CAPITOLO 42

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- ASHER -

Mi sveglio senza sentire il suo tocco delicato sul mio torace, senza le sue esili gambe tra le mie. - Alice! - urlo. Corre in camera con uno sguardo spaventatissimo

- cosa succede Asher? - chiede avvicinandosi.  - scusami è che non ti ho vista appena mi sono svegliato - cerco di dirle. - ero in bagno - alza le spalle. Perché ho paura se era semplicemente a truccarsi o farsi una doccia? Perché mi sento così male negli ultimi giorni se non è accanto a me?

- dove vai? - chiedo vedendola già vestita. - al centro commerciale qui vicino, Mi hanno chiesto di andare a comprare un po di frutta e qualche dolcetto per questa sera - dice seria.

- vengo con te - la informo. Mi vesto e in pochi minuti entriamo in macchina.

- tu entra, io mi fumo una sigaretta - dico accendendola. Fa come le ho detto senza fiatare.

Penso e ripenso a ciò che sto per fare. Non sono ancora sicuro di lasciare tutto qui, i miei amici, mia madre e il padre di Emily , la mia vita e soprattutto ciò che la rende magnifica, Alice.

Ma poi penso a ciò che avrebbe sempre voluto fare mio padre, l'unico uomo che mi ha fatto sentire bene da bambino insieme a sua moglie e mi convinco sempre di più ad iniziare una nuova vita.

Butto il mozzicone a terra e lo calpesto con la scarpa.
Entro nel supermercato e la vedo mentre  sceglie e pesa la frutta e la raggiungo.

- Asher, mi ascolti? Ti vedo assente. - dice Ally passando mi una mano davanti agli occhi. - si? Dimmi - rispondo riprendendomi dal mio stato di trans.

- dicevo, preferisci quelle ciambelle al cacao e scaglie di cocco o quei biscotti enormi con cioccolato fondente e glassa? - chiede guardandoli con gli occhi a cuore.

- non so, scegli te - dico con non curanza
- ma che bell'aiuto grazie! Seguirò il tuo consiglio! Le ciambelle al cacao, grazie - dice rivolgendosi poi alla ragazza di fronte a lei che si sbriga subito per servirla.

- ottima scelta, anche a me piacciono - dico cercando di sembrare più attento possibile. Non risponde e continua la sua spesa.

- io ho fatto, credo non mi manchi niente - dice soddisfatta mentre ci dirigiamo alla cassa per pagare.

Entriamo nella sua auto e ci avviamo verso la confraternita.

Guardo fuori dal finestrino dove è riflessa la figura concentrata della mia ragazza. Ha tutte e due le mani posate sul manubrio ed è molto seria.

Ad un tratto ci fermiamo su una piazzola e mi giro verso di lei interrogativo. - puoi dirmi cosa cazzo ti prende, Asher? - chiede poco garbatamente. - non sei lo stesso di 5 giorni fa. - mi fa notare. - e da quanto in qua sei così volgare - cerco di deviare il discorso. - Asher, per favore! Sono un po di giorni che ti vedo stranito, confuso e non so perché, triste.  Ti prego, non voglio preoccuparmi per motivi ormai superati - dice guardando la strada, poi le sue mani ancora sul volante.

Le slaccio la cintura e la faccio sedere sulle mie gambe, mandando il sedile più in dietro. - Baciami - dice prima che mi fiondi sulle sue labbra. - ti prego, non voglio vederti così. - sussurra appoggiandosi alla mia fronte. Annuisco senza parlare. - e adesso andiamo che ho anche il gelato da mettere in freezer. - dice con un sorriso. Si rimette al posto di guida e partiamo.

***

- finalmente ragazzi, dove eravate finiti? - chiede Cameron appena ci vede entrare
- zitto e guarda le delizie che ti ho portato - dice felice Alice posando le buste sul tavalo
- posso solo immaginare... Sei la mia sorella preferita! - grida prendendo tra le mani le ciambelle e il gelato.

Scoppia a ridere e li lascio soli salendo in camera, devo ancora chiamare per confermare.

- ALICE -

- Abby, Emily. Sentite è da troppo che non usciamo insieme noi tre - dico mentre apparecchiamo per la cena. - colpa tua che non ti stacchi da mio fratello, tesoro - ridacchia Emily. Si, forse ha ragione.

Scendono anche mio fratello e Jhonatan che ci aiutano a mettere in tavola le ultime posate. - Asher? - chiede Abby - qui è quasi pronto -

- si, vado a chiamarlo io - mi propongo salendo le scale.

- va benissimo, pagherò tutto in seguito, non si preoccupi. - sento dire da Ash.

Busso. - non posso adesso. - dice frettolosamente. Entro anche senza il suo permesso e appena mi vede riattacca subito. - mi hai sentito? Ho appena detto che ero occupato- mi indica il cellulare-
- Asher chi era al telefono? - chiedo infastidita.

- e va bene, te lo dico una volta per tutte. - ho paura di cosa possa rispondermi. Mi siedo e prendo un grosso respiro

- l'altro giorno ero al supermercato e per sbaglio ho rotto una bottiglia di olio. Me la sono data a gambe ma mi hanno visto e devo pagare il danno. Spero non ti arrabbierai - dice mordendosi un unghia. Non ci credo nemmeno un po', se ne sbatterebbe. Mi sta nascondendo qualcosa però forse sono un po' paranoica.

- tranquillo, se vuoi andremo domani - dico poco convinta. - no no no - dice frettolosamente - vado io, nessun problema - dice dandomi un bacio che risveglia in me sempre mille emozioni.

- ok, comunque ero salita per dirti che è pronta la cena - dico poco convinta del suo atteggiamento. - scendiamo allora, ho una fame... - dice sorridendo. Sorrido anche io pensando a cose sconcie, cosa mi fa questo ragazzo!

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Ragazzi qui si fa dura... Sentiamo puzza di bruciato ma forse è solo la nostra impressione.

Sta a voi scoprirlo....
Mettete tante ⭐

Nothing more💞

L'amore in 365 fogli di carta  (COMPLETA)Where stories live. Discover now