Capitolo LXX

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-10 capitoli per l'epilogo ❤️

Lunedì mattina, nonostante si ritorna a scuola, mi sveglio felice e di buon umore. E credo che c'entri qualcosa il fatto che mi sveglio tra le braccia di Mr. Arroganza.

«Uhm.» Mugola proprio lui, quando la sveglia suona e mi alzo per prepararmi. Anche perché, se non scendo entro cinque minuti, mia madre verrà qui e troverà la sua dolce bambina tra le braccia del nemico... in condizioni non molto presentabili.

«Kyle.» Sussurro, scuotendogli il braccio. Teoricamente avrebbe dovuto dormire nella stanza degli ospiti, come l'altro giorno, praticamente invece a stento abbiamo dormito. «Dobbiamo andare.»

Fa una piccola smorfia che mi fa spuntare un sorriso e si gira, portandosi il cuscino sopra la testa. Quando parla, a stento lo capisco. «Non fare la guastafeste, Morgan.»

«Va bene. Quando mia madre entrerà come una furia qui per svegliarmi, e poi arriverà tua madre, le spieghi tu che abbiamo fatto-» Con un gesto fulmineo Kyle si alza e mi lancia anche un cuscino contro, in modo da farmi stare zitta. Alzo gli occhi al cielo e rimetto il cuscino al suo posto. «Bene. Vedo che hai capito.»

Ridacchiando, si infila la maglietta che ieri ho fatto cadere a terra e apre la porta di camera mia. «Il punto è che mi piaci da morire anche quando sei prepotente e antipatica. Incredibile.»

«L'innamoramento è una brutta bestia, Anderson.» Gli aggiusto i capelli prima di passagli davanti. Sono morbidi e tutti scompigliati. Mi viene da ridere, perché sembra un bambino piccolo appena sveglio.

«Vedo che sei esperta.» Insieme scendiamo le scale per andare in cucina, dove sento già mia madre parlare a gran voce. Guarda che ti sentono anche se non li fai diventare sordi, mamma. Così svegli tutto il vicinato.

«Ho avuto solo un ragazzo in vita mia.» Gli lancio un'occhiata, riferendomi ad Omar. «Quindi direi proprio di no.»

Kyle apre la bocca per ribattere qualcosa, ma veniamo interrotti da mio padre. «Oh, eccovi qui. Micheal stava per venire a svegliarvi. Sbrigatevi o farete tardi a scuola.»

Annuiamo e entriamo del tutto in cucina. Mia madre è appoggiata del tutto al bancone, mio padre si mette di fianco a lei. Micheal e Catherine sono dal lato opposto, seduti a tavolo. Mi siedo vicino a loro mentre bevo la mia tazza di latte con i soliti cereali.

«Ci conviene andare con una macchina. Tra l'altro sta di nuovo nevicando e io ho le ruote termiche.» Dice Kyle a voce normale. Teoricamente lo dice solo a me, ma in cucina c'è così silenzio che sentono tutti.

Vorrei dirgli che alla fine le ho messe anche io le ruote termiche alla macchina, che potrei andare, ma non voglio fare questioni inutili. Non oggi, per lo meno. Mi ritrovo quindi ad annuire. «Okay.» Mormoro poi.

«Morgan.» Interviene mia madre. «Dovresti smetterla di rifiutare sempre quando uno ti dice-» Mi guarda stranita. «Aspetta un attimo. Hai detto "okay"? Hai sul serio acconsentito?»

Inarco un sopracciglio. «Devo per caso ripeterlo?»

«Oddio.» Catherine sbianca e prende il braccio di Michael. «Non litigano di nuovo. Stanno di nuovo male.»

Mia madre spalanca gli occhi e si precipita a prendere il telefono fisso. Kyle la guarda sconvolto. «Che hai intenzione di fare?»

Mia madre lo ignora e chiama un numero. Sento il rumore ad ogni tasto che preme e, quando sento che è breve, capisco chi sta chiamando.

«Mamma, fermati!» Mi alzo per fermala. Sono pronta anche ad una lotta se necessario, ma Kyle mi prende per la vita e mi fa risedere. Per controllarmi meglio, mi fa sedere più precisamente sulle sue gambe.

Mia madre spalanca la bocca e Catherine si affoga con il caffè. «Non intervenire, peggiorerai solo le cose.» Mi bisbiglia lui, mandando un'occhiata in direzione di mia madre.

Ma secondo lui, adesso, facendomi sedere su di lui non ha peggiorato le cose? Qui ci stanno per morire quattro persone di infarto!

A telefono di casa rispondono. Mamma si illumina come se avesse visto il suo negozio di abbigliamento preferito. «Salve, sì... Ho bisogno di un'ambulanza... Sì... Mia figlia non sta bene, credo le sia successo qualcosa... No, no! È viva... È completamente impazzita, però... Via-» E prima che possa dire la strada di casa nostra, mio padre prende il telefono e chiude la chiamata.

«Ti sembra il caso?»

«Ma li hai visti?» La mamma ci indica come se non stessimo qui. Kyle intanto inizia a giocare con i miei capelli, giusto per traumatizzare gli adulti un altro po'. «Sembrano quasi una coppia! Non si sono ancora mandati a quel paese e Morgan non ha detto niente di ironico! Stanno male, ci manca solo che si baciano.»

Kyle improvvisamente si ferma con la mano tra i miei cappelli a mezz'aria e rivolge la sua attenzione agli adulti. Se prova aprir bocca, io lo definestro. E per chi non sapesse cosa significa, significa che lo butto giù da una finestra facendolo morire.

«Ma non dire sciocchezze.» Micheal ridacchia. «Stanno cercando di essere amici, ma baciarsi mi sembra un'esagerazione. Fino a ieri si lanciavano ancora cosce di pollo addosso.»

«Già.» Concorda Catherine. «E poi Kyle sta con quella Charlotte.»

«Io non sto con Charlotte.» Risponde l'interessato, nello stesso momento in cui io dico: «Lui non sta con Charlotte.»

Mia madre mi indica come se fossi un alieno. «È anche gelosa!»

«Non sono gelosa, per l'amor del cielo.» Mi porto una mano davanti al viso, mentre sento gli occhi di Kyle folgorarmi. So a cosa sta pensando: al discorso di ieri, sul fatto che entrambi ci stiamo innamorando.

Michael inarca un sopracciglio e inizio a vedere tutte le somiglianze con il figlio: stessa carnagione chiara, stesso naso, stessa mascella pronunciata e stesso colore degli occhi.

Tutti mi fissano, Anderson compreso. «Tu e la gelosia siete due rette parallele che non si incontrano mai, dico bene?»

«Benissimo.» Faccio un sorriso ironico. Mamma diceva che non ero stata ancora ironica? Beh, ecco qua. Il sorriso finto è la stessa cosa dell'ironia.

In realtà sono gelosa. E anche parecchio.
Non solo con i ragazzi, ma con le persone in generale. Sono gelosa degli amici, dei miei fratelli, di tutte le persone che mi rendono felice. Ho paura che possano trovare qualcuno migliore di me, paura che possano stufarsi. E Kyle non fa eccezione, anche perché Charlotte è perfetta per lui.

Ma dopo questa notte, dopo il nostro primo bacio, dopo aver fatto l'amore, mi chiedo se non sono giusta per lui anche io. Se le cose tra noi potessero funzionare. Forse no, o forse sì, ma non credo di voler rimanere ancora molto a lungo nel dubbio.
Adesso che so di volere Kyle, nulla mi impedirà di prendermelo.

Mr. ArroganzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora