CAPITOLO 56

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- ASHER-
Sono in volo, sto tornando a casa dopo un'anno e mezzo dalla mia partenza, dopo un anno di battaglia tra la vita e la morte, tra disperazione e rabbia per l'uccisione dei miei compagni ma soprattutto per un pensiero fisso nella mia mente che mi tortura da primo giorno: Alice.

È rimasta nella mia mente e nel mio cuore dopo tanto tempo.

Non so cosa succederà adesso, come la prenderanno nel vedermi di nuovo sano e salvo.

Come ho potuto andarmene senza dire nulla, avvisando tutti con un foglietto. Perché l'ho fatto? Ho paura. Ho paura che Alice possa aver svoltato pagina.

Magari si è fidanzata e io sono stato solo una piccola parte della sua vita.

L'aereo ormai è atterrato e mi sono seduto su una panchina in aeroporto.

Chiamo immediatamente Emily. La mia sorellina.

- Pronto?- chiede allegra non conoscendo il mio nuovo numero.

Cerco a stento di trattenere le lacrime. Quanto mi era mancata la sua voce.
- chi è? - chiede di nuovo

- Emily - dico in un sussurro
- Asher!?- la sento urlare. Scoppia in un mare di lacrime facendo singhiozzi strozzati.

Mi si lacera il cuore. - come stai? - chiede tremante. Dopo tutto quello che ho combinato, si preoccupa di sapere come sto. Questo mi fa capire quanto sono stronzo.

- bene - rispondo mentre cerca di calmarsi. - te? -

- come credi che stia? Ogni sera pregavo per te, Asher, mentre tu lottavi contro una morte certa fra quella gente. Come cazzo ti sei permesso di uscire da quella porta senza un saluto, senza un abbraccio. Asher , cosa vuoi adesso? -

Chiede fredda. - mi manchi Emily, voglio salutarti, abbracciarti. Voglio vederti, voglio parlarti. Sono tornato e non ho intenzione di andarmene. Ho dato il congedo-mi blocco perché sto per scoppiare a piangere come lei.

- Ash... Mi dispiace ma non posso. Non posso e non voglio. È troppo il dolore che provo, che ci hai causato. Asher sei la causa di ogni incubo della mia povera amica, di ogni pianto, Asher ci hai rovinato. Non farti vedere, per il bene di tutti. -

Conclude. Le parole sono come lame taglienti e le cicatrici sul mio corpo non sono niente in confronto al male che provo ora.

Non mi sono accorto nemmeno che ha interrotto la chiamata.

Mi alzo dolorante in cerca di in taxi che mi riporti in città.

- ALICE-
- eccomi! Urlo aprendo la porta dell'appartamento. Ab mi corre subito in contro e mi sussurra - Emily non sta bene. È da questa mattina che è sdraiata sul suo letto e non mi ascolta, è assente. -

Entro in camera sua d la vedo con le mani incrociate sul petto, i capelli sparsi sul cusino e lo sguardo perso. - Emily...cos'hai? - le domando accarezzandole la testa.

Non mi risponde. Guardo Ab in piedi accanto a me ma mi fa le spallucce.

- ehi - la scuoto. - Alice, lasciami in pace. - dice secca girandosi verso la parete. - va bene.. - sussurro alzandomi. Chiudiamo la porta e andiamo in cucina.

- Mi spieghi cosa le è preso? - chiedo alla mia amica sapendo già la su risposta. - non lo so, fa cosi da oggi. Non è la solita Emily, sembra abbia visto un fantasma e sia rimasta scioccata. - ironizza.

- smettila! - la rimprovero dandole una gomitata.

Però sembra davvero che abbia visto un fantasma. Cosa la porta a stare cosi? Avrà litigato con Jhonatan?

-ASHER-

sono le 4 di notte, non riesco a chiudere occhio. Sono in un motel in città e dopo tanto tempo dormo finalmente in un letto come so deve, anche se mi manca il mio.

Decido di richiamare Emily. - pronto - chiede assonnata. - Sono Asher - dico con la mia voce profonda - Ti prego non farmi questo. Perché mi hai chiamata? Vuoi sapere di nuovo come sto? È tutto il giorno che non mangio e ora che ero riuscita ad appisolarmi mi chiami. Asher cosa vuoi da me? Vedermi? Ci vediamo fra due settimane, giovedi, la sera verso l'ora di cena, quando Alice non sarà a casa. Ma ti prego smettila di chiamarmi perché non riesco a trattenere il dolore. Voglio urlare e offenderti, darti un ceffone, cazzo!

Te lo ripeto: non mi chiamare più. Ci vediamo tra due settimane - sussurra arrabbiata per non svegliare le altre.

La domanda mi sorge spontanea- con chi esce? -

- con un ragazzo che ha conosciuto quest'estate. Adesso per favore, fammi dormire. Ciao Asher - detto questo chiude la chiamata. Mi sento uno schifo.

Erano riusciti tutti ad andare avanti quando sono riapparso come un cazzo di fantasma. Forse non dovrei neanche farmi vedere. Forse devo andarmene. Qui ho creato solo problemi.
Alice mi odierà ne sono sicuro. Non posso rientrare nella sua vita così dal nulla. Forse è andata avanti, forse è felice mentre io sto un male cane. Pensavo in continuazione a lei. Mentre mi allenavo, mentre sentivo gli spari, mentre cercavo di dormire con le gambe gelate per il freddo, quando avevo la pelle d'oca perché ero buttato lì tutta la notte sulla neve gelida e quando avevo gli incubi. Ora sono peggiori di prima, da quando l'ho persa. È tutto confuso e orribile, prima c'è mio padre poi Alice poi la guerra ovunque. Questa esperienza mi ha segnato, ma il ricordo del profumo dei suoi capelli, del suo sorriso, della sua risata, dei suoi baci e dei suoi abbracci mi ha insegnato ad andare avanti, ad essere forte e a sopravvivere. La verità è che io la amo ancora, dopo tutto questo tempo ma lei non vorrà mai me, dopo tutto quello che le ho fatto e tutto il dolore che le ho provocato.

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Ragazzi è tornato! Mio dio dopo tutto questo maledetto tempo! Ve lo aspettavate?

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Mettete tante ⭐

Nothing more💞

L'amore in 365 fogli di carta  (COMPLETA)Where stories live. Discover now