CAPITOLO 62

9.3K 390 117
                                    

- ALICE -
Questa sera fa freddo. Sono venuta qui al parco, seduta su una panchina.

Non c'è nessuno, fa troppo freddo per portare i bambini a giocare a quest'ora. Sospiro e una nuvoletta di vapore esce dalla mia bocca.

Un passante si siede accanto a me. Ha il cappello di lana e il giacchetto che copre il resto del volto. Mi mette in soggezione, molto.

Prendo il mio braccialetto tra le mani e lo rigiro guardandomi il tatuaggio.

Accarezzo la "A" con le dita. Non posso crederci che è tornato. Credevo di averlo dimenticato poi mi compare davanti e come un'uragano occupa tutti i miei pensieri.

- Cos'hai li? - chiede l'uomo girandosi dalla mia parte.

Quegli occhi cosi freddi e magnifici, quelle labbra ancora tagliate e rosse e quella voce non mi lasceranno mai in pace.

- Asher... - sussurro sorpresa.
- sai, anche io mi sono fatto un tatuaggio, qui sul braccio. - dice indicandolo sopra il giacchetto.

- cosa ti sei tatuato? - chiedo timida.
- il nome della ragazza che amo più della mia stessa vita. - risponde sicuro di se incastrando il suo sguardo con il mio.

- Alice, ho scritto il tuo nome - conclude.
Sento il mio cuore esplodere e ho paura che possa uscirmi dal petto.

- Alice, ti ho sempre amata. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni attimo. Sei stata un pensiero fisso nella mia mente. Mi mancava il respiro la sera, quando non ti sentivo tra le mie braccia, quando non sentivo le tue dita sul mio corpo, il tuo profumo invadermi, il tuo sorriso sciogliermi.

Sono impazzito per te. Sono entrato di nascosto nel vostro appartamento e ho trovato lo scatolone con tutti i nostri oggetti all'interno. Perdonami non dovevo farlo, ma è stato più forte di me e ho pensato che forse ti avrei perso, questa volta per sempre. -

Le sue parole entrano nella testa e chiudo gli occhi per assaporarle una ad una.

Poi li riapro - come ti sei permesso? - chiedo mantenendo la calma - scusami - abbassa il capo. Non rispondo ma faccio un respiro profondo.

Attimi lunghissimi di silenzio. Mentre guardo davanti a me lui si tortura le mani e se le strofina sulle ginocchia fasciate dai jeans scuri.

Diventa improvvisamente rigido, stringe un pugno facendo schrocchiare le dita.

- So cosa ti ha fatto Christian - sbotta.
A quel nome mi alzo di scatto in piedi e mi appoggio all'albero al mio fianco. Come minimo potrebbe ucciderlo. Chi glielo ha detto? Ho paura.

- Alice se non fosse stato per tuo cugino , lo avrei ucciso di botte, porca puttana!- grida dando un pugno alla panchina e spostando il suo sguardo dritto nei miei occhi.

- Nessuno deve toccarti- urla ancora stringendo gli occhi in due fessure.

Si alza anche lui e si avvicina pericolosamente a me. Trattengono il respiro per non sentire il suo profumo.
- Alice non ce la faccio piu- ammette chiudendo gli occhi.
Poggia la sua fronte sulla mia, so che sta trattenendo la rabbia. Passo delicatamente  una mano sul suo collo  e tocco le sue orecchie un po' coperte dal berretto di lana,come facevo  tanto tempo fa. Gli esce dalle labbra un sospiro mozzato, ha gli occhi chiusi e vedo le palpebre fremere, piano piano posa le mani sui miei fianchi saldamente e per un momento mi lascio andare e torno indietro nel tempo, a quando tutto andava bene, a quando io credevo che mi amasse, a quando sapevo che con lui mi sentivo bene. Ho gli occhi chiusi  ma li sento comunque pizzicare. Li apro piano perché so che svanirà tutto, lui non mi ama veramente.

L'amore in 365 fogli di carta  (COMPLETA)Where stories live. Discover now