Capitolo II

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Mentre la professoressa di matematica continua a spiegare, io faccio piccoli scarabocchi all'angolo della pagina, guardando di tanto in tanto l'orologio.

Mancano cinque minuti e la campanella suonerà per la pausa pranzo.

Il mio stomaco brontola al solo pensiero e Savannah, una mia compagna di classe nonché amica stretta, ridacchia vicino a me.

Accenno un sorriso e le faccio segno di stare zitta quando l'insegnante si gira per guardarci.

«Hill e Parker, volete condividere con noi quello per cui state ridendo?»

Sav mi lancia un'occhiata, come per dirmi di parlare io, ma non riesco a trovare una scusa.
E mentre le sto per chiedere scusa, la campanella suona salvandoci dalla morte.

Io e la mia amica cacciamo contemporaneamente un sospiro di sollievo ed usciamo dall'aula insieme ai nostri compagni di corso.

I corridoi sono brulichi di gente e, mentre cerco Liv, perdo di vista Savannah.

Prendo dalla tasca dei jeans il telefono e mando un messaggio sul gruppo che abbiamo, mentre una mano mi afferra il braccio.

«Hey!» Dico con un sorriso, aspettandomi di trovare Olivia, ma quando vedo chi è lascio che la mia faccia assuma un'espressione disgustata. Mr. Arroganza mi ha appena toccato il braccio.
«Che vuoi, Anderson?»

Kyle non dice niente, alza gli occhi al cielo e mi riprende il braccio -dato che l'ho scostato violentemente dopo che mi sono accorta che era lui- e mi trascina per i corridoi sotto lo sguardo attento di tutti.

«Kyle!» Gli urlo contro, provando a liberarmi dalla sua presa salda. «Lasciami, razza di idiota!»

Più io gli urlo contro, però, più lui stringe sul braccio e mi trascina con più forza.
Sto sul serio pensando di dargli un calcio dove non batte il sole e poi strozzarlo. Potrei chiedere aiuto a qualcuno che lo odia tanto quanto lo faccio io per seppellire il suo cadavere.

«Stai zitta, Hill.» Dice a denti stretti ad un certo punto. Mi lascia il braccio e mi tira con poca delicatezza verso gli spogliatoi maschili, dove non c'è nessuno.

Arriccio il naso quando sento la puzza di sudore. I ragazzi di football non hanno ancora capito che esiste il deodorante?

«Mi stai imprigionando negli spogliatoi, sul serio?» Kyle chiude la porta a chiave e, quando si gira verso di me, mi fulmina con lo sguardo.

Mi mordo il labbro per non scoppiare a ridere. Dovrebbe spaventarmi la sua espressione, ma non ci riesco. Quella di Kyle è solo una copertura da pallone gonfiato.

«Dobbiamo parlare.» Si appoggia alla porta chiusa, guardandomi con un sopracciglio alzato; probabilmente si sta chiedendo che problemi ho per ridergli in faccia.

Mi porto una mano sul petto e lo guardo con finta commozione. «O mio Dio, sai parlare? Da quando? Certo che stai diventando grande.»

Alza gli occhi al cielo. «Piantala, Morgan.»

«Sai il mio nome?» Continuo con la stessa voce e lo stesso finto sguardo sorpreso.

«Stai zitta, Hill!» Sbotta lui avvicinandosi.

Trattengo un sorriso.
Morgan 1 Mr. Arroganza 0.

Vedere sbottare Anderson è il mio passatempo preferito.

«C'è un motivo preciso per cui hai deciso di intrappolarmi qui, signor ciclo perenne?»
Okay, forse ho un po' esagerato.

Forse a Kyle non piace quando qualcuno gli dà della donna, e questo spiegherebbe perché serra la mascella e come assottiglia gli occhi.

«Senti Hill.» Fa un passo verso di me. «Un'altra battutina come quella di stamattina e ancora del sarcasmo e ti giuro che ti renderò quest'anno scolastico un inferno. Mi sono spiegato?»

«Se hai qualche problema,» ribatto a tono «risolvitelo, perché io faccio quello che mi pare.»

Mentre lo dico penso a Liv e Savannah, che mi staranno aspettando al nostro tavolo chiedendosi dove sono finita. Potrei dire che mi hanno rapito gli alieni, tanto l'arroganza di Kyle non è terrestre.
È più infinita dell'infinito.

