Capitolo LXVI

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Buon Carnevale ❤️

«Casa dolce casa.» Sussurra Nate, appena entriamo in salotto.

Il viaggio in Malesia è già finito e siamo arrivati a Ottawa da circa un'ora. Solo adesso, però, siamo ritornati a casa.

Mi butto sul divano, lasciando le valigie all'ingresso e i gemelli mi imitano. Oggi è venerdì e loro torneranno al college solo domenica. Due giorni che ho intenzione di passare con loro il più possibile.

Almeno tra poco, però, ci saranno le vacanze di Natale per vederli.

«Voglio dormire.» Dice Luis, mentre in contemporanea io dico: «voglio morire.»

Non sono pronta per affrontare lunedì Omar, o chiunque altro. Non voglio rivedere Mr. Arroganza ed è brutto dirlo, ma non voglio neanche vedere Liv piangere e doverla consolare per forza.
Sento di non essere in grado di affrontare tutto questo.

«Non siate così melodrammatici.» Nate si alza dopo qualche minuto, stiracchiandosi anche. «Beh, Luis no. Voglio dormire anche io, in fin dei conti, però Morgan mi sembri esagerata.»

Gli faccio il terzo dito e chiudo gli occhi, appoggiandomi alla spalla di Luis. «Non ribatterò senza la presenza di un avvocato.»

«Intanto hai ribattuto.» Luis ridacchia, facendo muovere anche me dato che sono appoggiata a lui.

Sto per mandarlo a quel paese, quando veniamo interrotti dalla voce di mia madre che, appena apro gli occhi e vedo, è entrata in salotto.

È al telefono con qualcuno e non ci vuole molto a capire chi. «Ma stai tranquilla, Catherine, non disturbate affatto.»

Oh no. No, no, no, no. Ci siamo salutati un'ora fa e già si ripresentano qui? Questo deve essere sicuramente uno scherzo del destino.

«A tra poco.» Mia madre sorride e poi chiude la chiamata con un sospiro.

Nathan la guarda con la fronte aggrottata. «Perché gli Anderson vengono qui? Ci siamo appena salutati.»

La mamma si siede di fianco a me, con un espressione preoccupata in viso. Sembra preoccupata per me, da come mi guarda. «Nel quartiere degli Anderson stanno facendo dei lavori alla strada, purtroppo però hanno toccato le tubature dell'acqua e non arriva più a casa loro. Verranno a stare da noi... per un po'.»

No, no, no, no. Mi alzo in piedi di scatto come una molla e guardo in malo modo mia madre. «Stai scherzando, vero? Dimmi che stai scherzando.»

«No, Morgan. Tua madre non sta scherzando.» Entra in salotto anche mio padre, tutto rilassato come se la cosa non lo toccasse neanche un po'.

«Invece sì.» Mi giro verso la donna che mi ha messo al mondo, che chiamo sempre così quando mi fa qualcosa di cattivo. «È una punizione per qualcosa che ho fatto. Laverò i piatti per un anno. Laverò a terra tutti i pomeriggi tornata da scuola. Farò le lavatrici! Ma ti prego, non far venire gli Anderson qui.»

«Malefica...» Prova a intervenire Luis, ma quando vedo lo sguardo di mia madre e capisco che non cederà mi lascio cadere a terra, sulle ginocchia.

Alzo lo sguardo verso il soffitto e porto le mani in aria. «Mondo crudele!» Urlo poi, facendo scoppiare a ridere Luis e Nathan.

Beh, loro sono divertiti, ma io no. Non voglio Anderson tra i piedi più del dovuto e so anche che i nostri genitori riprenderanno a farci andare a scuola insieme, finché lui starà qui.

E poi questa casa -eccetto la domenica sera- è l'unico luogo dove sono al sicuro da lui.

Avevamo detto che avremmo continuato a odiarci, a ignorarci e a farci male, ma questa cosa vale anche sotto lo stesso tetto? È chiaro che per sopravvivere dovremo stipulare un accordo di pace.

«Morgan, finiscila.» Mio padre mi prende per un braccio e mi alza da terra. Poi mi porge il mio cellulare, al che lo guardo basita. «L'avevi dimenticato all'ingresso. Qualcuno ti ha mandato un messaggio, Mr. Arroganza o qualcosa del genere.»

Luis spalanca gli occhi e Nate inizia a tossire. Non tanto perché Kyle mi ha mandato un messaggio, piuttosto perché mio padre -e adesso anche mia madre- ha scoperto come lo chiamo.

«Mr. Arroganza?» Ripete mia madre. «Chi è?»

Fortunatamente l'aggiornamento dell'iPhone fa vedere chi ti ha mandato un messaggio, ma non che cosa dice. Quindi mio padre non sa che Mr. Arroganza in realtà è Kyle. «È... uhm, è un mio compagno di classe.»

Io e Kyle abbiamo alcuni corsi in comune, quindi non è del tutto una bugia. Semplicemente non ho specificato, ma non ho neanche mentito.

Prendo titubante il cellulare e senza far vedere agli altri il messaggio, lo leggo.

Da Mr. Arroganza:

Pronta per vivere insieme, Malefica?

Mi trattengo dal buttare il telefono a terra e saltarci sopra fino a distruggerlo. Sa sempre, e dico sempre, cosa dire o fare per darmi fastidio.

Perché diavolo mi deve scrivere o, peggio, ricordarmi la situazione in cui stiamo andando in contro?

Scrivo ed invio troppo velocemente la risposta, senza neanche ragionarci su. Però sono contenta di quello che ho scritto: si ricorderà perché mi chiama Ms. Ironia.

A Mr. Arroganza:

Pronta come lo si è per essere mangiati vivi da un coyote.

«Hey, Malefica.» Luis mi chiama, distogliendo i miei pensieri da Kyle. Lo guardo per dirgli di continuare. «Puoi levarti quel sorriso malefico dalla faccia? È piuttosto... inquietante.»

Smetto di sorridere all'istante. Non solo la mia vita sta per finire, ma adesso sento anche i miei fratelli dirmi che sono inquietante!

Alzo gli occhi al cielo e vado in camera mia senza dire niente. Quando entro l'aria è pesante, dato che nessuno l'ha cambiata per una settimana, così apro la finestra e una volta chiusa la porta mi stendo sul letto.

Il mio cellulare vibra di nuovo e sono sorpresa di vedere che Anderson ha risposto. In genere non lo fa mai.

Un coyote? In genere non si dice leone o qualche animale più feroce?

Mi mordo il labbro mentre cerco una risposta. Alla fine me ne esco con: "il leone è troppo imponente e bello per essere paragonato ad una situazione con te".

Dieci minuti dopo, quando sto per cadere nelle braccia di Morfeo, mi arriva la sua risposta.

Da Mr. Arroganza:

Ouch. Questa fa male.. il mio cuore non lo regge.

Trattengo una risata.

A Mr. Arroganza:

Quanto (non) mi dispiace.

Sono delusa dopo quasi venti minuti, quando mi accorgo che non mi risponderà. Ci speravo quasi.

Mi impongo di non stare male per una cosa così piccola ed insignificante, e sopratutto per Kyle.

Mentre chiudo gli occhi bussano al campanello, segno che gli Anderson sono qui. Ma io sono già lontana, coccolata da Morfeo e dal mondo dei sogni.

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now