Tristano

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E' da mezzora che sto davanti a un tutorial di Youtube per farmi questo cazzo di papillon. Lo smoking di zio Giorgio mi va giusto, anche se zia ha dovuto sistemare al volo l'orlo dei pantaloni.

Alla fine, Elisa ha costretto me e Alex a far parte della cricca al completo, per la festa di Betta. So che ci verrà Filippo e sono in paranoia. Da giovedì sera non ci siamo più incrociati.

«Hai finito?» mi chiede mia madre, fuori dalla porta, impaziente.

Esco dalla camera che mi vergogno come un povero scemo.

«Mamma mia, quanto sei bello, amore mio!» esclama, commossa.

«Secondo me, sembreremo tutti idioti. Mi spieghi il senso di questa cosa?»

«Ma dài, una serata di gala funziona così, no?» sorride mia madre, dandomi un bacio con la paura di stropicciarmi.

«A me sembra solo una grandissima stronzata.»

«Sei davvero bellissimo, Cri.»

In macchina vado con Kevin e Luca, in semplice abito scuro, e poi passiamo a prendere Alex.

Il padre ci fa la grazia di fare il giro delle case. L'ultima è quella di Alex. Quando esce dal cancello, in cappotto e smoking bianco, truccato come un divo, il padre di Kevin si lascia sfuggire un'esclamazione: «Ma chi cazzo è?!»

In macchina scoppiano tutti a ridere, tranne me, perché non colgo la sfumatura della frase e sono pronto a scattare.

«E' un modello» risponde Kevin.

«Ah! Ecco! Mi pareva di un altro livello. Senza offesa, eh, ragazzi!»

Mi rilasso e sorrido tirato al suo ingresso, così sensualmente eccessivo ed elegante e bellissimo. Muoio dentro.

«Ragazzi, mi dispiace non avere la limousine, stasera» scherza il padre di Kevin. «Inoltre, io l'ho detto a Kevin, ma lo ripeto pure a voi: io non so cosa girerà stasera in villa Morelli, ma occhio a quello che fate, ok? Non esagerate con le bevute, e se vi ritrovo che avrete fumato o preso qualsiasi altra cosa, saranno cazzi amari per tutti, ok?»

«Ok» rispondiamo in coro.

Alex si volta verso di me, mi apre appena il giaccone e mi sbircia il papillon. Poi solleva su di me uno sguardo malizioso che è tutto un programma. Gli sorrido, ma non sono così partecipe come lui vorrebbe.

Quello che è successo giovedì mi tortura, quello che è successo dentro di me, soprattutto. Sono due notti che mi rigiro nel letto e non dormo.

«Fra?» chiedo, per sviare la sua attenzione.

«Passava a prendere Eli e le ragazze» risponde, incerto per il mio atteggiamento.

«E Fili?» chiede il padre di Kevin.

«Lo porta Leo» dice Kevin. «Elisabetta Morelli gli ha commissionato il buffet dei dolci, quindi alla fine si fermava alla festa.»

«Informatissimo» dico, forse un po' polemico, tanto che Alex si gira verso di me.

La nuova casa di Betta si trova in aperta campagna e, di fatto, è una tenuta con una villa enorme.

Il padre entra nel cancello, ci lascia all'inizio del piazzale di ghiaia, usato come parcheggio. Appena sparisce dalla nostra visuale, Alex mi tira a sé e mi bacia in modo sensuale.

«Ragazzi, la serata è lunga, diamoci una calmata» dice Luca.

La villa è bassa e molto ampia, scorgo alcune dependance, una piscina e un campo da tennis, e il tutto è punteggiato da lampioncini e da grosse lampade tondeggianti accese.

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