«Il mio problema sei tu.» Insiste lui e mi devo trattenere per non dargli un'altro schiaffo.

Calma e sangue freddo, Morgan. Calma e sangue freddo.

«Beh, il mio problema è la tua faccia.» Non mi riesco a trattenere. «Ma ci convivo perché a meno che non ti trasferisci in Messico o non ti ammazzo non posso farci nulla.»

Mi allontano di qualche centimetro e guardo la porta dietro le sue spalle.
È così stupido che ha lasciato la chiave ancora nella serratura.

Mi avvicino ad essa e con un gesto fulmineo apro la porta. Mi trattengo dal sospirare ed esco.

Poi ci ripenso e torno indietro, trovando Mr. Arroganza che guarda il punto in cui ero pochi secondi fa con sguardo assassino.

Mi schiarisco la voce e dico, trattenendo una risata: «Spero che il correttore duri un altro po' per coprire la guancia... sai, dopo il mio bellissimo schiaffo.»

Kyle apre la bocca per dire qualcosa, ma io corro di nuovo fuori e cerco di andare il più velocemente possibile verso la mensa.

So che non mi sta seguendo, Anderson è troppo popolare per inseguire la sua nemica correndo nei corridoi della scuola, per cui appena svolto all'angolo fingo un'espressione felice e cammino normalmente.

Morgan 2 Mr. Arroganza 0.

Intanto penso ad una scusa da dire ad Olivia. Non voglio che mi inizi a fare un'interrogatorio su Kyle, ma non voglio neanche mentirle.

Quando arrivo alla mensa trovo le mie due amiche chiacchierare e Savannah, appena mi vede, mi guarda con la fronte corrucciata. «Ma dove sei stata? Tra dieci minuti la pausa è finita.»

Non ho ancora trovato una scusa, quindi faccio spallucce e spero che l'interrogatorio di Liv duri poco. «Colpa di Mr. Arroganza.»

Kyle ha tantissimi soprannomi da parte mia, ma Mr. Arroganza è l'unico che sanno i miei amici.
Poi c'è signor ciclato perenne, pallone gonfiato, Kyle-so-tutto-io, caso umano e RompolescatoleaMorgan.com.

In diciotto anni gli ho attribuito tantissimi soprannomi e lui ne conosce solo alcuni. E poi quelli che ho elencato sono solo quelli che mi vengono in mente, ne ho altri ancora.

«Hai parlato con Kyle?» Savannah è più sorpresa di Liv, dato che Kyle ed io a scuola non ci guardiamo neanche.
Non che a casa l'un dell'altra ci guardiamo più di tanto, sia chiaro.

«In realtà mi ha praticamente rapito.» Guardo il mio braccio e mi accorgo che è leggermente rosso. «Ora che ci penso lo potrei denunciare per sequestro di persona.»

«Morgan.» Olivia guarda con occhi sognanti dietro le mie spalle. Kyle Anderson è appena entrato in mensa, lo so senza neanche bisogno che mi giri. «Vuoi fare uno scambio di corpi così io posso parlargli quando voglio?»

«Volentieri.» Alla sola idea di non dovergli parlare mai più sento i fuochi d'artificio. Credo che quando andrò al college farò una grandissima festa solo per festeggiare il fatto che non vedrò mai più Mr. Arroganza.

«Certo che tu sei matta.» Sav scuote la testa. «Non sono così fissata come Liv, ma io al tuo posto sbaverei ogni volta che ci passò un po' di tempo insieme.»

Arriccio il naso. «Io non passo del tempo con quel... con quel coso. Sono costretta dai miei e presto finirà questa tortura.»

«Certo.» Olivia mi lancia un'occhiata. «"Tortura".» Fa le virgolette con le mani ed io alzo gli occhi al cielo.

Poi però, dopo neanche due secondi, scoppiamo tutte e tre a ridere.

Non mi rovinerai il primo giorno di scuola, ne altri giorni, Anderson.


Angolo autrice:
Cosa ne pensate del capitolo 2?
Spero che vi sia piaciuto e, se è così, vi chiedo gentilmente di lasciare una stellina, mi farebbe davvero tantissimo piacere ❤️

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now