CAPITOLO 7

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-ASHER-
Io e Alice stavamo ballando quando è arrivata Dyana e mi ha baciato. In quel momento non ho capito più niente, ho solo visto che Alice saliva le scale e non potevo non seguirla, così ho spinto Dyana e sono corso da lei. Appena l'ho vista mi sono sfilato la felpa posandola sulle sue spalle perché tremava dal freddo e con voce flebile mi ha detto che tutti i suoi pianti sono per causa mia. Mi sono sentito davvero stupido e così stronzo... Siamo entrati è una grande tensione è calata tra di noi . Ci fissiamo senza fiatare , incapaci di fare nulla. Mi balena subito in testa la parola "scommessa" e faccio la prima cosa che mi viene in mente - fanculo- mi fiondo sulle sue labbra grandi e la sbatto alla porta. Pensavo sarebbe rimasta impassibile tutto il tempo e stavo per staccarmi subito e chiederle scusa mille volte ma lei mi attira a se ancora di più, facendo aderire i nostri corpi , anche se molto sproporzionati e opposti.

Caro Christian ho vinto la scommessa, e ora divertiamoci un po'.....

Sussurra la mia coscienza . Inizia una guerra interna tra il lasciarla andare e volerla ancora. La voglio ancora. Le picchietto la lingua sul labbro inferiore e lei mi morde il pearcing, le nostre lingue si incastrano in un ritmo particolare e tutto loro; con una mano prendo la sua coscia e la metto sul mio fianco e prima che lo faccia con l'altra , lo fa da sola. Ora i nostri corpi sono incastrati perfettamente e non mi sento solo bruciare dalla pressione ma c'è qualcosa in più nel petto.

Che cazzo sto facendo ? Non posso continuare.

Mi stacco bruscamente, ha un affanno dolce, le guance velate da varie sfumature di rosa acceso. Ne è valsa la pena. Dopo alcuni minuti di silenzio dice -Dove vado a dormire?- -Qui forse?!- rido e continuo ironicamente dicendo-Tieni mettiti questa- le lancio la maglietta bianca a maniche corte che ho appena tolto, l'afferra al volo e si dirige verso la porta, mi affretto a superarla -No no no no,la porta deve essere chiusa a chiave, devi cambiarti qui- sorrido sfacciato e chiudo la porta che aveva già aperto. Sbuffa -Non guardarmi, per favore voltati-.

Lo faccio contro voglia e la sento sfilarsi il vestito,non resisto più e quando mi giro vedo il suo corpo mozzafiato contornato dalla mia maglia semitrasparente che fa intravedere un completino intimo nero in pizzo, sgrano gli occhi. Una santarellina come lei con l'intimo in pizzo? Mi lecco le labbra troppo asciutte.

Si posiziona sul lato del letto opposto al mio, dentro le coperte e io faccio lo stesso solo che rimango in boxer ridendo della sua timidezza. Cerco di fare il bravo ma dopo all'incirca venti minuti le cingo la vita è l'attiro a me sussurrandole -Vieni qui piccolina-. Sta dormendo ma si accoccola piano piano tra le mie braccia e sonnecchia. Solo ora guardandola dormire sul mio petto, ragiono sul fatto di aver veramente scommesso su di lei,sulla sorella di uno dei miei migliori amici. Solo ora capisco che non mi sono mai sentito così, così bene. Mi addormento stringendola forte. Questa ragazza mi cambierà la vita ne sono sicuro.

***

Un rumore assordante mi tortura e decido di vedere chi mi chiama alle 8:20 del mattino. Sposto delicatamente Alice e rispondo alzandomi -Pronto-  -Ash sono io, mamma,tra poco arriverà Dylan....- dice mia madre vagando. -Viene a controllare se ho fatto altri disastri?- rido amaramente. -Si- dice infine sospirando. Impreco ad alta voce. Ora come faccio con Alice? Mi sto innervosendo. -Okay,ciao mamma- taglio corto.

Dylan è il mio "patrigno", il padre di Emily e si è sposato con mia madre due anni fa,dopo sei anni dal suo divorzio e dalla morte di mio padre. È un uomo eccezionale ma preferisco tenermi distaccato con lui. Infilo una tuta e una maglia a maniche lunghe nera. Alice si alza a sedere, devo mandarla via  e poi devo riflettere,non sopporto il fatto che io non riesca a controllarmi con lei. -Alice devi andartene, ora per favore- dico secco

-Cosa ti prende?- mi chiede infilandosi le scarpe e il giacchetto. Ecco fatto non riuscirò a conoscerla fino in fondo. -Vattene,fuori dalle palle- urlo.Stupido ,stupido,stupido. -Perché fai così?- piange. Non la degno di uno sguardo altrimenti mi perderei nei suoi occhi e sarebbe la fine. -Con me hai chiuso-. Detto questo esce dalla stanza sbattendo la porta. Meglio così, io sono solo capace a far soffrire le persone.

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