata al massimo e si riesce a parlare.

La cricca, con l'aggiunta di Valerio e Betta, è accomodata ai lati del mio tavolo preferito, quello di legno verde scuro, coperto da incisioni di ogni tipo.

Fra davvero non c'è, e tiro subito un sospiro di sollievo.

Filippo è seduto accanto a Leo, soluzione perfetta direi, così eviterò di guardarli entrambi con facilità. Anche se temo che la mia indifferenza sarà troppo scrupolosa. Sono agitato, stasera, e ho paura di fare cazzate. Ma meglio rischiare in difetto che in eccesso.

Mi sono tirato a lucido per mascherare le macerie che sento dentro.

Betta si alza e mi corre subito incontro prima ancora che possa salutare.

«Wow, Rugo!» Per fortuna lei. Mi stringe, con la solita esuberanza elettrica, dandomi due baci. «Ho saputo che stasera sei single! E' vero?»

«Sì.»

«Allora è deciso! Sarai tutto mio!» ride, schietta, senza tanti complimenti.

«Aggiudicato.»

Sarò stronzo, ma le sue attenzioni me le prenderò tutte, stavolta.

Mi afferra la mano e mi fa sedere vicino al lei. Esattamente davanti a Filippo. Iniziamo splendidamente.

«Ciao, raga» saluto con un sorriso contenuto, perché voglia di ridere zero. «Avete già ordinato?» chiedo osservando un po' tutti, tranne Fili. Non ce la faccio. Mi sento già un lieve affanno.

«Veramente, aspettavamo te» dice Kevin.

Temo che alla prima mossa amorevole di Leo nei suoi confronti, gli staccherò la testa. Sono una molla carica. Ma mi sto ascoltando troppo. Devo smetterla subito, sennò davvero andrà a finire male.

Betta intreccia la mano alla mia, come le capitava di fare spesso, tempo fa. Le piace flirtare con me in modo innocuo. La tengo stretta, perché mi sta zavorrando e il contatto mi distrae.

Kevin ordina un giro di bevute per tutti e racconta dell'esame di pratica.

Io non riesco ad ascoltare niente, perché devo concentrami a non guardare Filippo, ma è difficile non farlo: è un centro gravitazionale.

«Ma Fra passa qui a prenderci?» chiede Arianna, raccogliendosi i lunghi ricci con le dita per portarseli da una parte del collo. Kevin la aiuta, perché li ha voluminosi quasi quanto Betta. Mi viene da piangere per lui. Non so perché. Vorrei solo che la smettesse.

«Sì, passa qui e ci carica tutte» risponde Eli.

La frase per fortuna si incaglia nella mia testa, anche se va in differita quando ci portano le birre. Perché non ci ho pensato? Era ovvio che passasse al pub!

«Ma a che ora?» chiedo.

La cricca mi scruta, perplessa, perché stanno parlando di non so cosa.

«A che ora cosa?» chiede Luca, ridendo.

«A che ora passa Fra.»

«Cazzo, Rugo! Ti vedo sul pezzo stasera» ride Kevin.

«Verso le 11, 11 e mezzo, credo. Comunque mi manda un messaggio quando parte» risponde Eli.

Ok, sono le 10 e mezzo. Tra dieci minuti mi defilo.

Betta si avvicina al mio orecchio e nel farlo - mi viene d'istinto - sposto lo sguardo su Filippo che si gira verso di me, e cazzo lo sapevo, gelo e m'incendio tutto in una volta. Resto col cuore incastrato fra le sue ciglia scure. Lui è tesissimo. E parecchio attraente, in camicia scura. Troppo. Invece d'esserne contento, mi fa girare le palle. Non mi va che attiri gli occhi di nessuno. Già succede regolarmente quando è in felpa. Figuriamoci così.

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