CAPITOLO 14

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-Alice-
Non ero più sicura di festeggiare il mio compleanno alla confraternita dove abita pure Asher ma non posso rinunciare solo per lui. Sebbene sono passate due settimane da quella sera in cui sono venuti al Discobar, le sue parole mi rimbombano nella testa, so che era ubriaco ma ci penso di continuo. -Non lo sopporto!-urlò nervosa lanciando un libro sul letto.
-Ally cos'hai?- mi domanda Abby. Scuoto la testa, -Pensi ad Asher vero?-dice sfacciata. Ho raccontato tutto sia a lei che ad Emily. Annuisco abbassando il capo,fa una smorfia e poi dice -Bhé prova a pensare bene al motivo per cui fa così,non ti è mai passato per la testa che magari si comporta in quel modo perché gli piaci?-. Scuoto la testa frettolosamente-No, no. AHAHHAHA io ed Asher..... No....uhm,che sciocchezza-dico sembrando pazza. Lei scoppia a ridere e prima di sparire in bagno mi fa l'occhiolino. Mi butto a peso morto sul letto e mi tormento continuando a pensare. Domani sera ci sarà la festa e anche oggi pomeriggio dopo aver fatto compere andremo a sistemare il salone, lo vedrò. Sono inspiegabilmente e freneticamente terrorizzata dal fatto che devo passare con lui del tempo. Mi parlerà? Gli parlerò? Nascondo la testa sotto il cuscino e cerco di distrarmi.
***
Siamo in un negozio molto carino della periferia di New York, Abby ed Emily mi stanno cercando dei vestiti per domani sera. Dentro al camerino provo diversi abiti ma quello che mi convince di più è nero, in pizzo, lungo fin sopra il ginocchio,stretto e scollato. Ha le maniche lunghe ed è perfetto. Sposto la tendina blu ed esco da quelle tre piccole pareti. Subito battono le mani entusiaste e si complimentano. -Non voglio cercare altro, mi piace questo.- dico un po' timida. -Ti sta d'incanto- esclama Abby. -Mmh pensa quando al vede Asher con questo, glielo vorrà strappare di dosso- cerca di bisbigliare Emily ma la sento lo stesso e nascondo il volto tra le mani per l'imbarazzo. Andiamo a pagare e aspettiamo alla fermata il pullman universitario che è veramente squallido.
Quindici minuti dopo....
Siamo davanti alla grande confraternita e sto fremendo, mi scoppia la testa per tutti i pensieri che sto avendo. Suoniamo, viene ad aprirci Christian tutto allegro che ci saluta affettuosamente e che ci fa accomodare in salotto dove ci sono Jhon e Cam che litigano come bambini per una partita appena persa da mio fratello con la console. A questa scena Abby scoppia a ridere e Cam la guarda in una maniera maliziosa. Dopo cinque minuti che stiamo chiacchierando, sento qualcuno scendere le scale. Ti prego fa che non sia Asher , ti prego fa che non sia lui.
-Chi era al campanello?-chiede Asher entrando nell'abitacolo solo con un asciugamano legato in vita. Ovviamente è uscito ora dalla doccia. -Loro-risponde Chris indicandoci. Ci guarda, sofferma lo sguardo su me e sorride passandosi la lingua sul labbro inferiore. -Uh ciao!-si mette sullo stipite della porta e mi guarda. Se uno sguardo potesse consumare a quest'ora sarei corrosa. Sembra tanto tranquillo, come fa? Lo strangolerei!. Em si alza ed esclama -Allora io direi di iniziare a sistemare, diamoci da fare. Tu Ash, per l'amore del cielo vatti a mettere qualcosa, voi altri alzatevi. Hop hop, in piedi-. Con i suoi modi di fare mi fa morire dal ridere, tutti eseguono gli ordini e Asher prima di andare di sopra mi fa l'occhiolino. Proprio non lo capisco, pensa che io mi dia dimenticata di quello che ha detto?
Ricompare dopo un po' con una felpa e dei pantaloni della tuta. Senza neppure dire qualcosa inizia a spostare i mobili e sta zitto.
***
Sono le dieci e trenta di sera, neppure uno sguardo mi ha rivolto. Siamo tutti stanchissimi ma la sala è stupenda, ho una fame tremenda e propongo a tutti di cenare. Ovviamente devo cucinare io ma senza troppe fatiche cucino della pasta e mangiano tutti come lupi. Si allontanano tutti di là ed io rimango in cucina a lavare i piatti con Christian. -Allora Ally, pronta per domani?-mi domanda. -Diciamo di sì- rispondo vaga. Non diciamo altro ma improvvisamente prende un po' di schiuma e me la mette sulla fronte, iniziamo ridere come matti quando un colpo di tosse, palesemente finto, ci distrae e vedo Asher guardarci male. -Alice, dovete andare a casa, qui finisco io-dice freddo. Annuisco e saluto Christian sorridendo ma lui, sotto gli occhi attenti di Asher,mi abbraccia e mi bacia la guancia calorosamente. Mi allontano da Christian e vado in salotto dove le mie amiche mi aspettano davanti alla porta. Saluto tutti ed esco dalla casa. Mentre siamo sul marciapiede una voce mi richiama. È Asher. -Ragazze voi avviatevi io arrivo-dico ad Em ed Ab, che fanno dei risolini e vanno verso il nostro dormitorio. -Dimmi Asher- cerco di essere impassibile. -Io.... no, no, TU devi stare lontana da CHRISTIAN, lui ti vuole usare soltanto!-dice confuso, probabilmente non sa nemmeno lui il motivo per cui è uscito,magari solo per fare un dispetto a Christian. Gli rido in faccia- Perché tu non vuoi?-rispondo delusa, lui mi guarda infuriato,assottiglia gli occhi e serra la mascella. -Tu Alice, sei importante- dice avventandosi su di me e portando una mano su una mia guancia. -Tu sei importante per me, hai capito?-finisce la frase sussurrando. Istintivamente chiudo gli occhi, beandomi del suo tocco e mi passa il pollice sulle labbra in modo lieve, si accosta al mio orecchio e dice -Dio le tue labbra Alice,quello che vorrei fargli-. Mi posa un bacio sotto l'orecchio e ritorna verso l'enorme giardino della confraternita.
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L'amore in 365 fogli di carta  (COMPLETA)Where stories live. Discover now